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Ribilanciare i portafogli? Una scelta non scontata

4/30/2020

Non è detto che in questa fase aumentare la quota di azionario nei portafogli a discapito dell’obbligazionario sia la scelta giusta. L’analisi di TCW


Il sell off delle scorse settimane ha riguardato tutte le principali asset class, ma il comparto azionario ha registrato perdite più significative rispetto a quello obbligazionario. Ribilanciare i portafogli, riducendo la componente bond a favore della componente equity potrebbe quindi sembrare a livello intuitivo la scelta più corretta, ma secondo David Vick, managing director, client service, di TCW,  in questo caso particolare la decisione non è così scontata e “un po’ di pazienza e flessibilità di fronte a circostanze uniche possono fare la differenza”.

 

Innanzitutto, spiega Vick, “con l’ampliamento drammatico degli spread, oggi le opportunità nel credito offrono più valore che in qualsiasi altro momento a partire dalla crisi del 2008. In queste settimane è stato possibile approfittare dello stress sui mercati e acquistare con spread di oltre 300 punti base obbligazioni che fino a poco tempo fa scambiavano sui 70-150 punti base. Se si assume, grazie ad una rigorosa analisi del credito, che questi emittenti siano in grado di resistere alla turbolenza attuale, il potenziale di rendimento di questi titoli è molto significativo e quasi ‘azionario’ come ordine di grandezza”.

 

In quest’ottica, gli analisti di TCW hanno confrontato la performance dei bond societari rispetto all’equity nel 2008-09. Non si tratta di un paragone perfetto, ma data la gravità delle recenti distorsioni, sembra la circostanza più simile. Nei sei mesi successivi al momento in cui i mercati azionari hanno toccato il minimo nel febbraio 2009 il credito corporate IG ha generato un  rendimento del 16,84%, i bond corporate IG a lunga scadenza hanno messo a segno un +24,07%, e l’indice S%P 500 è salito addirittura del 40,52%. L'azionario ha quindi decisamente sovraperformato rispetto ai bond, ma rendimenti obbligazionari del 17% e del 24% sono decisamente rispettabili. “Ciò suggerisce che ribilanciare possa portare benefici nel breve termine, ma non tanto quanto si potrebbe pensare. Inoltre, la selezione dei bond da parte di un gestore attivo di qualità può ridurre ancora di più il distacco, soprattutto in un contesto volatile” spiega Vick.

 

Ma non solo. L’aspetto più interessante, prosegue l’esperto di TCW, è il confronto tra le performance relative degli stessi indici includendo i sei mesi antecedenti al raggiungimento dei minimi azionari. Ciò permette di considerare uno scenario in cui la recessione attuale è grave e duratura e i recenti ribassi hanno rappresentato minimi solo temporanei, con ulteriori ribassi in arrivo. Ebbene in questo caso i risultati sono molto differenti. Contro un +10,35% del credito corporate IG e un +14,42% dei bond corporate IG a lunga scadenza, l’indice S&P 500 ha segnato una performance negativa del 18,25%. “La maggiore seniority e sicurezza dei bond ha quindi fornito una straordinaria protezione nella fase di ribasso. Se si considera l’intero periodo di 12 mesi, l’azionario ha sottoperformato del 28% rispetto all’obbligazionario. Se la recessione sarà effettivamente lunga e grave, potrà essere addirittura peggiore dell’esperienza del 2008, i minimi potrebbero quindi non essere ancora stati raggiunti e di conseguenza le performance che includono i mesi precedenti ai minimi potrebbero fornire un termine di paragone migliore”.

 

“In conclusione la scelta di ribilanciare è più sfaccettata di quanto appaia. Se fossimo certi che la ripresa a ‘V’ è dietro l’angolo, allora la decisione sarebbe facile: ribilanciare. Tuttavia, data l’incertezza su questo aspetto, le opzioni disponibili per un investitore sono due: incrementare l’esposizione all’equity, con il rischio significativo di un ulteriore ribasso e tempi di recupero più elevati, o concentrarsi sui bond societari, che offrono un buon potenziale di rialzo in caso di rapido miglioramento e molta più protezione nell’eventualità più probabile di una crisi prolungata”. Di fronte a queste opzioni, la più saggia potrebbe essere la seconda.

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