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Elezioni USA, la partita è ancora aperta

11/4/2020 | Redazione Advisor

Mentre la strada per decretare chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca sembra ancora lunga, i gestori commentano i possibili scenari post-elettorali


Mentre prosegue il conteggio dei voti e il risultato è ancora incerto, le società di gestione commentano i possibili scenari post-elezioni USA.

 

Keith Wade, chief economist and strategist, Schroders, fa notare innanzitutto che se il risultato delle elezioni negli USA non è ancora noto, è evidente che ancora una volta Donald Trump ha confuso i sondaggisti, vincendo nei principali Stati in bilico e respingendo l’attesa “ondata blu”. È ancora possibile che Joe Biden sarà il nuovo Presidente, ma le speranze che i Democratici possano vincere al Senato stanno svanendo. Ciò significa che ci troviamo di fronte a un Congresso diviso e a una continuazione dello stallo che ha impedito il passaggio dell'ultimo pacchetto fiscale negli ultimi mesi per sostenere l'economia colpita dal Covid-19.”

 

“I mercati, che avevano iniziato a prezzare una vittoria Democratica e un significativo pacchetto di stimoli, stanno ora rimodulando le loro aspettative sulla crescita. Le stime precedenti suggerivano che tale pacchetto avrebbe potuto implicare un 1% extra di crescita negli USA l’anno prossimo. Ora siamo davanti alla prospettiva di una continuazione dello status quo, con una Presidenza Trump e un Congresso diviso. Questo risultato implicherebbe minori stimoli e la riaccensione delle guerre commerciali, fattori che potrebbero limitare la crescita”.  

Intanto potrebbe innescarsi una battaglia legale da entrambi i lati, che potrebbe significare che non avremo un risultato chiaro per giorni, nell’attesa del verdetto da parte della Corte Suprema. Tale incertezza, se prolungata, metterebbe in stallo le decisioni e bloccherebbe alcune parti dell'economia.

Per ora, l’assenza di un risultato chiaro è proprio il risultato peggiore per i mercati, dato che fa crescere l’incertezza e riduce le speranze per ulteriori stimoli.”

 

Anche Didier Saint-Georges, membro del comitato strategico di investimento di  Carmignac sottolinea come molti investitori si attendessero una “blue sweep”. “Queste aspettative hanno supportato le performance degli asset ciclici statunitensi e i titoli del comparto delle energie alternative, hanno spinto a rialzo i rendimenti statunitensi a lungo termine, e dato qualche chance all’azionario europeo, che deve affrontare l’impatto dell’aumento delle restrizioni commerciali sulla crescita interna” commenta lo strategist.

“Il principale risultato che si evince dello spoglio delle prime schede è il crollo delle probabilità di una schiacciante vittoria del partito democratico. Pertanto, al di là dell'incertezza a breve termine sul nuovo inquilino della Casa Bianca, che potrebbe condurre a cause legali e a un susseguirsi caotico di notizie, è probabile che il mercato dovrà continuare ad affrontare lo stesso scenario complesso caratterizzato dalla ricerca di equilibrio tra una crescita economica messa a dura prova dall'impatto economico della gestione dei rischi legati alla pandemia di Covid-19, gli stimoli fiscali, il sostegno delle banche centrali e la speranza che un vaccino efficace sia disponibile l’anno prossimo.  Questa sorta di Status Quo dovrebbe continuare a sostenere la valutazione dei titoli growth ad alta visibilità e a limitare i rischi sui mercati dei tassi”.

 

Secondo Jim Leaviss, cio del public fixed income team di M&G, è molto probabile che i Democratici prendano la Camera dei Rappresentanti, ma è estremamente improbabile prendano il Senato. "Per i mercati, questo esito è proprio quello che non volevano, con molta incertezza in questo momento" commenta lo strategist. "Per i mercati obbligazionari, la mancata “onda democratica” vuol dire che non ci saranno grandi politiche di redistribuzione fiscale, nessun boom per le infrastrutture, anche nel caso in cui Biden dovesse vincere. Probabilmente non ci saranno passi indietro sui tagli delle tasse societarie, che molti si attendevano: ciò sarà positivo per l’azionario, poiché gli utili per azione saranno più elevati rispetto allo scenario alternativo".

"Interventi di stimolo fiscale saranno più difficili da eseguire" prosegue. "Ciò vuol dire che nel caso di un nuovo rallentamento dell’economia americana – e un’ondata invernale di Covid-19 è probabile – toccherà alla politica monetaria dare supporto, ancora una volta. Toccherà alla Fed intervenire: più QE, tagli dei tassi (in territorio negativo?) e persino il controllo della curva dei rendimenti potrebbero entrare in gioco".

 

  "Con i conteggi ancora aperti, le elezioni presidenziali possono considerarsi ancora in corso ed è una situazione che potrebbe protrarsi per alcuni giorni” commenta Toby Nangle, global head of asset allocation di Columbia Threadneedle Investments. “Avere una eccessiva fiducia nel prevedere cosa possa significare questa elezione per i mercati nel medio termine comporta un serio rischio. Al momento, i conteggi dei voti nelle principali corse al Senato sono coerenti con l'assenza di un controllo democratico generale, anche nel caso in cui Biden vinca la presidenza. Perciò, l'abolizione dell'ostruzionismo, temuta dagli investitori tecnologici che temevano la prospettiva di un irrigidimento normativo, sembra meno probabile. La prospettiva di un pacchetto fiscale molto sostanzioso che dia impulso al PIL nominale - aumentando la domanda di beni e servizi, attenuando i timori deflazionistici e spingendo i rendimenti obbligazionari verso l'alto - appare più bassa con un Congresso diviso. Di conseguenza, le reazioni iniziali del mercato che hanno visto i rendimenti obbligazionari diminuire e le azioni quality growth mantenere la propria leadership, sembrano ragionevoli".

 

“Riconosciamo che con il verdetto ancora lontano, il potenziale di volatilità del mercato rimane. Tuttavia, per quanto tumultuoso sia stato il ciclo elettorale del 2020, riteniamo che il suo impatto sarà probabilmente di breve durata” affermano  Matt Peron, responsabile della ricerca e Jim Cielinski, responsabile globale del reddito fisso di Janus Henderson Investors. “Alla fine della giornata (della settimana, del mese o dell'anno), i mercati si concentreranno alla fine su ciò che tende a trainare i rendimenti nel lungo periodo: i fondamentali. Per l'azionario, questo si ridurrà prevalentemente alla crescita degli utili. Con quasi due terzi delle società dell'S&P 500 che al 30 ottobre hanno guadagnato terreno nel terzo trimestre, l'86% ha fornito agli investitori una sorpresa positiva in termini di guadagni per azione.  Gli utili sono diminuiti di quasi il 10% su base annua nel periodo in esame, ma si prevede che torneranno ad essere positivi nel primo trimestre del 2021, una previsione che potrebbe essere rafforzata dai progressi nello sviluppo dei vaccini per il COVID-19 e dagli stimoli fiscali. Di conseguenza, anche se gli indici statunitensi hanno raggiunto nuovi massimi nel 2020 e oggi si scambiano a valutazioni storicamente elevate, pensiamo che un potenziale rimbalzo dei guadagni - insieme all'impegno della Fed a mantenere i tassi bassi - potrebbe preannunciare un maggiore rialzo per il mercato dei titoli azionari.

"Nel reddito fisso, nonostante le turbolenze di breve termine, i mercati stanno valutando una minore volatilità dopo le elezioni. In un contesto di bassa volatilità e di tassi bassi, riteniamo che la ricerca di reddito continuerà. Gli spread si sono inaspriti dopo il culmine della correzione legata allo sviluppo della pandemia da COVID-19, ma i rendimenti sui mercati del credito rimangono interessanti rispetto ai Treasury e probabilmente rimarranno tali in un contesto in cui gli stimoli fiscali potrebbero portare alla crescita economica e l'intervento della banca centrale USA potrebbe tradursi nel mantenere i tassi su livelli bassi".

 

Tom Moulds, senior portfolio manager, BlueBay Asset Management, si focalizza sull’impatto delle elezioni USA sull’asset class del credito europeo. “Vi è sicuramente la possibilità che l’incertezza relativa ai risultati delle elezioni USA prosegua nei prossimi giorni, ma non crediamo che durerà molto più a lungo. Guardando al credito europeo, nel brevissimo termine le elezioni statunitensi potrebbero provocare un po’ di volatilità se l’incertezza attuale proseguisse, ma manteniamo una view costruttiva sul medio periodo. Una volta che si calmeranno le acque, l’attenzione tornerà probabilmente sulle misure delle banche centrali e le loro implicazioni per i mercati europei del credito. Quest’anno abbiamo già assistito all’impatto del programma CSPP della BCE a pieno regime e sembra probabile che esso verrà ulteriormente ampliato ed esteso. Un altro fattore favorevole nel prossimo periodo sarà il probabile calo significativo delle aste di bond in programma, dovuto in parte ai finanziamenti preventivi già raccolti quest’anno e in parte al fatto che il mercato europeo è meno attraente per gli emittenti statunitensi rispetto agli anni passati. Inoltre, non sembra che il posizionamento sul credito dei gestori attivi in Europa sia eccessivo, quindi risulta plausibile che gli investitori siano più preparati a comprare sui ribassi che non a farsi prendere dal panico e a vendere nei momenti di volatilità”.

 

Ned Naylor-Leyland, Head of Gold & Silver di Jupiter AM, si sofferma invece sulle conseguenze per i metalli preziosi. “Senza un chiaro vincitore ancora evidente e con l’elettorato americano diviso più che mai, i mercati e gli investitori in oro sono concentrati sul ruolo di un terzo attore in questo dramma - il presidente della Federal Reserve Powell. I mercati sono rimasti sostenuti e i tassi di interesse reali bassi a causa dell'implicito accesso senza fine al meccanismo di stampa di moneta da parte della Fed. Se ci fosse effettivamente un esito elettorale contestato con controversie e ritardi, ne conseguirebbe che l'accesso a una politica monetaria e fiscale di supporto potrebbe essere limitato per alcuni mesi. A mio parere, ciò ha chiare implicazioni negative per i mercati. L'oro probabilmente mostrerebbe un calo nel breve termine se fosse sul tavolo un esito contestato, poiché il rischio è di un brusco rialzo dei tassi reali e di un ritorno alla volatilità vista nei primi mesi di quest'anno.

D'altra parte, una vittoria per Joe Biden o Donald Trump dovrebbe essere positiva per il prezzo dell'oro e dell'argento. Entrambi i candidati autorizzerebbero un pacchetto di stimolo fiscale che il Paese non può permettersi, la Fed sarebbe di sostegno e i tassi di interesse reali scenderebbero probabilmente ancora di più”.

 

Infine è interessante il commento di Fabiana Fedeli, global head of fundamental equities di Robeco.  "Alla fine, quale parte vincerà non determinerà la direzione del mercato azionario, ma piuttosto i settori e - a livello internazionale - la scelta del Paese. Ciò che conta davvero sono il tipo di politiche attuate e l'impatto sull'economia che derivano dagli sviluppi di un'epidemia di Covid-19. Un punto fondamentale da tenere d'occhio è la tempistica dell’introduzione di un pacchetto di stimolo USA, poiché un ritardo sarebbe negativo per l'economia, i consumi e le congiunture cicliche statunitensi. Data la polarizzazione dei mercati azionari tra i titoli ciclici e quelli in crescita, e date le elevate aspettative già radicate nei titoli tecnologici che hanno trainato il rialzo dei mercati azionari, la prossima fase di rialzo del mercato dovrà provenire dai titoli più ciclici. Questi, tuttavia, hanno bisogno di una migliore visibilità su una ripresa economica. Occhi puntati sulle politiche e sul Covid. Questo è ciò che conta davvero".

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