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Azionario europeo, vaccino e politica fiscale le carte vincenti

11/17/2020 | Redazione Advisor

Tilotta di AcomeA SGR rileva che nella scorsa settimana abbiamo assistito a una importante rotazione settoriale che potrebbe proseguire


Giacomo Tilotta, head of european equity di AcomeA SGR, concentra la sua analisi su quali impatti potrebbero avere le notizie del vaccino anti Covid-19 sulle azioni europee.

“La diffusione delle notizie sull’efficacia dei vaccini sviluppati da Pfizer-Biontech e da Moderna – spiega il gestore - ha avuto un impatto dirompente sulle Borse, accentuando quella dispersione dei rendimenti, che aveva già contraddistinto l'andamento dei mercati, in particolare in quest' ultimo anno. A differenza però di quanto visto finora, tale dispersione ha favorito quei settori, categorizzati nell’universo del ‘value’, che erano stati un po’ messi da parte dal mercato, a scapito dei settori ‘growth’ e ‘momentum’, che erano stati invece i preferiti dagli investitori nonostante le care valutazioni”.

L'esperto rileva che nella scorsa settimana abbiamo assistito a una importante rotazione settoriale che potrebbe proseguire se questi tre fattori contribuissero a dare continuità a questa tendenza:

Il primo è la "capacità di uscire dalla fase attuale limitando i danni. Il contenimento dei possibili effetti negativi causati da ulteriori restrizioni per gestire l’attuale fase di convivenza col virus risulta essere importante per non minare la fiducia degli investitori”.

Il secondo è “il flusso di notizie sul fronte del vaccino. Dando per scontata l’autorizzazione del vaccino, la capacità di gestire in maniera efficace la diffusione e la commercializzazione dello stesso risulta essere cruciale per poter intravedere una via d’uscita definitiva dalla situazione di emergenza sanitaria, contribuendo così alla ripresa economica”.

Il terzo concerne la “centralità della politica fiscale contro quella monetaria. A questo punto l’efficacia della politica fiscale segnerà effettivamente il passo per un cambio di paradigma che vincoli sempre più l’andamento dei mercati azionari a quello di una crescita economica che benefici di politiche economiche più aggressive rispetto a quanto fatto fino ad ora”.

“Solo in questa maniera - conclude Tilotta - si potrà assistere a un passaggio da un mercato guidato dalla liquidità immessa dalle banche centrali, necessaria per gestire le fasi più acute dalla crisi, a un mercato guidato dalle reali prospettive di ripresa del ciclo economico, favorendo in tal senso quei settori legati al ciclo economico penalizzati fino ad oggi".

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