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La resilienza dei Paesi del Golfo Persico al Covid-19

5/11/2020 | Daniele Riosa

Calef (Notz Stucki): “I governi dell’area hanno messo a disposizione prontamente delle politiche fiscali a sostegno dell’economie”


“Dopo l’anno ruggente del 2019, il comparto azionario dei Paesi del Golfo Persico ha subito una contrazione significativa a causa della pandemia da Coronavirus, che ha messo a dura prova le economie di tale area geografica”. Giacomo Calef, Country manager di Notz Stucki, ricorda che “nel mese di marzo, in particolare, ha influito pesantemente il crollo del prezzo del petrolio (a Marzo il Brent ha perso circa il 54,4%), causato da due fattori”.

Il primo, “di portata notevole, il crollo della domanda, che ha portato ad un eccesso di offerta difficilmente sostenibile; il secondo, invece, è legato all’Arabia Saudita, che dopo la rottura dei rapporti con la Russia ha aumentato la produzione per cercare di acquisire nuove quote di mercato, ma facendo nel contempo scendere ancora di più il prezzo dell’oro nero. Infine, a causa dell’emergenza sanitaria, l’EXPO di Dubai sarà rinviato all’anno prossimo, con conseguenze gravi sul settore turistico che si era preparato ad una forte espansione”.

“Tuttavia – sottolinea l’esperto - vi sono alcuni elementi da considerare che, nonostante tutto, lasciano ben sperare in una ripresa. Un primo aspetto da considerare è che i governi Paesi del Golfo hanno reagito all’emergenza in modo efficiente, adottando senza indugio le misure di distanziamento sociale, limitando così la diffusione del virus. Un altro elemento che ha aiutato, inoltre, è il clima. Al momento non ci sono studi che lo confermano, se non solamente delle evidenze empiriche, ma nelle zone dove le temperature sono maggiori il tasso di contagio è minore, e ciò vale soprattutto per i Paesi del Golfo. Inoltre, i governi hanno messo a disposizione prontamente delle politiche fiscali a sostegno dell’economie, tra cui, ad esempio, l’Arabia Saudita, che ha previsto una sospensione dei pagamenti di alcune imposte ed una copertura del 60% dei salari per tutti i lavoratori appartenenti ai settori maggiormente colpiti. A ciò si aggiungono gli interventi delle banche regionali dell’area, che da parte loro sono disposte a posticipare di tre mesi, a partire da maggio, il pagamento rateale dei debiti in essere”.

Infine, per quanto riguarda il petrolio, l’economista fa due considerazioni. “Da un lato, si osservi che da diversi anni le economie dell’area dei Paesi del Golfo stanno diventando sempre meno dipendenti da tale materia prima, e che questi mercati sono decorrelati rispetto gli indici dei Paesi sviluppati, il che offre potenzialmente un’opportunità di diversificazione all’interno di un portafoglio di investimento. Dall’altro lato, dopo che l’OPEC+ ha ristabilito un clima di collaborazione, la quotazione del Brent sta risalendo dai minimi storici di qualche settimana fa”.

“Non si sottovaluti che man mano che l’emergenza sanitaria andrà a risolversi, l’economia ripartirà e l’EXPO di Dubai che si terrà nel 2021 sarà in grado di stimolare l’economia dell’intera area GCC (Gulf Cooperation Council), che era già in forte crescita nel periodo pre-Covid 19”, conclude Calef.

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