Tempo di lettura: 4min

Social bond in crescita, ma mancano standard chiari

11/24/2020 | Daniele Riosa

Razauskaite (NN Investment Partners): “La Commissione Europea ha recentemente intrapreso i primi passi verso la creazione di una tassonomia sociale che integri la sua tassonomia verde”


“Il mercato dei social bond ha visto quest'anno un'impennata di attività a seguito della pandemia di Covid-19. In passato, i proventi delle obbligazioni sociali sono stati utilizzati soprattutto per progetti di edilizia popolare e per la creazione di posti di lavoro. Quest'anno gli emittenti, in particolare le agenzie e le organizzazioni sovranazionali, li hanno utilizzati per contribuire a mitigare l'impatto del Coronavirus”. Come rileva Jovita Razauskaite, portfolio manager Green Bonds di NN Investment Partners “i social bond lanciati di recente hanno riguardato il mantenimento e la creazione di posti di lavoro, le forniture e le attrezzature mediche, la riabilitazione, le infrastrutture sanitarie, la ricerca e lo sviluppo di medicinali e vaccini. L'urgente necessità di rispondere alla crisi di Covid-19 ha spinto il mercato delle obbligazioni sociali a 125 miliardi di euro nella seconda metà di ottobre. Dato che questo mercato si attestava a soli 35 miliardi di euro alla fine del 2019, si tratta di un enorme aumento che consente al mercato dei social bond di superare quello dei sustainability bond”.

“La pandemia – continua l’esperta - è tutt'altro che finita, e le preoccupazioni sociali che circondano la conservazione dell'occupazione e l'assistenza sanitaria rimarranno fondamentali per la ripresa. Alla luce di ciò, insieme agli alti livelli di interesse degli investitori, vediamo spazio per l'ulteriore espansione e diversificazione del mercato dei social bond. Tuttavia, i principali emittenti rimarranno probabilmente agenzie, organizzazioni sovranazionali e finanziarie, che attualmente rappresentano rispettivamente il 52%, il 24% e il 12% della quota di mercato totale. La Commissione Europea ha recentemente intrapreso i primi passi verso la creazione di una tassonomia sociale che integri la sua tassonomia verde, annunciando la formazione di un gruppo di lavoro sul tema. Un tale sviluppo potrebbe incoraggiare ulteriormente una più ampia gamma di partecipazione al mercato per entrare in questo segmento”.

Ad esempio, “gli emittenti corporate che desiderano affrontare questioni sociali fondamentali in tutte le loro imprese e catene di fornitura potrebbero cercare sempre più spesso finanziamenti attraverso i social bond. Attualmente il segmento dei corporate social bond è molto indietro rispetto al mercato delle obbligazioni verdi, dove le emissioni corporate rappresentano quasi la metà del mercato totale e sono sempre più diversificate, con emissioni provenienti da un ampio spettro di società. Con la continua crescita del mercato dei social bond, non possiamo scontare il rischio del socialwashing - in altre parole, gli emittenti non forniscono informazioni affidabili sui progetti e sulle performance sociali dei progetti, né allineano la loro emissione con una visione strategica a lungo termine per affrontare gli aspetti sociali del loro core business”.

“I social bond – continua l’analista - sono strumenti autoetichettati e, fino a quando la Commissione Europea non pubblicherà la prima bozza della sua tassonomia dei social bond, una delle maggiori sfide per il mercato rimane la mancanza di un quadro standardizzato per la rendicontazione dell'impatto. Sebbene anche le obbligazioni verdi siano autoetichettate, questo mercato vanta ormai una serie di tassonomie come la tassonomia dell'UE, la tassonomia della CBI e i Green Bond Principles dell'ICMA. Attualmente il mercato delle obbligazioni sociali ha solo i Social Bond Principles. Questa mancanza di standard chiari rende più difficile sia per gli emittenti che per gli investitori determinare l'idoneità e il successo dei progetti”.

Nel complesso, “le obbligazioni sociali rappresentano una forma liquida di investimento ad impatto e affrontano aree che i green bond trascurano. Pertanto, i social bond potrebbero diventare una valida opzione per gli investitori che desiderano spostare i loro portafogli verso un impatto sociale positivo. Lo sviluppo della tassonomia delle obbligazioni sociali dell'UE dovrebbe migliorare ulteriormente l'ampiezza e la liquidità del mercato. Dato che i nostri portafogli dedicati ai green bond gestiscono strategie puramente green, non deteniamo obbligazioni sociali. Tuttavia, nell'ambito delle nostre altre strategie a reddito fisso, investiamo in obbligazioni sociali caso per caso. Durante l'intero processo d'investimento, analizziamo tutte le potenziali opportunità d'investimento sul valore relativo. Quando è disponibile un'obbligazione verde o sociale con le caratteristiche che cerchiamo e che offre lo stesso profilo di rischio/rendimento di un'obbligazione tradizionale, allora preferiamo l'obbligazione verde o sociale”.

“Continueremo a prestare molta attenzione al rapido sviluppo del mercato delle obbligazioni sociali e all'emissione di obbligazioni sociali dell'UE, in quanto l’UE sarà un emittente di primo piano nei prossimi anni, data la necessità di finanziare il suo recovery fund”, conclude Razauskaite.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?