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Gestori, la corsa per la Casa Bianca si prende la scena

10/14/2020

Secondo il sondaggio mensile di BofA Merrill Lynch i fund manager si aspettano un aumento della volatilità sui mercati per le possibili contestazioni sul voto


Le elezioni presidenziali americane si avvicinano e l'attenzione dei mercati si sta spostando sempre di più Oltreoceano. Lo conferma l'ultimo sondaggio mensile condotto da Bank of America Merill Lynch che ha coinvolto 224 fund manager, che gestiscono complessivamente asset pari a 632 miliardi di dollari.

 

Dall'indagine emerge che circa i tre quarti dei gestori intervistati si attende un aumento della volatilità nei mercati finanziari nell'ultimo trimestre dell'anno, per la elevata probabilità di un risultato elettorale contestato, volatilità che potrebbe porre fine al rally avviato negli scorsi mesi. Nelle ultime settimane stanno infatti aumentando i dubbi sul fatto che Donald Trump accetterebbe di buon grado di lasciare la Casa Bianca se dovesse perdere le elezioni, mentre al contempo secondo i sondaggi il tycoon sta perdendo sempre più terreno contro Biden mano a mano che si avvicina la scadenza del 3 novembre.

 

In questo contesto, i fund manager considerano le elezioni presidenziali il secondo maggior "rischio di coda" per i mercati, subito dietro la pandemia da Covid-19 che rimane la maggiore preoccupazione. Nonostante abbiano spostato in avanti le aspettative per un vaccino, che secondo i gestori arriverà nel mese di febbraio, gli investitori minimizzano però i timori di recessione, dato che il 60% degli intervistati ritiene che per i mercati sia iniziato un nuovo ciclo.

 

Per quanto riguarda l'asset allocation, l'ultima edizione della Global Fund Manager Survey rileva che i gestori di fondi stanno continuando a ridurre la liquidità nei portafogli, che nell'ultimo periodo è scesa al 4,4%, aumentando al contempo l'esposizione azionaria, con il 27% dei partecipanti al sondaggio che afferma di essere in sovrappeso. Secondo BofA, questa percentuale evidenzia che i gestori sono ottimisti sull'azionario, ma non "pericolosamente". A livello settoriale, i manager hanno interrotto la rotazione verso i titoli ciclici, liquidando le posizioni sui titoli energetici e bancari e vendendo obbligazioni, e acquistando invece azioni giapponesi, titoli del settore healthcare e beni di prima necessità.

 

Quanto ai titoli tecnologici, che hanno rappresentato la spina dorsale del vertiginoso rialzo dei mercati nel 2020, sono visti dai gestori come "il trade più affollato" per il sesto mese consecutivo. Ciò nonostante, il 50% dei manager intervistati ritiene che il settore tech cotinuerà a guidare il rialzo anche nel 2021, contro un 43% che lo ritiene improbabile.

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