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Banche centrali, non c’è fine ai bassi tassi d’interesse

11/17/2020 | Lorenza Roma

Andrea Siviero di Ethenea analizza i rischi che una perdurante bassa inflazione e bassi tassi di interesse hanno per l'economia


Nelle economie avanzate l’inflazione è in calo dalla crisi finanziaria globale (GFC) e al momento di trova al di sotto del target fissato dalle banche centrali. È un problema che i governi e le banche centrali di molti paesi si trovano ad affrontare. Il Dr. Andrea Siviero, investment strategist di ETHENEA Independent Investors S.A. analizza i rischi che una perdurante bassa inflazione e bassi tassi di interesse hanno per l'economia e come gli Ethna Funds sono preparati ad affrontare situazioni di mercato sfidanti.

 

Un persistente mancato raggiungimento dell’obiettivo di inflazione è motivo di preoccupazione in quanto comporta gravi rischi per l’economia. Da un lato è un segno di indebolimento dell’economia che potrebbe trasformarsi da bassa inflazione a deflazione. Dall’altro potrebbe anche indicare che la banca centrale non ha l’inflazione sotto controllo. Inoltre, se l’inflazione resta al di sotto del livello target per un periodo di tempo prolungato, ciò può portare a una riduzione delle aspettative di inflazione a lungo termine. A sua volta questo riduce l'inflazione effettiva e, di conseguenza, il livello complessivo dei tassi d'interesse. In presenza di tassi d'interesse nominali molto bassi, le banche centrali hanno meno possibilità di ridurre i tassi d'interesse per stimolare o stabilizzare l'economia, qualora ciò si rendesse necessario.

 

Il tasso di interesse reale naturale è una variabile importante per le banche centrali, in quanto può indicare se la politica monetaria in atto è troppo restrittiva o troppo accomodante e, come tale, rappresenta un benchmark per il tasso di interesse di riferimento in equilibrio. Abbassando il tasso d'interesse di riferimento al di sotto o al di sopra del tasso naturale, le banche centrali possono stimolare l'economia o rallentarla. Il calo del tasso d’interesse naturale rappresenta una sfida particolare per le banche centrali e ha importanti implicazioni per la politica monetaria. Da un lato, potrebbe diventare più difficile gestire il ciclo economico e fissare il tasso di interesse nominale più adeguato per l'economia. In caso di shock negativi, le banche centrali avrebbero meno possibilità di sostenere l'economia riducendo i tassi di interesse, il che richiederebbe il ricorso a misure non convenzionali di politica monetaria come il quantitative easing (QE). Inoltre, un contesto di tassi d'interesse permanentemente bassi potrebbe incoraggiare la ricerca di rendimenti più elevati, che potrebbe portare alla formazione di bolle dei prezzi degli asset, creando difficoltà per le banche centrali in termini di stabilità finanziaria.

 

"Crediamo che il contesto di bassi tassi d’interesse sarà un periodo relativamente lungo e sfidante sia per le banche centrale che per i mercati finanziari", commenta Siviero."Grazie al loro approccio di gestione attiva, indipendente dai benchmark, gli Ethna Funds hanno la flessibilità di utilizzare diverse opportunità di rendimento a seconda del contesto. Inoltre, le diverse asset class e le aree geografiche non soltanto offrono opportunità interessanti in termini di performance contribution, ma diversificano i portafogli, consentendo agli Ethna Funds di limitare la volatilità", aggiunge lo strategist.

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