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La lenta e difficile ripresa del Dragone

5/11/2020 | Redazione Advisor

L’attività economica in Cina sta lentamente tornando alla normalità, ma il percorso verso la ripresa sarà irregolare e accidentato. L’analisi di Amundi


L’attività economica in Cina sta lentamente tornando alla normalità, ma il percorso verso la ripresa sarà irregolare e accidentato. E’ la view di Monica Defend, global head of research di Amundi. “L’epidemia da Covid-19 ha colpito l'economia in modo difforme” spiega la strategist. “Le attività più penalizzate sono quelle basate in larga misura sull’interazione fisica. I servizi di ristorazione e l’industria alberghiera hanno registrato il peggior calo di PIL nel Q1 (-35,3% annuo), seguiti dal commercio interno (-17,8%), dal settore edile (-17,5%) e dai trasporti (-14%). Tra le notizie positive, la buona performance dei servizi delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e dei servizi finanziari, dove la crescita del PIL è rimasta positiva e ha registrato solo un leggero rallentamento”.

 

“Dopo la fine delle restrizioni, la produzione industriale ha registrato una forte ripresa a marzo, evidenziando un ritorno alla normalità rispetto alla sospensione di febbraio” prosegue Monica Defend. “I dati di aprile indicano una ripartenza anche del settore edile mentre la ripresa della domanda dei consumi varia a seconda dei segmenti. Il settore dei servizi resta invece il fanalino di coda”.

 

Le persistenti pressioni sul mercato del lavoro e i crescenti rischi esterni hanno indotto i leader del Paese a rafforzare le politiche di sostegno miranti a stimolare l’economia interna. “La spesa per le infrastrutture rimane il principale stabilizzatore della crescita” evidenzia l’esperta. “Ci aspettiamo un aumento significativo del deficit fiscale nell’ordine di 4 punti percentuali del PIL rispetto al 2019, dopo aver incluso titoli di Stato speciali sia a livello nazionale che di governo locale. Le ultime politiche evidenziano che il rilancio del mercato immobiliare non è tra le opzioni di scelta. L'allentamento monetario continuerà e la banca centrale cinese (PBoC) probabilmente ridurrà il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) e i tassi di interesse a breve termine. È allo studio un taglio al tasso di deposito, ma forse le autorità preferiranno attendere finché non ci sarà un ulteriore calo dell’inflazione da generi alimentari. La crescita del credito dovrebbe consolidarsi nel corso dell'anno; una parte considerevole dei finanziamenti si indirizzerà probabilmente verso il settore delle infrastrutture”.

 

Tuttavia, gli stimoli già menzionati non possono compensare totalmente il danno economico nel corso dell’anno. “Il peggioramento della domanda esterna indica crescenti pressioni ribassiste sul settore manifatturiero e sul mercato del lavoro. Le prospettive per i consumi nel settore dei servizi rimangono difficili, gran parte delle perdite probabilmente saranno permanenti. Ci aspettiamo una leggera ripresa e prevediamo che nel 2020 l'economia cinese crescerà meno del 5%” conclude la strategist di Amundi.

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