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Outlook positivo sul debito emergente

7/30/2020

Nonostante il recente rally, che ha portato ad un forte restringimento degli spread, le prospettive rimangono interessanti. La view di TCW e NN IP


Quali sono le prospettive per il debito dei mercati emergenti dopo il forte rimbalzo registrato nel secondo trimestre del 2020? Sia i mercati emergenti che quelli sviluppati ora devono affrontare recessioni e deficit fiscali in aumento, ma secondo Anisha Goodly, emerging markets portfolio specialist di TCW, per le economie emergenti ci si può attendere una crescita maggiore rispetto a quelle sviluppate sia nel 2020 che nel 2021, “grazie a un outlook economico relativamente migliore per la Cina – che sembra essere l’unico tra i principali Paesi a poter strappare una crescita positiva quest’anno – e alle consistenti politiche di stimolo volte a controbilanciare l’impatto negativo del coronavirus. Infatti, negli ultimi mesi le banche centrali emergenti hanno abbassato i tassi a livelli record e implementato diverse forme di quantitative easing. Queste misure proseguiranno probabilmente anche nella seconda parte dell’anno, sebbene a ritmo più lento. L’inflazione dovrebbe rimanere contenuta, dato che gli output gap rimangono negativi”.

 

Per quanto riguarda gli spread delle obbligazioni emergenti, probabilmente si restringeranno ancora. "Durante la crisi finanziaria globale, nell'anno iniziato otto settimane dopo il picco degli spread, il credito sovrano EM ha reso quasi il 30%", afferma Leo Hu, co-lead portfolio manager EMD HC di NN IP. "Tendenze simili possono essere osservate a seguito di vendite meno gravi, come la crisi del debito greco". Pertanto, il rischio/rendimento punta a rimanere invariato nei mercati del credito EM, in quanto sono molto difficili da gestire e la liquidità può essere incostante. Il credito dei mercati emergenti continuerà inoltre a generare un significativo carry in un mondo in cui i tassi di mercato sviluppati rimangono vicini allo zero per un periodo prolungato”.

 

“Crediamo” prosegue Anisha Goodly, “che continueranno ad esservi differenze significative tra i crediti dei vari Paesi, in un contesto di crescita globale più debole, debito pubblico in aumento e approcci diversi alla gestione della pandemia. In Asia, la Cina sembra essere riuscita a mettere il virus sotto controllo e ha parecchio margine per aumentare gli stimoli, mentre India, Indonesia e altri Paesi più piccoli continuano a registrare un aumento dei casi. I contagi sono in aumento anche in America Latina, ma questo sviluppo è già stato ampiamente prezzato dai mercati. In questo scenario, vale la pena puntare sui Paesi che appaiono più resilienti grazie a una combinazione di fondamentali migliori, maggiore flessibilità fiscale e migliore capacità di affrontare le sfide economiche e sanitarie poste dal coronavirus, o dove le valutazioni riflettono già accuratamente i rischi. Viceversa, vanno evitati i Paesi che si troveranno in difficoltà nel lungo termine per via dell’aumento dei deficit”.

 

Per quanto riguarda le valute, la previsione di TCW è che nel lungo termine il dollaro statunitense si indebolirà, dato il deterioramento dei fondamentali negli USA e i rendimenti reali bassi. “Per questo, la valuta locale può offrire opportunità di realizzare guadagni sul forex. Tuttavia, potrebbero esservi venti contrari nel breve termine, perché il dollaro tende a diventare un bene rifugio nei periodi di volatilità”.

 

Guardando avanti, secondo i due asset manager i principali rischi di coda per le economie EM sono rappresentati da una ripresa significativa del virus, dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina e dal rischio politico degli Stati Uniti. “Tuttavia, la solidità tecnica e le valutazioni interessanti mantengono il gestore positivo sul debito emergente in valuta forte nel breve termine. Inoltre, i modelli di rendimento storici mostrano che il debito emergente in valuta forte può continuare a sorprendere positivamente diversi mesi dopo una crisi” afferma Hu. Anche TCW mantiene una view costruttiva sul debito emergente, “alla luce dei livelli relativi delle valutazioni in questo contesto di tassi bassi” conclude Anisha Goodly.

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