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Gestore della settimana: serve un nuovo approccio al reddito fisso

8/3/2020

Frank Lipowski, gestore del fondo Bond Opportunities di Flossbach von Storch, descrive le strategie per investire in obbligazioni in tempi di tassi zero


Come è stata affrontata la fase di turbolenza legata all’emergenza sanitaria sui mercati e quali sono le prospettive per l’asset class obbligazionaria nei prossimi mesi? La view di Frank Lipowski, gestore del fondo Flossbach von Storch - Bond Opportunities.

 

Quale deve essere l’approccio al mercato obbligazionario in un mondo di tassi che si prospettano a zero per molto tempo a venire?

Gli investitori dovrebbero investire in modo diverso rispetto a dieci o venti anni fa: all'epoca i titoli di Stato di alta qualità avevano una cedola del 4 o 5 per cento. Era un mondo semplice. Si comprava la carta, la si conservava fino alla scadenza e si beneficiava del pagamento ogni anno. Questo classico approccio "buy-and-hold" non funziona più oggi. Gli investitori devono essere più attivi e flessibili.

Ma oltre alla cedola, le obbligazioni offrono altre fonti di reddito, come l'aumento del prezzo durante la loro durata. Un buon approccio oggi è quello di acquistare titoli a prezzi accessibili e rivenderli con profitto. Con il nostro team di ricerca, cerchiamo di individuare le opportunità in titoli, che hanno subito un'eccessiva pressione. A differenza delle azioni, le obbligazioni rimangono sempre alquanto prevedibili: se si acquista un'obbligazione a 80, si può essere sicuri di ottenere un prezzo di 100 alla scadenza, a condizione che l'emittente non fallisca.

 

Che strategie avete utilizzato e quali modifiche avete apportato al portafoglio per affrontare l’emergenza Covid e che risultati avete ottenuto?

Avevamo un posizionamento difensivo quando è scoppiata la crisi dovuta alla pandemia. Avevamo quindi una liquidità sufficiente per beneficiare delle nuove emissioni di obbligazioni societarie statunitensi di alta qualità con scadenze più lunghe. Successivamente, abbiamo continuato ad aumentare le nostre partecipazioni in corporate bond di qualità elevata, tanto che a fine giugno la quota di portafoglio investita in questo tipo di emissioni era pari al 70%. Durante la ripresa del mercato abbiamo ridotto l’esposizione a rating di credito più deboli, titoli subordinati e obbligazioni ad alto rendimento.

Inoltre, da febbraio all'inizio di aprile abbiamo investito in titoli di Stato statunitensi con scadenze di due e cinque anni tramite futures. Con questa posizione abbiamo potuto beneficiare (in gran parte senza rischio di cambio) dei massicci tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve statunitense. La maggior parte delle nostre idee di investimento ha avuto successo durante la crisi: mentre i primi tre mesi del 2020 sono stati il trimestre più debole dal lancio del Flossbach von Storch - Bond Opportunities, il secondo trimestre è stato il migliore. Verso la fine del primo semestre il prezzo del fondo ha raggiunto un nuovo massimo storico.

 

La fase più acuta di turbolenza sui mercati sembra passata, grazie anche e soprattutto alle misure messe in campo dalle Banche centrali. Quali sono le vostre aspettative da qui a fine anno?

Siamo convinti che la crisi dovuta alla pandemia non sia ancora finita. Il percorso verso il livello di crescita che abbiamo conosciuto prima della crisi sembra molto lontano. Dopo le massicce misure adottate dalle Banche centrali, la pressione verso nuovi stimoli ora compete alla politica fiscale. Negli Stati Uniti, la politica è difficile da valutare prima delle elezioni. Mentre sul fronte dell'Unione Europea, anche se i negoziati hanno portato a un accordo su un importante pacchetto di stimoli economici, la loro attuazione richiederà del tempo.

Gli effetti negativi della crisi potrebbero essere avvertiti anche al termine delle misure di sostegno. Per questo motivo, nel settore delle obbligazioni societarie continueremo a puntare su qualità migliori con scadenze residue più lunghe. Nel caso di una possibile correzione relativa alle emissioni di qualità più elevata, non riteniamo molto probabile un sell-off paragonabile a quello avvenuto a marzo. Per contro, le emissioni di qualità inferiore potrebbero essere colpite molto più duramente. Per questo motivo abbiamo recentemente ridotto notevolmente la nostra esposizione a questo segmento.

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