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Carmignac, flessibilità e gestione attiva dei rischi

7/16/2020 | Lorenza Roma

Anche in questo periodo di crisi il fondo misto Carmignac Patrimoine ha realizzato ottime performance. L'intervista ai gestori Rose Ouahba e David Older


Il fondo misto Carmignac Patrimoine ha realizzato delle ottime performance anche in questo periodo di crisi e incertezza, collocandosi nel 1° decile della sua categoria e battendo il 92% dei peer durante il mese. Abbiamo intervistato i due gestori del fondo di Carmignac, Rose Ouahba per la parte obbligazionaria e David Older, per la parte azionaria.

 

Quali sono le caratteristiche principali del vostro fondo Carmignac Patrimoine, che nell’ultimo periodo ha realizzato ottime performance? L’obiettivo di Carmignac Patrimoine è offrire ai clienti una soluzione d'investimento a lungo termine, sfruttando la maggior parte delle performance al rialzo dei mercati azionari e obbligazionari grazie a un approccio flessibile che ammortizza il rischio di downside che emerge durante le fasi di correzione. Questo mandato è diventato ancora più evidente nel mercato attuale, caratterizzato da forti correzioni e rimbalzi che ci hanno portato ad adattare il nostro posizionamento alle varie fasi. Nell'ultimo periodo, abbiamo posizionato il fondo in modo da beneficiare dei trend di lungo periodo nell’azionario, in particolare in settori disruptive, come e-commerce, e-payment o intelligenza artificiale. Sul fronte obbligazionario, abbiamo approfittato di un sostanziale allargamento dello spread per costruire posizioni sul credito. Infine, abbiamo sfruttato l'elevata flessibilità della strategia per gestire i rischi, come è avvenuto nel recente sell-off del mercato dovuto al Covid-19. Infatti, all’inizio della crisi abbiamo sostanzialmente ridotto l'esposizione azionaria, che va dallo 0 al 50%, per mitigarne l’impatto. Poi abbiamo modificato la duration, che può essere negativa, per affrontare la volatilità del reddito fisso. Asset allocation, security picking e flessibilità sono stati gli elementi che hanno permesso al nostro fondo di riportare buone performance nell'ultimo periodo.

 

In un contesto di mercato incerto, ci sono ancora delle opportunità di investimento? In tal caso qual è la vostra strategia? Il contesto attuale è caratterizzato da due insidie: le conseguenze del sostegno illimitato di banche centrali e governi e il rischio di una delusione rispetto alla mancata crescita. Abbiamo strutturato il nostro portafoglio per gestire questi rischi. Di conseguenza abbiamo aumentato la ciclicità rispetto al rafforzamento dell’esposizione al credito e ai nomi europei, mantenuto un'elevata esposizione all’oro che, oltre ad essere una copertura contro l'inflazione, potrebbe rivelarsi vantaggiosa in caso di un forte incremento delle valute indotto dalle mosse delle banche centrali. Infine, questo contesto con bassi rendimenti/basso tasso di crescita ci ha portato a mantenere un portafoglio core di titoli growth che genera profitti indipendentemente dal contesto.

 

Che previsioni avete per la seconda metà del 2020? Il nostro portafoglio azionario resta focalizzato sui temi di crescita secolare, con la crisi di Covid-19 che ha esacerbato il contesto già caratterizzato da bassi tassi di interesse e una crescita debole. Le misure di lockdown e di distanziamento sociale sono state un vero e proprio catalizzatore per la digitalizzazione, mentre i progressi nel settore sanitario si sono rivelati di fondamentale importanza, giustificando il nostro posizionamento in entrambi i settori. L’intervento coordinato delle istituzioni europee ci ha anche spinto ad aumentare la nostra esposizione nell’area, investendo in aziende cicliche di qualità e in derivati degli indici bancari. Inoltre, alla vigilia della stagione delle trimestrali, i mercati sembrano aver già incorporato alcune cattive notizie. Nel reddito fisso, manteniamo una significativa allocation al credito. Il nostro portafoglio si basa quindi su tre fattori: maturity corte, principalmente con rating investment grade, bond del settore bancario e aziende fortemente colpite dal Coronavirus. Manteniamo inoltre un'esposizione limitata al debito italiano e greco. In ambito valutario, continuiamo a preferire l'euro.

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