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Imprese, quattro mosse per coltivare la resilienza

4/8/2020 | Daniele Riosa

Blyth (HSBC): “Le aziende non possono avere il controllo su un contesto esterno volatile e incerto, ma possono adottare un tipo di risposta flessibile”


Natalie Blyth global head of trade and receivables finance di HSBC, nel suo commento focalizzato sul commercio globale e sulla resilienza durante e dopo questa emergenza sanitaria, dà quattro consigli affinché le aziende possano gestire in maniera efficace il rischio di interruzioni impreviste.

La priorità immediata “è di prendersi cura dei dipendenti e delle loro famiglie. È necessaria una tempestiva diffusione delle informazioni per far sì che le raccomandazioni ufficiali abbiano un’ampia divulgazione. Nel tentativo di limitare il contagio da COVID-19, i dipendenti dei paesi colpiti non hanno potuto recarsi regolarmente al lavoro ma, grazie al lavoro da remoto, è stato possibile mantenere la produttività. Le considerazioni che emergono durante prolungati periodo di lavoro da casa vanno da quelle più pratiche a quelle personali, dalla velocità della banda larga al benessere dei dipendenti”.

Il passo successivo “è quello di scoprire le dipendenze nascoste attraverso una revisione end-to-end di una catena di fornitura. Attraverso la mappatura dei fornitori e degli acquirenti le aziende possono stilare dei piani per proteggersi da eventuali interruzioni fino al livello dei componenti. In seguito, visto che anche strade, porti e strutture di carico subiscono l’impatto delle interruzioni, potrebbero essere necessarie opzioni logistiche e di distribuzione alternative. Il mese successivo all’introduzione delle prime restrizioni agli spostamenti legate all’epidemia di Covid-19, circa la metà delle partenze programmate su una delle principali rotte cargo dall'Asia all'Europa sono state cancellate[ii]. Avere visibilità su tutte le operazioni, dall'approvvigionamento alla produzione e alla distribuzione, permetterà alle aziende di preparare in anticipo le opzioni d’emergenza”.

In terzo luogo “una volta verificatasi una riduzione degli impatti immediati, le aziende devono prepararsi a soddisfare la domanda latente che richiede agilità, in quanto può portare a un picco degli ordini. La disponibilità di finanziamenti consente di allocare le risorse in modo rapido e flessibile per aggiungere capacità ed evitare i colli di bottiglia”.

Infine, “per cercare di anticipare le interruzioni future, le imprese dovrebbero prendere in considerazione la diversificazione della catena di approvvigionamento. Una gamma più ampia di fornitori in diverse aree geografiche riduce il rischio che un paese venga tagliato fuori. Stanley Black and Decker, il più grande produttore di utensili al mondo, ha recentemente ampliato la produzione negli Stati Uniti per evitare di dipendere da una singola area geografica[iii]”.

“L’unione di queste azioni – conclude Blyth - aumenta la resilienza, una caratteristica che diventa sempre più importante man mano che le potenziali interruzioni si moltiplicano: che si tratti di malattie infettive, come la SARS, l'Ebola o il COVID-19; ambientali, come nel caso di Fukushima; finanziarie, come la crisi globale; o di instabilità politica. Le imprese non possono avere il controllo su un contesto esterno volatile e incerto, ma possono adottare un tipo di risposta flessibile. Man mano che le minacce si moltiplicano, la resilienza diventa un fattore fondamentale. Le aziende che si distinguono sono quelle che riescono ad anticipare gli elementi di disturbo esterni”.

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