Tempo di lettura: 3min

Boom del trading nel mercato azionario USA

9/1/2020

Gli scambi sulle azioni da parte degli investitori individuali hanno toccato i massimi degli ultimi 10 anni


Gli investitori individuali tornano a innamorarsi delle azioni. Un trend alimentato da numerosi fattori: la diffusione di applicazioni di trading gratuite, un mercato rialzista, che non sembra vedere la fine, guidato da aziende tecnologiche, senza dimenticare il lockdown, che ha costretto migliaia di persone a restare chiuse in casa con poco o nulla da fare. La combinazione di questi elementi, come si legge in un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, ha portato ad un vero e proprio boom del trading individuale, che rappresenta una delle storie più interessanti raccontate dal mercato negli ultimi 12 mesi, e che sta rimodellando la struttura del mercato azionario USA. Il quotidiano finanziario riassume in alcuni punti l’impatto e le conseguenze di questa rinnovata “love story” tra investitori privati e mercato.

 

Innanzitutto, il trading individuale sulle azioni ha toccato i massimi degli ultimi 10 anni. Secondo le stime di Bloomberg Intelligence, nei primi sei mesi di quest'anno, gli scambi sulle azioni da parte degli investitori individuali hanno rappresentato il 19,5% del totale scambiato sul mercato azionario statunitense, in crescita rispetto al 14,9% dello scorso anno e quasi il doppio rispetto al 2010.

 

In secondo luogo, i piccoli investitori stanno alimentando movimenti importanti su alcuni titoli: è stato definita “effetto Robinhood”, la convinzione che gli utilizzatori della popolare app di trading stiano causando movimenti azionari irrazionali. In effetti non per i titoli più grandi, ma su alcuni titoli più piccoli è stata riscontrata un’alta correlazione tra la loro popolarità presso Robinhood e il loro prezzo, il che indica che gli utenti dell'applicazione possono effettivamente essere il traino dei prezzi delle loro azioni.

 

Inoltre, il boom degli investimenti individuali ha portato a livelli storicamente elevati di “dark trading”, laddove le azioni vengono acquistate e vendute in piattaforme private opache, piuttosto che nelle borse pubbliche. Ciò è dovuto al fatto che i broker online di solito incanalano le transazioni dei piccoli investitori verso le società di trading elettronico che eseguono gli ordini in entrata. Mercati come il New York Inventory Trade e il Nasdaq hanno lamentato a lungo che un ammontare troppo elevato di trading opaco nuoce alla trasparenza del mercato. 

 

In tutto ciò, a sorridere sono le piattaforme di trading. Proprio queste aziende, che eseguono in elettronico gli ordini dei singoli investitori, prosegue il Wall Street Journal, hanno goduto di un aumento dei volumi. I tre principali attori di tale attività, Citadel Securities, Virtu Financial e Susquehanna International Group, hanno negoziato un totale di 69,4 miliardi di azioni a giugno, più del triplo rispetto allo scorso novembre, secondo Bloomberg Intelligence. 

Le aziende di trading elettronico traggono profitto dalle transazioni individuali, raccogliendo una piccola differenza tra i prezzi di acquisto e di vendita di un'azione. È difficile sapere quanti soldi guadagnano, però, perché la maggior parte di loro sono aziende private e non riportano i dati di bilancio. Resta il fatto che in questo momento il loro è un business vincente.  

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?