Tempo di lettura: 4min

Il mercato rialzista minacciato dai nuovi lockdown

11/20/2020 | Daniele Riosa

Iggo (AXA IM): “Sul fronte azionario analisti e investitori vogliono ricevere qualche buona notizia in più sul vaccino e sulla sua distribuzione”


È giunto il momento di un mercato rialzista d’attacco? Chris Iggo, cio core investments di AXA Investment Managers, risponde che “i recenti annunci relativi all’efficacia dei vaccini sono stati una svolta per molti. Oggi possiamo far riferimento a un futuro non molto lontano in cui il compromesso tra salute ed economia migliorerà in modo sostanziale. Diminuiranno i contagi e aumenterà l’attività economica. Questo significa che si potrà tornare alla normalità nei viaggi, nell’hospitality, nell’educazione, nei servizi sanitari in presenza, alberghi, intrattenimento e retail”.

Come rileva l’analista “cambiano anche le prospettive per le dinamiche dei tassi di interesse. Un più rapido ritorno alla normalità potrebbe abbreviare il periodo di tempo in cui la Federal Reserve e le altre banche centrali manterranno i tassi invariati, anche se potrebbero volerci diversi anni. I tassi di interesse a termine sono saliti e c’è stato un irripidimento della curva dei rendimenti”.

“Le azioni cinesi – prosegue il manager - sono favorite in quanto il Paese è stato uno dei primi ad affrontare la pandemia e uno dei primi ad uscirne. Le small cap saranno favorite rispetto alle large cap se le componenti più colpite dalla pandemia inizieranno a riaprire (come la fenice che rinasce dalle ceneri). I temi speciali nel lungo termine mi sembrano chiari. Continueremo con il lavoro, gli acquisti e l’intrattenimento da casa, e le imprese e i servizi correlati dovrebbero continuare a fare bene. Sappiamo che è possibile organizzare riunioni proficue anche online. I progressi nella banda larga e nelle reti wireless 5G in futuro ci faciliteranno ulteriormente. Se il nuovo modo di lavorare ci allontanerà dalla distribuzione centralizzata delle persone, allora le forme di equilibro tra lavoro e vita privata e l’internet of things offriranno enormi opportunità di investimento. Questo non significa che non servirà forza lavoro. Nella transizione energetica ci saranno molti edifici da costruire. E questo significa anche numerosi posti di lavoro”.

“Lo scenario a lungo termine – prevede il gestore - è più chiaro sull’onda delle elezioni e delle notizie sul vaccino. Tuttavia, molte economie occidentali sono di nuovo in lockdown e se il team di Biden avesse voce in capitolo nelle prossime settimane, le misure potrebbero inasprirsi anche negli Stati Uniti, vista l’accelerazione dei casi di Coronavirus. Di conseguenza, i dati relativi all’ultimo trimestre di quest’anno e al primo trimestre 2021 rallenteranno. Ciò dovrebbe impedire il ribasso dei rendimenti dei titoli di Stato, mentre i Treasury decennali potrebbero attestarsi nel breve termine su livelli assai inferiori all’1,25%. Le banche centrali stanno spingendo ancora sull’acceleratore, e la Federal Reserve probabilmente non vorrà assistere a un aumento dei rendimenti reali negli Stati Uniti, non ancora".

Sul fronte azionario, “analisti e investitori verosimilmente vogliono ricevere qualche buona notizia in più sul vaccino e sulla sua distribuzione. I titoli ciclici continueranno a fare bene nella prossima fase solo se le stime di utile verranno riviste al rialzo, ma è ancora troppo presto. Le recenti stime sugli utili a 12 mesi per i settori dell’hospitality e del tempo libero, linee aeree e ristoranti sono poco distanti dai minimi. Alcune imprese hanno subito danni ingenti e, seppur si intraveda la strada della ripresa, non è ancora chiaro quanto sarà faticosa”.

L’economista non crede che “i tassi facciano deragliare il mercato rialzista a breve. Probabilmente è troppo presto per avere un mercato rialzista ciclico tutto in attacco. Io mi aspetto una partecipazione gradualmente più diffusa alla performance, senza che prevalga un particolare stile o concentrazione di titoli".

Gli investitori devono preoccuparsi di un forte aumento degli yield obbligazionari? "Certamente non ci sarà una stretta monetaria per molto tempo. Per il momento, la Federal Reserve ha dichiarato esplicitamente che per alzare i tassi serve un aumento dell’inflazione. Potrebbe esserci un po’ di pressione al rialzo per gli yield e un irripidimento della curva a seguito delle revisioni al rialzo della crescita sulla scorta della scoperta di un vaccino e di eventuali stimoli fiscali dell’amministrazione Biden. Prima del crollo dei mercati azionari di febbraio, il rendimento dei Treasury decennali era tra l’1,50% e l’1,60%. Un ritorno a quei livelli sarebbe possibile solo con una crescita robusta o nuovi stimoli. Staremo a vedere”.

“Per il momento – conclude Iggo - gli yield sono scesi dai massimi raggiunti a inizio settimana. È improbabile che la Federal Reserve metta fine alla festa del mercato rialzista nel prevedibile futuro. Nel frattempo, credo che si punterà sull’acquisto sulla debolezza di titoli di Stato a più lunga scadenza”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?