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Post-Covid, banche europee in prima linea

6/23/2020 | Redazione Advisor

I risultati trimestrali hanno evidenziato una resilienza del settore migliore rispetto alle crisi precedenti. L’analisi di Edmond de Rothschild AM


Qual è lo stato di salute delle banche europee? Che impatto sta avendo la crisi attuale sul settore? “Nel primo trimestre, ad eccezione dell'Italia, l'impatto reale aveva iniziato solo a farsi sentire e, dal nostro punto di vista, sono veramente pochi i segnali significativi del deterioramento della qualità creditizia dei portafogli crediti. Al contrario, registriamo una continua diminuzione degli NPL per le banche dei Paesi periferici” spiega Julien de Saussure, fund manager, financial debt di Edmond de Rothschild AM.

 

“Alcuni emittenti hanno utilizzato la capacità di guardare avanti propria dell'IFRS 9 per iniziare a contabilizzare gli accantonamenti (le banche britanniche, Santander, UniCredit)” prosegue il fund manager, “mentre altri emittenti hanno seguito più da vicino la raccomandazione delle autorità di vigilanza di non effettuare accantonamenti troppo a monte (in particolare alcuni assicuratori nordici, Erste Bank, Intesa Sanpaolo). Pertanto, le disposizioni relative ai prossimi trimestri riflettono non solo la qualità creditizia dei portafogli, ma anche le diverse strategie di accantonamento adottate”.

 

Guardando alle prospettive, “sottolineiamo le indicazioni delle banche irlandesi e di KBC, che prevedono un impatto materiale della crisi sulla NBI, dovuta alla debolezza dell’attività commerciale e del persistere di bassi tassi di interesse. L'impatto delle moratorie di pagamento sui margini rimane incerto per il 2020. Come leva tradizionale, alcune banche stanno confermando o accelerando i loro progetti di riduzione dei costi”. Ci stiamo indirizzando verso una migrazione dei rating di credito, anche se l'impatto in termini di capitale sarà probabilmente più tangibile nel corso dei prossimi trimestri.

 

A fine aprile, con la stagione delle trimestrali ben avviata, l'autorità di vigilanza europea ha annunciato una seconda serie di misure di allentamento: l'annullamento di una parte degli effetti dell'IFRS 9 in termini di accantonamenti, l'attuazione di due misure volte a smorzare l'impatto di Basilea IV, mentre la riforma stessa viene rinviata, insieme alle misure di sostegno a favore delle PMI/infrastrutture (in concreto, i prestiti alle PMI/infrastrutture stanno vedendo una diminuzione della loro ponderazione del rischio) ed il trattamento prudenziale favorevole degli asset tangibili per il software. Queste misure non sono quantificate, ma alcune banche hanno effettuato stime di circa 50 punti base in più in termini di CET1.

 

“Gli investitori hanno avuto accesso a più informazioni del solito nel corso del primo trimestre del 2020, ma c'è una certa frustrazione per quanto riguarda la mancanza di uniformità degli elementi comunicati. Tuttavia, riteniamo che, nel complesso e con il gradito sostegno da parte delle banche centrali, dei governi e delle autorità di vigilanza, le banche stiano mostrando un certo livello di solidità per poter far fronte a questa crisi. In realtà sono il braccio armato delle autorità per far sì che il credito venga distribuito all'economia reale”.

 

Questa crisi, senza precedenti per dimensioni, conclude de Saussure, “è molto diversa da quella del 2008, quando le banche furono l’origine stessa del problema, mentre oggi siamo convinti che siano innegabilmente parte della soluzione”.

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