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M&A nell'asset management fa bene al cliente

7/8/2020

Diversificazione e specializzazione in mercati ancora poco esplorati sono due delle possibilità che si generano con nuove fusioni, lo spiega un report di Cerulli Associates


L'asset management negli ultimi cinque anni ha vissuto un momento molto positivo per i consolidamenti e questo trend non è destinato a fermarsi.

Secondo un recente report di Cerulli Associates questa tendenza è dovuta da alcune ragioni principali come cercare di fronteggiare la compressione delle commissioni, la riduzione dello spazio per nuovi prodotti e l'aumento dei costi di conformità a causa di normative più rigorose.

Unire le forze tra grandi aziende vuol dire essere in grado di proporre al cliente un'offerta diversificata e specializzata in mercati più ampi in grado inoltre di concentrarsi sui prodotti più performanti. Non solo positività però, bisogna prestare molta attenzione a che tipo di società si mette insieme, soprattutto quando le "culture" aziendali sono distanti e qual è il prezzo da pagare in termini di riorganizzazione del personale nel breve termine. 

 

Questo non è l'unico modo di fare M&A ne esiste anche un altro che passa attraverso l'acquisizione strategica di aziende più piccole ma con marchi forti e grande reputazione nel settore. "Abbiamo osservato un numero crescente di operazioni di fusione e acquisizione che si concentrano principalmente sull'acquisizione opportunistica da parte di grandi aziende di capacità e marchi specifici noti per la loro specializzazione in un determinato settore, ad esempio investimenti alternativi e offerte ambientali, sociali e di governance (ESG)" commenta David Fletcher, senior editor.

 

Molti clienti chiedono soluzioni alternative ed è per questo che grandi gestori patrimoniali stanno cercando di imboccare questa strada. Secondo quanto emerge da un'intervista condotta da Cerulli quest'anno se il 74% delle aziende citala possibilità di per aumentare i ricavi come motivazione per lo sviluppo di capacità di investimento alternative, il 59% indica la diversificazione delle attività come principale motore. Secondo Fletcher, l'opzione di M&A è interessante per molte aziende che non dispongono di competenze interne e cercano una rapida velocità sul mercato. "L'acquisizione di aziende con una forte reputazione in spazi di nicchia ha senso per i manager più grandi che si possono permettere di percorrere questa strada anziché costruire internamente".  

 

Un altro dato che non ci sorprende è che molti gestori patrimoniali guardano con estremo interesse all'universo di prodotti targato ESG. Per questa ragione molte acquisizioni vanno verso società specializzate in questo campo. Quasi un quarto delle aziende intervistate sta sviluppando capacità ESG nei prossimi due anni. Per alcune aziende, ci saranno costi significativi per la costruzione di questi processi e il loro personale. Pertanto, poiché i proprietari di attività continuano a porre un maggiore controllo sulle pratiche e sui processi aziendali dei gestori patrimoniali, Cerulli prevede che nel prossimo futuro si verificheranno più attività di fusione e acquisizione relative a ESG / investimenti responsabili.

 

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