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Sostenibilità: gli italiani ne chiedono sempre più ai propri consulenti

10/12/2020

Secondo lo Schroders Global Investor Study 2020 il 41% degli intervistati in Italia ha abbracciato i fattori ESG, ecco come funziona nel resto del mondo...


Italiani popolo di investitori sostenibili. Sembrerebbe così per il 41% degli intervistati in Italia da Schroders nell'ultima ricerca annuale Global Investor Study 2020. Un ulteriore 36% investe occasionalmente in questo tipo di strumenti, contro un 24% che invece investe raramente o non investe del tutto in modo sostenibile

La percentuale però rimane sotto sia la media europea che quella globale. In Europa infatti gli investitori scelgono gli investimenti sostenibili sempre/spesso nel 44% dei casi, occasionalmente nel 35% dei casi e raramente/mai nel 21% dei casi, mentre a livello globale le medie sono rispettivamente del 47%, 35% e 18%.

 

Il 40% degli italiani che sceglie la sostenibilità lo fa perché percepisce questo investimento più redditizio (a fronte di un 42% a livello globale e un 39% europeo). Un dato che ci fa ben sperare rispetto alla credenza diffusa che ESG e rendimento non vadano nella stessa direzione. Il 47% degli italiani invece (identico il dato globale e quello europeo) ne è attratto per il maggiore impatto positivo sull’ambiente.

 

Secondo la ricerca di Schroders inoltre gli italiani sarebbero molto fedeli ai propri principi. L’82% degli investitori italiani ha dichiarato infatti di non essere disposto a investire andando in contrasto con i propri principi personali, nemmeno per beneficiare di rendimenti potenzialmente più elevati. Il nostro Paese si posiziona al secondo posto dopo la Cina (90%) e a pari merito con il Portogallo (82%). All’opposto, i più inclini a investire in contrasto con i propri valori pur di ottenere rendimenti più elevati sono gli investitori negli USA, a Singapore e in Tailandia.

Un altro dato incoraggiante è la sete di sapere degli italiani quando si tratta di istanze sostenibili: ben il 66% di essi, parlando con il proprio consulente finanziario, richiede espressamente informazioni sugli investimenti sostenibili, rispetto una media globale del 65% e una media europea del 61%.

 

Inoltre è ormai un dato di fatto che esistano differenze generazionali. Sono proprio i Millennial la fascia di età più interessata  con il 77% di loro che richiedono informazioni al prorpio consulente finanziario, contro il 67% della Generazione X e il 59% dei Baby-boomer. La tendenza è simile, ma con un livello di interesse minore, sia a livello globale (70% dei Millennial, 67% della Generazione X e 57% dei Baby-boomer), che a livello europeo (63% dei Millennial, 59% della Generazione X e 56% dei Baby-boomer).

 

Ma come avvengono le richieste tra investitori e consulente? In Italia, nel 51% dei casi sono gli investitori a richiedere informazioni al proprio consulente in merito agli investimenti sostenibili (45% a livello globale, 48% in Europa), mentre nel 14% dei casi sono i consulenti a prendere l’iniziativa e a fornire maggiori informazioni su questo tipo di strumenti (16% a livello globale, 18% in Europa).

 

Carolina Minio-Paluello, global head of product, solutions & quant, Schroders, ha commentato: “È straordinariamente positivo vedere che così tanti investitori ritengono che investire in maniera sostenibile non vada a scapito delle performance. Le persone vogliono che i loro valori si riflettano nel modo in cui investono. È sempre più evidente che gli investimenti sostenibili possono portare a risultati migliori sul lungo termine. La comunicazione svolge un ruolo chiave: è necessario che gli investitori capiscano cosa significa davvero investire in modo sostenibile e cosa comporta. Si tratta di un tema chiave per Schroders: lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti per assicurarci di rispondere alle loro esigenze in termini di sostenibilità”.

 

Hannah Simons, head of sustainability strategy, Schroders, ha così concluso: “Investire in modo sostenibile spesso ha un significato differente per ogni persona, dato che i principi personali svolgono un ruolo chiave in questo senso. Per alcuni investitori vuol dire focalizzarsi sulle aziende che mettono le questioni ambientali al primo posto della propria agenda, mentre per altri può significare un disinvestimento dai produttori di combustibili fossili. In quanto asset manager, il nostro focus è aiutare i clienti a navigare al meglio l’universo sempre più complesso degli investimenti sostenibili. Il nostro obiettivo non è solo generare rendimenti per gli investitori, ma risultati migliori per la società nel complesso, perciò restano fondamentali la misurazione e il monitoraggio dei progressi”.

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