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Investimenti, attenzione alla selezione degli emittenti

10/5/2020 | Redazione Advisor

Calef (Notz Stucki): “Ora che siamo in recessione ci focalizziamo ancora di più su questo aspetto”


“La correzione di settembre ha creato volatilità anche sui mercati del credito e, in particolar modo, su quello delle obbligazioni appartenenti al segmento high yield, che hanno visto un allargamento degli spread nel corso del mese. A tal proposito, facciamo riferimento a quelle emissioni obbligazionarie che da un lato offrono dei rendimenti più elevati, ma dall’altro sono caratterizzate da un maggior rischio di credito, poiché l’emittente potrebbe non essere in grado di onorare il proprio debito”. Come sottolinea Giacomo Calef, country manager di Notz Stucki, “già prima della pandemia ponevamo molta attenzione nell’utilizzo di tali strumenti, in quanto i dati davano segno di un rallentamento economico, ed ora che siamo in recessione, a maggior ragione, ci focalizziamo ancora di più nella selezione degli emittenti”.

Inoltre, “eccetto alcuni specifici casi (si veda per esempio la FED per i titoli divenuti High Yield dopo una certa data oppure la BCE per i Titoli di Stato emessi dalla Grecia), le Banche centrali non comprano emissioni High Yield, ma sin dall’inizio della pandemia si sono concentrate nell’acquisto di Corporate Bond ad elevato merito creditizio (Investment Grade). Quindi alcune aziende non hanno potuto beneficiare del paracadute delle banche centrali ed i fallimenti in questo periodo potrebbero registrare un incremento importante. Ci si attende, in particolare, che i tassi di default (entro marzo 2021) delle aziende USA con rating high yield potrebbero raggiungere livelli record che non si vedevano dalla crisi del 2008, ovvero superiori al 12% circa, mentre nel periodo pre-pandemia i tassi si aggiravano attorno al 3% (nel caso dell’area USA incide in particolare il settore petrolifero)”. 

“Inoltre – continua il manager - prendendo in considerazione le performance di un indice di riferimento globale per le obbligazioni high yield con il tasso di cambio coperto (nel caso specifico abbiamo preso il Bloomberg Barclays Global High Yield Total Return € hedged), osserviamo che il recupero del drawdown di marzo non è ancora stato messo a segno. E sempre con riferimento al suddetto indice, si aggiunge che nel mese di Mmarzo la perdita è stata piuttosto consistente, ovvero - 13,6% circa. Per fare un paragone, l’indice azionario globale MSCI World aveva lasciato sul terreno circa il 20%. Ciò significa che tali strumenti subiscono fortemente le oscillazioni d ei mercati e dell’economia, col rischio di trovarsi in portafoglio una volatilità indesiderata e perdite difficili da recuperare".

“Questo – conclude Calef - è uno dei motivi per cui nel corso di questo periodo abbiamo preferito focalizzarci sulle obbligazioni Investment Grade con alta qualità del credito da un lato e, dall’altro, su una strategia con le obbligazioni convertibili (prevalentemente Investment Grade) che, oltre ad aver limitato l’impatto delle perdite di marzo, ha messo a segno il recupero in tempi congrui , senza amplificare i livelli di volatilità”.

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