Agli investitori europei piacciono le istanze legate al clima. Circa l'86% degli emittenti di ETF in Europa che hanno risposto a un sondaggio di Cerulli Associates ritiene che sarà così anche nel prossimo futuro.

Qualche dato. Entro la fine di agosto 2020, gli asset degli ETF ESG europei hanno raggiunto i 49,7 miliardi di euro (58,3 miliardi di dollari), con un aumento del 69,1% rispetto alla fine del 2019, secondo i dati di Broadridge. Gli ETF ESG azionari rappresentavano 40,4 miliardi di euro degli ETF ESG totali e quelli a reddito fisso erano pari a 9,3 miliardi di euro.

 

“Nel 2019, gli ETF ESG domiciliati in Europa hanno raccolto un totale di 16,1 miliardi di euro di nuovi capitali netti dagli investitori. Con flussi netti di 19,1 miliardi di euro nei primi otto mesi del 2020, il totale dello scorso anno è già stato superato”, osserva Fabrizio Zumbo, associate director, european asset management research di Cerulli. “A marzo, al culmine della pandemia Covid-19, il mercato europeo degli ETF ha registrato 25 miliardi di euro di deflussi netti, ma gli investitori hanno continuato a investire in ETF ESG, che hanno registrato 700 milioni di euro di afflussi netti durante il mese. Sebbene questi prodotti rappresentino ancora una piccola parte dell'ecosistema europeo degli ETF, in futuro si prevede che riceveranno più interesse da parte degli investitori e gli asset manager dovranno tenere il passo con le richieste in evoluzione dei clienti ".

 

È un dato infatti che durante la prima metà del 2020, diversi emittenti di ETF hanno lanciato proposte innovative nello spazio ESG. Il mercato europeo ha assunto un ruolo guida nell'incorporare i fattori ESG nella pratica di investimento. La tassonomia dell'UE sulla finanza sostenibile e altre normative rafforzeranno ulteriormente la spinta ESG. "Gestori e investitori stanno anche iniziando a riconoscere l'effetto positivo che le considerazioni ESG possono avere sui rendimenti degli investimenti", concude Zumbo.