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L’healtchare contro il Coronavirus. Ecco perché

4/6/2020 | Daniele Riosa

Calef (Notz Stucki): “Esistono diverse motivazioni per cui riteniamo che il settore possa essere resiliente nel breve periodo e perseguire un trend di crescita costante nel lungo termine”


“Il tonfo record delle Borse che abbiamo visto in questo periodo ha portato molte valutazioni di mercato a valori attraenti, al punto che quando ci sarà una futura ripresa probabilmente solo i titoli di qualità rimbalzeranno con successo”. Giacomo Calef, country manager di Notz Stucki, nella sua consueta nota settimanale, spiega di aver “individuato valide opportunità nel settore dell’healthcare, che si è messo in moto per la produzione strumenti e per la ricerca di soluzioni per combattere il Coronavirus. Inoltre, si stanno sviluppando delle innovazioni tecnologiche all’avanguardia, da cui il campo della medicina potrà trarre importanti benefici in futuro”.

L’esperto rileva che “esistono diverse motivazioni per cui riteniamo che l’healthcare possa essere resiliente nel breve periodo e perseguire un trend di crescita costante nel lungo termine. Nel breve, si tratta ovviamente di un settore fondamentale per affrontare l’emergenza sanitaria del Coronavirus, in quanto risulta sempre maggiore la necessità di strumenti, quali mascherine e tute protettive, nonché dispositivi come ventilatori polmonari, sistemi di test di rilevazione del Coronavirus e di dispositivi di diagnostica. Inoltre, le aziende farmaceutiche stanno incrementando significativamente la produzione di quei farmaci che vengono sperimentati per alleviare gli effetti del virus, mentre proseguono i processi di sviluppo di un vaccino che potrebbe essere pronto tra 12 - 18 mesi”.

Nel lungo periodo, invece, “si noti che la tendenza della popolazione ad invecchiare rimane un’evidenza ben nota in Giappone, in Europa e anche negli Stati Uniti. E ciò porta ad una sempre maggior necessità di rendere i servizi sanitari più efficienti in termini di risparmio economico e a costruire strumenti per le operazioni chirurgiche che riducano al massimo l’invasività dell’atto medico. Per fare un esempio, nel nostro paniere abbiamo selezionato una società specializzata nel settore che produce una valvola cardiaca che viene sostituita nel cuore con l’aiuto di un catetere, passando per l’arteria femorale. Un altro aspetto di rilevante importanza riguarda la difficile replicabilità delle tecnologie ad oggi create e brevettate”.

Ciò permette alle aziende “che ad oggi si sono sviluppate nel settore di assicurarsi la loro fetta di mercato e difficilmente ci saranno nuovi temibili concorrenti sul mercato. Infatti, tali aziende detengono brand ampiamente consolidati e hanno ottimi fondamentali di bilancio, con aspettative di crescita dei profitti tra il 2019 ed il 2024 stimata al +38%. Infine, l’healthcare, nonostante rappresenti ovviamente uno specifico settore, offre l’opportunità di investire in un universo azionario ben diversificato in termini di prodotti e servizi. Ad esempio, nel nostro paniere abbiamo selezionato aziende che offrono al mercato prodotti farmaceutici, strumenti per la diagnostica (anche a distanza), supporti per operazioni chirurgiche, software, ossigenatori e molto altro”.

“Investiamo gradualmente nell’healthcare sia per favorire coloro che vogliono dare un valore aggiunto al proprio patrimonio, sia per sostenere concretamente la ricerca per sconfiggere l’epidemia”, conclude Calef.

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