Tempo di lettura: 5min

La BCE supera le aspettative. I commenti dei gestori

6/4/2020 | Daniele Riosa

L’istituto di Francoforte utilizza tutta la sua potenza di fuoco per risollevare l’UE dalla crisi dovuta al Coronavirus e decide di incrementare il piano PEPP di 600 miliardi


La BCE utilizza tutta la sua potenza di fuoco per risollevare l’Unione Europea dalla crisi dovuta alla diffusione del Coronavirus e decide di incrementare il piano PEPP di 600 miliardi di euro, portando il totale di acquisti di bond a 1350 miliardi di euro. Un aumento superiore alle aspettative del consensus che oscillavano tra i 250 e 500 miliardi. Di seguito riportiamo i commenti dei gestori sulle misure adottate dall’istituto di Francoforte.

Didier Saint-Georges, membro del comitato strategico di investimento Carmignac, spiega che “poiché il Recovery Fund europeo non avrà nessun impatto tangibile sui Paesi membri più deboli prima del 2021, era fondamentale che la BCE intervenisse adesso sul PEPP, sia in termini di dimensioni che di durata. Ha agito come previsto e questo rappresenta un ulteriore sollievo per gli spread sovrani di questi Paesi e per l'euro”.

David Zahn, head of european fixed income di Franklin Templeton, prevede che “l'estensione al programma di acquisto di obbligazioni sarà di grande aiuto per i mercati obbligazionari europei, in particolare gli spread periferici. I mercati si aspettavano ampiamente che la BCE aumentasse il programma da 250 a 500 miliardi e l'aumento di 600 miliardi ha assicurato che la BCE rimarrà in prima linea per il 2021. A nostro avviso i commenti del presidente della BCE, Christine Lagarde, dimostrano che continua ad aspettarsi che la ripresa europea debba essere sostenuta dai governi nazionali attraverso un'azione fiscale forte e ambiziosa piuttosto che dalla politica monetaria. I commentatori del mercato stavano anche osservando attentamente i commenti di supporto di Chrsitine Lagarde sui piani di spesa dell'UE e sono stati incoraggiati dai suoi commenti che hanno accolto con favore le proposte dell'UE per la ripresa".


Oliver Blackbourn, multi-asset portfolio manager di Janus Henderson Investors, evidenzia un aspetto importante per la BCE, ovvero che “il persistente ritornello di Mario Draghi sulla necessità di stimoli fiscali sembra essere stato finalmente ascoltato dai governi europei. La Germania ha aumentato il suo pacchetto di stimolo mercoledì, seguendo a ruota l'ambizioso piano della Commissione Europea per un più ampio stimolo dell'UE. La BCE non deve più assumersi la responsabilità di risollevare da sola la crescita europea e l'inflazione”.  Inoltre “la portata dell'aumento ha comportato il rally dell'euro già a partire dai momenti successivi all'annuncio. I rendimenti dei titoli di Stato italiani sono scesi di circa 20 punti base rispetto alla valutazione registrata immediatamente prima dell'annuncio, livelli osservati a gennaio, prima che la pandemia globale prendesse realmente piede. I titoli azionari europei sono balzati in avanti, interrompendo un trend di giornata negativo, mentre la BCE dava un'altra spinta per proseguire la forte rotazione nei titoli europei registrata nei giorni scorsi”.

Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, valuta “molto positivamente la scelta dell’istituto di Francoforte di promuovere un ulteriore impegno ad acquistare titoli di Stato dei Paesi in difficoltà per l’emergenza Coronavirus, dando il forte segnale ai mercati che la BCE è pronta a difendere ad ogni costo la stabilità finanziaria dell’Eurozona. Riteniamo che la misura sia stata decisa formalmente per il cambio di aspettative su inflazione e anche per i problemi di liquidità di molti Paesi, che vedranno i fondi del Next Generation solamente nel 2021. Il prestito ponte promesso dalla Commissione Europea pari a 11,5 miliardi di euro era totalmente insufficiente per soddisfare le richieste di liquidità degli Stati in difficoltà. Con l’incremento del PEPP la BCE garantisce un controllo sugli spread e diminuisce il costo che dovranno sostenere alcuni Paesi (soprattutto Italia, Spagna e Portogallo) per finanziarsi con l’emissione di bond. Manda inoltre l’indicazione ai mercati di essere pronta a utilizzare tutti gli strumenti possibili per mantenere la stabilità finanziaria”.

Samy Chaar, chief economist di Lombard Odier, sottolinea che “per una volta, la zona euro non soffre di un'eccessiva leva finanziaria tra le banche e le famiglie, né di risposte controproducenti da parte dei responsabili politici che in passato hanno frenato i recuperi. Si tratta di un risultato netto positivo, almeno rispetto alle precedenti flessioni. Rispetto al passato, le risposte politiche attuali sono state maggiori e attuate più rapidamente. In particolare, la Banca Centrale Europea (BCE) ha agito rapidamente per stabilizzare i mercati finanziari e sostenere i prestiti all'economia reale. E continua a farlo. La BCE ha aumentato il sostegno quasi raddoppiando le dimensioni del suo programma di acquisto d'emergenza in caso di pandemia (PEPP) a 1,35 trilioni di euro in totale (aggiungendo 600 miliardi di euro ai 750 miliardi di euro già annunciati) e prolungando il programma fino alla metà del 2021, o almeno fino al giugno 2021. Inoltre, i proventi del PEPP vengono reinvestiti fino alla fine del 2022, in altre parole escludendo qualsiasi riduzione degli acquisti di beni prima del 2023, in quanto ha senso ridurre prima il PEPP, seguito da altri programmi di acquisto del settore pubblico e privato”.

Wolfgang Bauer, fund manager del Public Fixed Income team di M&G Investments, pur apprezzando le misure nel loro complesso, rileva alcuni limiti dell’intervento della Banca Centrale Europea: “La BCE ha tirato il freno sulla flessibilità per quanto riguarda la qualità del credito degli acquisti di bond societari. Nel meeting odierno, il presidente Lagarde ha chiarito che la BCE non è pronta a oltrepassare il Rubicone, quando si parla di acquisti di bond con rating inferiore all’Investment Grade, almeno per ora. Considerando il forte rally degli spread sul credito high-yield europeo rispetto ai livelli di marzo – l’iTraxx Xover è sceso di oltre 700 punti base a circa 375pb – potrebbe essere il momento di ridurre l’esposizione e realizzare un po’ di profitti. L’assenza del supporto tecnico legato agli acquisti della BCE potrebbe rendere questa classe di attivi vulnerabile a qualsiasi peggioramento della crisi Covid-19 o a dati macroeconomici peggiori delle attese”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?