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Attivo vs passivo, chi batte il benchmark nel 2020

9/10/2020

Nel primo semestre il 53% dei gestori attivi azionari ha sovraperformato l'indice di riferimento, contro solo il 33% dei gestori obbligazionari. Il report di Lyxor ETF Research


Nel primo semestre del 2020 i gestori attivi di fondi azionari small cap sono riusciti a battere il loro benchmark di riferimento con maggiore successo rispetto ai gestori di fondi azionari sulle big cap e soprattutto rispetto ai gestori obbligazionari. E' questo in sintesi quanto emerge dal report "Active-Passive Navigator", elaborato dal dipartimento di Lyxor ETF Research, che ha analizzato i principali trend che hanno influenzato la performance dei mercati globali e la generazione di alpha da parte dei gestori di fondi attivi domiciliati in Europa nella prima parte dell'anno. 

 

Secondo l'analisi di Lyxor ETF infatti, in media il 53% dei fondi azionari hanno battuto i rispettivi indici di riferimento, e i gestori dei fondi attivi sulle small cap hanno registrato il tasso di sovraperformance più alto nella maggior parte delle regioni (in media, il 70% è riuscito a sovraperformare l’indice di riferimento). Dato che le azioni del comparto small cap hanno subito forti vendite durante il crollo del mercato, i gestori sono stati in grado di "navigare" in maniera efficiente la rotazione settoriale (uscendo dai settori dei consumi discrezionali, energetico, finanziario, e dai titoli value per spostarsi sui segmenti difensivi, growth e value).

La performance dei gestori di fondi attivi azionari sulle large cap è stata invece più disomogenea. I fondi azionari statunitensi si sono trovati in difficoltà, mentre i gestori europei e giapponesi hanno affrontato la crescente dispersione che rifletteva anche le disomogenee risposte sanitarie ed economiche alla pandemia nei vari Paesi. 

 

In netto contrasto, nel primo semestre del 2020 i gestori attivi obbligazionari sono stati in difficoltà: solo il 33% ha sovraperformato il proprio indice benchmark. La maggior parte dei gestori non è riuscita a tenere il passo con i massicci stimoli fiscali e monetari intrapresi in tutto il mondo, che hanno ancorato i rendimenti ai loro minimi e fatto salire i prezzi delle obbligazioni. I fondi governativi e flessibili sono quelli che hanno sofferto di più, in particolare quelli americani: solo il 21% dei fondi sui governativi americani ha superato il proprio indice di riferimento. I gestori high yield invece si sono distinti, in particolare i gestori sui bond high yield europei, con una sovraperformance del 51%, grazie in particolare al loro posizionamento difensivo su questa asset class. Malgrado una flessione di mercato particolarmente marcata su questo segmento, con un deterioramento della liquidità e una volatilità che ha raggiunto i livelli più alti dalla crisi finanziaria del 2008, il posizionamento difensivo dei gestori attivi e la loro strategia di de-risking del portafoglio appena prima del sell-off di mercato hanno permesso loro di ammortizzare lo shock storico di mercato. Anche i gestori sul debito dei mercati emergenti in valuta forte hanno attenuato la loro sottoperformance, grazie alla crescente dispersione dei prezzi degli asset, in linea con i diversi gradi di vulnerabilità di questi Paesi e le diverse risposte alla pandemia.

 

Il team di Lyxor ETF Research ha valutato anche le performance dei gestori attivi su periodi più lunghi, sulla base di un universo di fondi costante. Su un periodo di cinque anni, sia i gestori azionari che quelli a reddito fisso hanno faticato a superare il loro benchmark in modo costante (rispettivamente il 36% e il 19%). Questo dato evidenzia come sulle asset class più liquide nel lungo termine le strategie passive siano spesso vincenti. Ciò sottolinea l'importanza di un'asset allocation dinamica del portafoglio, che preveda un'attenta combinazione di strategie passive e attive e un forte processo di selezione dei fondi.  

 

Nel corso del webcast di presentazione del report con la stampa specializzata Vincent Denoiseux, head of ETF Research and Solutions di Lyxor Asset Management, ha commentato: "È opinione diffusa che i gestori attivi mirino a proteggere la performance del portafoglio nei periodi di maggiore volatilità di mercato. Di fatto, un numero considerevole di gestori azionari è stato in grado di navigare con successo in uno dei contesti di mercato più volatili della storia. Tuttavia, il quadro per il reddito fisso è stato molto meno convincente. Sul lungo termine, la generazione continua di alfa rimane un esercizio difficile per la maggior parte dei gestori, motivo per cui l’identificazione dei fondi attivi in grado di sovraperformare a lungo termine necessita un quadro di asset allocation robusto. Gli strumenti di investimento passivo come gli ETF possono costituire degli utili punti di riferimento quando l'alfa è più difficile da trovare".

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