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Un anno da incorniciare per i green bond

10/7/2020 | Redazione Advisor

Il 2020 è stato finora un anno unico per le obbligazioni verdi. Il commento di NN Investment Partners


Per le obbligazioni verdi questo si sta rivelando un anno unico secondo NN Investment Partners. "Dopo un temporaneo calo delle emissioni nella fase iniziale della pandemia di Covid-19, il mercato si è ripreso rapidamente raggiungendo un nuovo record di emissioni di 69 miliardi di euro nel terzo trimestre" spiega infatti Jovita Razauskaite, portfolio manager green bonds, NN Investment Partners . "La nuova pipeline di emissioni da parte di governi e aziende rimane ampia, con una crescente diversità di emittenti e una gamma crescente di nuove aree, come ad esempio l'idrogeno verde per l'utilizzo dei proventi di un'obbligazione verde". 

 

Nonostante l'impressionante crescita del mercato dei green bond, la domanda sta superando l'offerta, con conseguente sovrabbondanza di nuove emissioni e compressione degli spread, e a contribuire a questa impennata ci sono sia i governi che le società. "Quest'anno nuovi governi sono entrati sul mercato con l'emissione inaugurale di green bond da parte di Germania, Svezia e Ungheria. Anche Danimarca, Italia, Portogallo, Austria e Spagna hanno messo in agenda l’emissione di un green bond governativo. Questa crescita delle emissioni governative è stata innescata dagli obiettivi ambientali europei per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050".

 

"Nel frattempo, l'emissione di green bond da parte delle società è alla guida del mercato fin dall'inizio dell'anno. Anche la base di emittenti si è diversificata, dove abbiamo visto più industriali entrare nel segmento dei green bond. Anche l'ampiezza e la liquidità del mercato sono migliorate. Oltre alla nostra aspettativa di vedere più industriali emettere green bond, diversificando la base di emittenti e guidando l'innovazione, in futuro vedremo aumentare la quota dei governi, dato che l'UE prevede di finanziare un terzo del recovery fund con il debito verde. Questo sarà un enorme stimolo per il mercato delle obbligazioni verdi" prosegue Razauskaite.

 

Uno dei temi che secondo il manager potrebbe contribuire ad un ulteriore sviluppo del segmento è quello dell'idrogeno verde. "È stato riconosciuto dall'UE che ha recentemente fatto della Strategia europea sull'idrogeno uno dei pilastri fondamentali del suo Green Deal. Considerati i vantaggi ambientali dell'idrogeno verde, che comporta emissioni zero di CO2 e il minimo inquinamento atmosferico, riteniamo l'idrogeno verde una buona categoria per l'utilizzo dei proventi di un green bond. Dato che la maggior parte degli utenti/produttori di idrogeno opera in settori ancora esposti ai combustibili fossili, l’emissione di un green bond deve essere ben allineata con una strategia generale di sostenibilità di un'azienda per decarbonizzare e, se del caso, dismettere gradualmente le attività dei combustibili fossili e aumentare la propria quota in attività di business rispettose dell’ambiente". Il cambiamento non avverrà da un giorno all'altro, ma dato che sia le grandi utilities che gli industriali hanno già iniziato ad investire in questo campo, questo dà un segnale che il mercato è in fase di transizione verso questa soluzione green. "Tuttavia, l'inclusione della strategia dell'idrogeno nel Green Deal giocherà sicuramente un ruolo di catalizzatore per lo sviluppo di questo mercato" conclude Razauskaite.

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