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Quattro scenari di rischio

6/25/2020

Tensioni Usa-Cina, presidenziali americane, bolle speculative e delusione per le trimestrali sono le possibili minacce all’orizzonte secondo Natixis


Tensioni Usa-Cina, presidenziali americane, interventi delle banche centrali contro possibili bolle speculative e rischio delusione in vista della stagione delle trimestrali. Oltre ai rischi legati a una seconda ondata di contagi, considerata peraltro improbabile, sono queste le principlai minacce che si profilano all’orizzonte secondo Esty Dwek, head of global market strategy di Natixis IM Solutions.

 

I rischi geopolitici sono tornati alla ribalta, a partire dall'aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina. “Mentre queste tensioni è probabile rimangano sotto traccia fino alle presidenziali, in particolare con Biden che cerca di guadagnare terreno su Trump, crediamo che continueremo a vedere più parole che fatti” spiega Dwek, perchè “l'economia statunitense è fragile e aggiungere tariffe o mettere a repentaglio il rally non ha molto senso prima di novembre. Un atteggiamento intransigente nei confronti della Cina può far guadagnare voti, ma comporta rischi”. Nel periodo che precede le elezioni, è lecito aspettarsi maggiore volatilità, ma questo non dovrebbe portare a un forte sell-off. Infine, sullo sfondo, le relazioni commerciali post-Brexit tra Europa e Regno Unito sono ancora da risolvere. 

 

Un altro rischio è legato ai possibili interventi delle banche centrali per evitare  “bolle" sui mercati finanziari. Dopo la crisi, si prevede un aumento dei fallimenti e va quindi monitorato l'effetto di ricaduta che ne conseguirà sui mercati del debito poiché si prevede che le inadempienze raggiungeranno quasi il 10% nel segmento dell’high yield statunitense. “Riteniamo che le banche centrali si adopereranno per evitare i peggiori scenari legati ai mercati del credito, ma rimaniamo comunque più cauti guardando all’high yield, dato che i rischi permangono. Più avanti ci sarà il rischio di “bolle”, dato che le valutazioni sono aumentate notevolmente con il rimbalzo di mercato, alcune regioni hanno raggiunto i massimi su base storica e i flussi continueranno probabilmente a crescere, data la quantità di liquidità iniettata dalle Banche centrali a livello globale”.

 Dato che le “bolle” sono state una preoccupazione delle Banche centrali nel passato, la strategist di Natixis si domanda se intraprenderanno una qualche azione volta ad evitarne di nuove nell’attuale contesto.

 

Il rischio maggiore all’orizzonte è tuttavia il cosiddetto rischio di delusione. “Infatti, i mercati hanno il prezzo per una perfetta ripresa a V che difficilmente si materializzerà senza qualche interruzione. Mentre ci avviciniamo ai dati del secondo trimestre e alla stagione delle trimestrali, c'è il rischio che i dati appaiano deludenti. Finora, in particolare negli Stati Uniti, i dati hanno sorpreso al rialzo, portando gli indici di sorpresa economica a livelli record, ma con la riapertura dell'economia e l'aumento delle aspettative, i dati potrebbero non essere abbastanza solidi da sostenere le attuali aspettative di mercato. Senza dubbio la ripresa sarà scaglionata e graduale, e ci vorrà molto tempo per tornare ai livelli pre-crisi, ma la maggior parte delle principali economie sembra essere sulla buona strada” conclude Esty Dwek.

 

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