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Oro e bond investment grade, ecco i vincitori del lockdown

8/5/2020 | Daniele Riosa

Rimeu di La Française AM fa un’analisi sulle strategie d’investimento durante i giorni più cupi della pandemia da Coronavirus


Quali sono state le strategie d’investimento vincenti e quelle perdenti durante il lockdown? A questa domanda risponde François Rimeu, senior strategist di La Française AM. Per farlo parte da una premessa, ovvero che “a fare la differenza è stata la capacità di seguire da vicino le policy delle Banche centrali e capire l’impatto reale delle loro mosse. Di fronte a una recessione globale di vasta portata, gli istituti centrali hanno erogato fondi praticamente illimitati, spingendo i tassi nominali ulteriormente al ribasso e aumentando le attese future sull’inflazione. Le Banche centrali volevano, come del resto vogliono ancora adesso, spingere i tassi reali ancora più in basso. Ripensando alle strategie d’investimento vincenti negli ultimi sei mesi, scopriamo che esse sono tutte compatibili con un contesto che vede tassi di interesse reali estremamente bassi”.

Vediamo quali, per l'esperto, sono state alcune delle strategie di investimento vincenti:
“Metalli preziosi, con oro e argento alle stelle; storicamente, vi è una forte correlazione negativa fra oro e argento e i tassi di interessi reali. Azioni: quando i tassi reali precipitano, le condizioni finanziarie migliorano, il che è generalmente positivo per le azioni, anche se vi sono discrepanze significative a seconda del settore. Hanno sovraperformato i settori con un bias di ‘long duration’ come i titoli high growth e quelli esposti ai settori tech e/o healthcare. La correlazione fra il rapporto prezzo/utili del settore tech e i tassi di interesse reali è superiore al 90%: ciò implica che gli investitori sono disposti a pagare prezzi più elevati al decrescere dei tassi di interesse reali. Obbligazioni governative dei Paesi sviluppati (comprese quelle dei Paesi periferici) e bond investment grade, grazie all’azione delle Banche centrali impegnate ad effettuare acquisti massicci”.

Vediamo quali, per Rimeu, si sono rilevate invece perdenti:
“Di nuovo i mercati azionari, dove i settori turistici, dell’aeronautica, della finanza e dell’energia hanno sottoperformato. L’andamento relativamente negativo dei titoli finanziari è stato in parte dovuto alle politiche monetarie molto accomodanti delle Banche centrali che erodono il margine d’interesse delle banche. Alcuni mercati del debito sovrano emergente, come ad esempio l’Ecuador e l’Argentina, con una capacità limitata di intervento sui mercati finanziari. Al momento, il segmento delle obbligazioni high-yield con rating bassi non si è ancora normalizzato, al contrario del segmento high-yield con rating più elevato. Il dollaro USA, se posto a confronto con le altre valute dei Paesi del G7. Per anni, il differenziale positivo nei tassi di interesse fra gli USA e gli altri Paesi sviluppati ha contribuito alla forza del biglietto verde, tuttavia, con lo stimolo delle Banche centrali, questo gap si è ristretto, spingendo il dollaro verso il basso”.

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