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La sovraperformance dei titoli di qualità sarà la regola

7/13/2020 | Daniele Riosa

William Davies (Columbia TI): “Siamo convinti che le società che traggono vantaggio dalle proprie posizioni dominanti di mercato continueranno a risultare vincenti in futuro”


“Le rotazioni di stile, con cui gli investitori passano da uno stile d'investimento all'altro, non sono nulla di nuovo. Accade in quasi tutti i cicli d'investimento che stili diversi, ad esempio growth, qualità e value, sovraperformino in momenti diversi perché gli investitori si spostano dall'uno all'altro in base alle loro aspettative”. Per questo, come spiega William Davies, cio EMEA e responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments, “visto il grado di volatilità dei mercati, nonché la natura estrema della sovraperformance dei titoli di qualità/growth, durante una ripresa è lecito attendersi periodi di sovraperformance dei titoli value (in genere le società che potrebbero cessare l'attività in ragione dell'ampiezza della contrazione economica)”.

“Periodi simili – ricorda l’analista - si sono verificati temporaneamente nel secondo trimestre del 2003 e nel secondo trimestre del 2009 a fronte del recupero dei mercati. Tuttavia, riteniamo che, dati gli elevati livelli di indebitamento, gli anni '20 di questo secolo potrebbero essere simili al decennio precedente, caratterizzato da bassa crescita, bassa inflazione e bassi tassi di interesse, per lo meno dopo l'euforia dell'immediata ripresa dai ridotti livelli di attività economica. In questo contesto di bassa crescita, sono convinto che sia assolutamente realistico ipotizzare che i titoli di qualità sovraperformeranno quelli value fintanto che le società di qualità continueranno a generare rendimenti elevati, ed è proprio su questo aspetto che dobbiamo concentrarci. I gestori che prediligono sistematicamente determinati stili nei propri portafogli dovranno sempre affrontare periodi di sottoperformance nonché di sovraperformance. Sulla scia della pandemia di Covid-19, aumentano le possibilità che i cambiamenti di stile incidano sulla performance e a nostro giudizio è probabile un prolungato periodo di sovraperformance dei titoli di qualità”.

L’economista è convinto che “le società che traggono vantaggio dalle proprie posizioni dominanti di mercato, come quelle nei settori delle tecnologie e delle comunicazioni, nonché le grandi aziende attive nei semiconduttori, siano ben posizionate e continueranno a risultare vincenti in futuro. Le aziende caratterizzate da leva operativa ma con bilanci solidi possono essere piuttosto allettanti. Tuttavia, si tratta spesso di società di qualità, sensibili alla congiuntura o al ciclo economico, dove già deteniamo delle posizioni. Nel segmento del reddito fisso, privilegiamo il credito investment grade rispetto all'high yield dal momento che puntiamo ad esposizioni a società con maggiori possibilità di affrontare con successo l'attuale contesto. Preferiamo le obbligazioni societarie rispetto ai titoli di Stato alla luce dell'elevato numero di titoli che attualmente offrono rendimenti negativi. Di conseguenza, sebbene il debito dei mercati emergenti e l'high yield in generale abbiano registrato una discreta ripresa nelle ultime settimane, prediligiamo le società investment grade che offrono un rapporto di rischio/rendimento migliore vista l'incertezza sulla traiettoria della ripresa e le prospettive dei prossimi due anni”.

Sul fronte azionario, “continuiamo a ritenere che le prospettive per le società globali più piccole restino eccellenti e manteniamo la fiducia nella nostra capacità di individuare opportunità in aziende di qualità che dispongono del potenziale di crescere diventando colossi nei rispettivi settori nel corso del tempo. Inoltre, nella nostra proposta di valore, prestiamo attenzione a selezionare i titoli di qualità migliore caratterizzati da bassi livelli di indebitamento. Intendiamo investire in società con un solido posizionamento di mercato e validi modelli di business, che tendono a essere leader nei rispettivi settori e possiedono una sorta di vantaggio economico che li distingue dalla concorrenza in un settore in crescita, consentendo loro di generare rendimenti elevati o sostenibilmente in rialzo. Tali società di qualità presentano un gruppo dirigenziale consolidato con una struttura di governance trasparente. Ricerchiamo la solidità finanziaria sotto forma di bilanci robusti, utili di alta qualità e capacità di generare ampi flussi di cassa. Tutti questi fattori sono altresì accompagnati da una valutazione interessante, che rappresenta anch'essa un importante fattore nel nostro processo di investimento nella qualità”.

“Queste sono le società che a nostro giudizio sovraperformeranno nel decennio attuale traendo vantaggio dal contesto di bassa inflazione, bassa crescita e bassi tassi di interesse”, conclude Davies.

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