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Il lockdown non ferma il riscaldamento globale

8/12/2020 | Redazione Advisor

In base ai dati raccolti fino a fine giugno 2020 le temperature globali sono ancora destinate ad aumentare di 3,9°C. Il Climate Progress Dashbard di Schroders


Nonostante le misure di emergenza imposte dal Covid-19 e l’aumento dei prezzi sulle emissioni di carbonio, la traiettoria di lungo termine delle temperature globali non ha subito un impatto significativo. Sono i dati che emergono dall’ultimo aggiornamento del Climate Progress Dashboard di Schroders, strumento lanciato dall’asset manager nel 2017 per offrire ad analisti, fund manager e clienti della società un’indicazione riguardo ai progressi di governi e industrie in tutto il mondo verso il target di contenimento dell’aumento delle temperature entro i 2°C, stabilito dagli Accordi di Parigi del 2015.

 

In base ai dati raccolti fino alla fine di giugno 2020, infatti, le temperature globali sono ancora destinate ad aumentare di 3,9°C, un valore identico a quello previsto nel trimestre precedente e di molto superiore al target di 2°C previsto dagli Accordi di Parigi, nonostante il significativo calo nella domanda di energia globale e nelle emissioni di anidride carbonica dovuto alla drastica riduzione degli spostamenti aerei e via terra. 

 

Malgrado il contributo offerto da questi bruschi cali di attività, sono necessari cambiamenti strutturali a livello globale per assicurarsi che questa crisi si dimostri realmente un punto di svolta nello sforzo internazionale per ridurre le emissioni di gas serra.

Ad esempio, se da un lato l’Unione Europea ha annunciato che fino a tre quarti degli stimoli legati al Covid-19 nell’Area saranno vincolati al raggiungimento di obiettivi climatici, dall’altro l’attenzione globale al cambiamento climatico è complessivamente calata. Ciò rende ancora più importante che l’Unione tenga fede a questi impegni e li traduca in investimenti economici concreti.

 

“All’apparenza, il Covid-19 è stato un punto di svolta per le emissioni di gas serra a livello globale. Se il percorso dei lockdown procederà come ci si aspetta al momento, la domanda globale di energia potrebbe calare del 6% e le emissioni di carbonio dell’8%, in base ai dati dell’Agenzia internazionale dell'energia” commenta Andrew Howard, global head of sustainable investment, Schroders. “Tuttavia, ciò comporta anche un costo economico senza precedenti. Il Fondo Monetario Internazionale ha previsto che l’economia globale potrebbe contrarsi addirittura del 5% quest’anno e ha evidenziato che i tassi di disoccupazione hanno già toccato i livelli più alti mai raggiunti in almeno mezzo secolo”.

 

“Via via che le economie recuperano dalla crisi provocata dal Covid-19, i cali nelle emissioni probabilmente si invertiranno, come avvenuto nelle crisi passate” spiega ancora Howard. “Se si vuole evitare l’impatto a lungo termine dell’emergenza climatica, che può essere devastante tanto quanto quello della pandemia, occorrono cambiamenti strutturali più incisivi”.

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