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Prospettive interessanti per BTP e Treasury

6/10/2020

Quali strategie per gestire il rischio in questa fase di mercato? L’analisi di Amundi


La pandemia ha trascinato il mondo in recessione, e la portata e la profondità del rallentamento dipenderanno dalla durata delle misure di lockdown e dall'efficacia degli stimoli fiscali e monetari. Amundi prevede che la crescita si stabilizzerà intorno al quarto trimestre dell’anno, e spiega quali sono le modalità di gestione del rischio dinamiche più adatte all’attuale contesto di mercato,

 

Per quanto riguarda l’azionario, spiega Matteo Germano, head of multi-asset e cio Italy del colosso dell’asset management, “manteniamo un posizionamento difensivo sulle azioni europee e americane per via delle valutazioni elevate e dell’incertezza riguardo all’impatto del Covid-19 sulla crescita mondiale”. Sui mercati emergenti la view è neutrale, ma con una preferenza per Cina, Corea del Sud e Taiwan.

 

“Abbiamo una posizione neutrale sulla duration perché crediamo che le banche centrali cercheranno di mantenere basso il costo del debito pubblico per sostenere le esigenze di bilancio dei governi, per cui i rendimenti si muoveranno all’interno di un range. Un rendimento dei Treasury di circa 60 punti base è in linea con la posizione della Fed e con un brusco peggioramento del quadro macroeconomico”. In particolare la view è positiva sui Treasury quinquennali USA, da preferire ai bund quinquennali tedeschi “perché i titoli di Stato americani dovrebbero beneficiare dei flussi verso i beni rifugio (anche se in misura minore rispetto al passato) e degli acquisti della Fed, soprattutto nei segmenti a breve-medio termine”.

 

Germano individua rendimenti interessanti sui titoli governativi italiani. “Manteniamo il nostro atteggiamento costruttivo sui BTP trentennali italiani rispetto ai bund trentennali tedeschi e siamo costruttivi sui BTP decennali perché le iniziative della BCE contribuiscono a mettere un tetto ai rendimenti e ad arginare la volatilità degli spread. La sentenza della Corte costituzionale tedesca rappresenta un rischio ribassista, ma difficilmente la BCE muterà il suo corso. Manteniamo la nostra posizione perché potrebbe servire a bilanciare i portafogli degli investitori”.

 

“Vista la focalizzazione sulla liquidità, siamo ancora costruttivi sul credito che beneficia dell’ombrello delle banche centrali negli USA e nell'area euro, ma preferiamo le obbligazioni Investment Grade a quelle High Yield” prosegue Germano. “Le obbligazioni High Yield in euro potrebbero risentire dei tassi di default elevati e di un rallentamento della crescita dei fatturati. Di conseguenza siamo molto difensivi. Dato il clima di forte incertezza e la divergenza tra fondamentali e valutazioni, abbiamo un’opinione neutrale riguardo al debito dei mercati emergenti e vediamo un divario tra i Paesi riguardo a Investment Grade e High Yield. Se invece parliamo di debito estero, il settore delle obbligazioni Investment Grade dovrebbe dar prova di una miglior tenuta nei prossimi mesi. Le obbligazioni HY presentano tuttavia un rischio/tradeoff binario tra il rischio di default nei Paesi in difficoltà e il recupero partendo da valutazioni molto basse. Per quanto riguarda i tassi locali, il principale driver del debito è l'esposizione valutaria e a nostro avviso i margini per un’ulteriore compressione sono risicati”.

 

Infine, conclude Germano, in questa fase di forte incertezza è cruciale proteggere i rendimenti del portafoglio attraverso gli strumenti di copertura come lo yen, i derivati e l’oro.

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