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E se ritornasse l’inflazione?

6/30/2020 | Redazione Advisor

Anche se le aspettative rimangono molto contenute, è utile individuare asset in grado di coprire un aumento dei prezzi a lungo termine. Edmond de Rothschild


Nel contesto attuale investire con una prospettiva di lungo periodo è diventato ancora più importante. Come sottolinea Stephen Surpless, portfolio manager di Edmond de Rothschild, nell’ambito di ogni decisione con un orizzonte temporale di lungo termine sono implicite alcuni variabili chiave, come i tassi di interesse e il valore del denaro. I risultati degli investimenti a lungo termine saranno naturalmente fortemente influenzati anche dall'impatto delle tendenze inflazionistiche in aumento o in diminuzione.

 

“Le crisi”, spiega Surpless “accelerano le tendenze già in piedi e questa crisi non fa eccezione. La crescita del commercio internazionale e l'integrazione delle economie del mondo stavano già rallentando prima dell'epidemia di Coronavirus. A seguito dello shock, il WTO prevede un calo del 12% del volume delle merci commercializzate nel 2020 in uno scenario ottimistico e del 30% in uno pessimistico. Livelli più bassi di globalizzazione si tradurranno in un aumento del potere contrattuale interno del lavoro e in un aumento dei costi di produzione complessivi”.

 

Mentre altri fattori che lavorano contro le tendenze inflazionistiche rimangono in piedi (ad esempio le tendenze demografiche, gli elevati livelli di indebitamento e i cambiamenti tecnologici che interessano le società e le imprese) e sono intuibilmente cresciuti in maniera evidente dall'inizio dell'anno, secondo Surpless alcuni aspetti del percorso di ripresa in uscita dalla recessione di quest’anno saranno diversi rispetto a quelli che hanno seguito il crollo del 2008. “Con il sostegno delle Banche centrali, il settore bancario sarà incoraggiato a espandere i prestiti nel 2020 e anche più avanti, fattore che vedrebbe la massa monetaria espandersi attraverso l'effetto di moltiplicatore del denaro. Tutto ciò porterà ad un maggior volume di denaro iniettato nell'economia reale, per provare ad acquistare una quantità simile (o minore) di beni e servizi. Se anche l'offerta sarà influenzata negativamente dalla recessione quest’anno, le pressioni inflazionistiche potrebbero aumentare ulteriormente”.

 

Cosa detenere dunque in portafoglio nel corso dei prossimi 10 anni dinanzi ad un’inflazione superiore alle attese?Real asset, preferibilmente quelli con un elemento di scarcity value” prosegue Surpless. “Le proprietà immobiliari hanno tradizionalmente avuto un buon andamento durante le fasi di inflazione, in particolare i beni immobili di maggior livello. Alcune materie prime, tra cui l'oro, conservano il loro valore in termini reali, anche se l’apporto tecnologico ha annullato i problemi di approvvigionamento a lungo termine (il petrolio ne è un esempio lampante)”. Anche le azioni sono un’asset da detenere in portafoglio, mentr nel lungo termine le pressioni inflazionistiche potrebbero esercitare un impatto negativo sui mercati obbligazionari tradizionali. “Di conseguenza, un’asset class che privilegiamo è quella delle obbligazioni protette dall’inflazione, dinanzi a previsioni asimmetriche di inflazione che sono prezzate oggi”.

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