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M&G: la finanza sarà sempre più d'impatto

10/13/2020 | Marcella Persola

La società di gestione internazionale di matrice anglosassone ha presentato la ricerca “The SDG Reckoning” e nel corso del recente webinar ha illustrato come...


La pandemia se per un verso ha accelerato alcuni elementi riferiti alla sostenibilità, dall’altro lato ha rappresentato un ostacolo per alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Questo quanto emerge da una ricerca condotta da M&G, società di gestione internazionale di matrice anglosassone, che ha evidenziato come il Covid-19 non abbia agevolato il progresso di alcuni dei 17 obiettivi di sostenibilità, a cinque anni dal lancio e a dieci dal loro raggiungimento.

 

In dettaglio, secondo il report di M&G intitolato “The SDG Reckoning” sono complessivamente 12 su 17 gli obiettivi di sostenibilità che presentano un ritardo rispetto al termine del 2030 e che l’avanzamento verso 10 dei 17 SDG ha subito un rallentamento proprio a causa della pandemia. Di questi 10, gli obiettivi socio-economici sono risultati tra i più penalizzati (si pensi che solo sul tema della povertà vi è stata un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi 22 anni di progresso).

 

Ma non ci sono solo cattive notizie. Il Covid-19 ha avuto un impatto positivo sullo stato di avanzamento di 5 SDG tra cui quello dell’energia pulita e accessibile e quello per lo sviluppo di città e comunità sostenibili.

 

Al tema della sostenibilità la società di gestione ha recentemente dedicato anche un webinar, tenutosi lo scorso 16 settembre, nel corso del quale Ben Constable-Maxwell (head of sustainable and impact investing), Véronique Chapplow (investment director del positive Impact Fund di M&G) e Randeep Somel (associate portfolio manager del team Equity) si sono confrontati sull’importanza attribuibile al capitale nel raggiungimento di questi goal. Gli esperti hanno passato in rassegna i progressi compiuti nel conseguimento degli Obiettivi negli ultimi 5 anni e come gli investitori hanno allocato il capitale per raggiungerli, ma anche di quanto capitale sia ancora necessario, ovvero circa 2,5 trilioni di dollari, per colmare il gap per raggiungere i goal entro la scadenza del 2030. Guardando agli investimenti a impatto positivo è emerso come storicamente essi siano stati dominati da strumenti di private equity e private debt, con percentuali rispettivamente pari al 17 e al 20%.

 

Secondo gli esperti di M&G il panorama degli investimenti nel corso del prossimo decennio cambierà fondamentalmente. Già dal 2015 un numero crescente di investitori ha iniziato ad incorporare gli SDG nelle proprie strategie di investimento per avvicinarsi al tema della sostenibilità, un trend che difficilmente svanirà negli anni a venire. Di questo sono testimoni non solo le risposte politiche al Covid-19, ma anche l’agenda green europea. Entrambi questi fattori, sono stati di grande sostegno al progresso degli Obiettivi e nel futuro si vorrà sempre di più una finanza a impatto positivo, che faccia da guida al cambiamento sociale e ambientale.

 

Entrando nel dettaglio degli obiettivi, gli esperti hanno esaminato la situazione relativa al terzo, all’undicesimo e al dodicesimo Goal, mostrando lo stato di avanzamento di ciascuno di questi e le opportunità di investimento connesse. Ad esempio sul fronte dell’Obiettivo 3, legato alla salute e al benessere, hanno mostrato come la situazione sia abbastanza stazionaria e come la pandemia abbia interrotto i programmi di vaccinazione dei bambini in circa 70 paesi del mondo. Tuttavia nel futuro questo obiettivo può rappresentare una buona opportunità di investimento, pensando ad esempio che ci sono molte società impegnate nel miglioramento della salute, come ad esempio ALK Abelló, che si occupa di ricerca di cure contro le malattie allergiche.

 

Per contro, la pandemia ha dato una forte accelerazione ai progressi dell’Obiettivo 11, relativo alla sostenibilità delle città e delle comunità, dimostrando la vulnerabilità di queste ultime. Infatti, oltre il 90% dei casi di Covid-19 si è sviluppato nelle aree urbane. Ecco quindi che investire in aziende che aiutano a ridurre le emissioni di carbonio, come Rockwool, possono essere una buona idea di investimento. Infine, la pandemia ha provocato un arretramento dei risultati conseguiti anche sull’Obiettivo 12, relativo al consumo e alla produzione responsabile. Dal punto di vista degli investitori, se è vero che i rifiuti elettronici sono cresciuti del 38% (di cui meno del 20% è stato riciclato tra il 2010 e il 2019), puntare su società che ridefiniscono l’imballaggio attraverso un modello di business circolare potrebbe rappresentare una buona opportunità di investimento per il futuro.

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