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Emergenti, cinque motivi per cui scegliere un gestore attivo

7/14/2020 | Lorenza Roma

L'analisi di Schroders sulle ragioni per cui preferire un approccio attivo nei mercati emergenti


Molti investitori sono attratti dalle società dei mercati emergenti per i tassi di crescita elevati e il potenziale di rendimento, ma la domanda è: come investire in questi paesi? Secondo Kirsty McLaren, investment director, emerging market equities di Schroders, soprattutto per i mercati emergenti è sensato scegliere un gestore attivo per cinque ragioni:

 

1. I gestori attivi nei mercati emergenti possono capitalizzare sull’evoluzione dell’indice. Nei mercati emergenti le opportunità sono in continua evoluzione. Negli ultimi 30 anni la situazione è cambiata enormemente, con l’apertura dei mercati agli investitori stranieri e il miglioramento dei regimi operativi e normativi. Viste le possibili evoluzioni future, la capacità degli investitori attivi di anticipare i cambiamenti dell’indice e di investire fuori da esso può fare la differenza. Ciò nella pratica significa che spesso i fondi attivi possono entrare in un mercato in anticipo rispetto alla sua inclusione dell’indice, visto che questo tipo di evento è ben pubblicizzato dai provider degli indici come MSCI e un gestore attivo è libero di investire quando ritiene più opportuno, senza aspettare una specifica data.

 

2. Il dominio degli investitori retail. Anche se non è sempre così, generalmente gli investitori istituzionali hanno più tempo e risorse da dedicare alla valutazione degli asset rispetto a quelli retail. Una maggiore percentuale di investitori informati (come gli investitori istituzionali) in un mercato rende quel mercato più efficiente e riduce le opportunità per gli investitori attivi. La percentuale di investitori istituzionali, internazionali e domestici, è in media più bassa nell’azionario emergente rispetto a Usa o altri paesi sviluppati, e in alcuni casi, come in Cina, molto più bassa. La più alta percentuale di investitori retail nell’azionario emergente rappresenta un fattore positivo per i gestori con un processo di investimento solido basato su una ricerca fondamentale.

 

3. Le performance nei mercati emergenti sono eterogenee, un’opportunità per i gestori attivi. I mercati emergenti sono infatti molto diversi e si trovano in fasi di sviluppo differenti. In parte a causa di tale diversità, in questi mercati lo spread dei rendimenti è costantemente ampio. Ciò offre ai gestori attivi opportunità di generare rendimenti superiori alla media, grazie anche al fatto che su molti di questi mercati la ricerca è inferiore rispetto ai mercati sviluppati.

 

4. Una migliore integrazione dei criteri ESG. I criteri ambientali, sociali e di governance sono oggi più importanti che mai, soprattutto nei mercati emergenti. La disclosure delle società nei mercati emergenti è in alcuni casi bassa e poco regolamentata. Gli standard variano notevolmente e gli azionisti di minoranza possono avere una priorità inferiore, il che spesso porta a performance più deboli dei prezzi delle azioni. Il team di Schroders ritiene che l’integrazione dei fattori ESG rappresenti un valore aggiunto per i gestori attivi, che incontrando le società possono capire le problematiche specifiche e come vengono gestite.

 

5. Le performance dei fondi attivi sui mercati emergenti sono migliori. Secondo i dati di Copley Fund Research su un orizzonte di 5 anni a dicembre 2019, circa due terzi dei gestori attivi ha sovraperformato rispetto ai prodotti passivi a cui gran parte degli investitori ha accesso, al netto delle fee di gestione istituzionali. Tuttavia, non è semplice come sembra. È necessario detenere un fondo per più di un anno, preferibilmente tre anni, prima di vedere delle performance affidabili. Naturalmente, gli investitori retail pagano commissioni più elevate rispetto a quelli istituzionali, il che riduce la performance netta dei fondi attivi rispetto a quelli passivi. Tuttavia, le fee più elevate non rendono di per sé gli ETF performer migliori. Il director ritiene che, anche per gli investitori retail, nonostante le commissioni più elevate, e con una certa due diligence, ha senso scegliere un gestore attivo nei mercati emergenti, soprattutto in un contesto in cui qualsiasi sovraperformance può rappresentare una parte significativa dei ritorni totali.

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