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Azionario cinese: uno sguardo al 2021

12/21/2020 | Lorenza Roma

Secondo l'outlook 2021 di La Française, è possibile che ci sia un inasprimento delle misure di politica fiscale e monetaria nella prima metà del 2021


Con l’avvicinarsi della fine dell’anno è il momento di fare qualche previsione per il 2021, soprattutto rispetto alla Cina, che ha performato in maniera eccellente per il secondo anno consecutivo (l’MSCI China ha guadagnato il 20,4% nel 2019 e, fino a questo momento, all'11 dicembre 2020, un altro 23,3%). Le previsioni di JK Capital Management, società del Gruppo La Française basata ad Hong Kong e specializzata nell’azionario asiatico, sui mercati azionari cinesi nel 2021.

 

L'economia cinese recupera velocemente con una crescita del Pil nel III trimestre del +4,9% su base annua. La difficoltà di UE ed USA nella lotta al virus ha un impatto positivo sulle esportazioni cinesi (+21,1% su base annua a novembre). Le esportazioni cinesi hanno avuto un forte incremento il mese scorso, passando dal +11.4% su base annua di ottobre al +21.1% su base annua di novembre in dollari US.

 

"Non c'è un’opinione condivisa chiara tra gli economisti quando si tratta di prevedere la politica monetaria e fiscale cinese per il 2021", spiega Fabrice Jacob CEO di JK Capital Management. "Una minoranza ritiene che la Cina dovrebbe continuare a perseguire una politica fiscale accomodante, perché l’economia ha bisogno di ulteriori stimoli. La crisi Covid-19 non è finita, compaiono ancora dei focolai e alcuni settori non si sono ancora del tutto ripresi (trasporti, alberghiero). Altri economisti sembrano equamente divisi tra coloro che credono nel mantenimento dello status quo in materia di politica monetaria e fiscale e chi sostiene un inasprimento delle misure nella prima metà del 2021. Noi tendiamo ad essere d’accordo con questi ultimi", aggiunge il CEO.

 

"Guardando gli ultimi dati sull'inflazione, pensiamo che ci sia motivo di credere a un aumento imminente dei tassi di interesse", puntualizza Jacob che aggiunge "in altre parole, nonostante i titoli fuorvianti dei numeri analizzati su base annua, in Cina l'inflazione sta effettivamente aumentando, e si prevede un'ulteriore accelerazione nei prossimi mesi. Questo darà motivo al governo di alzare i tassi di interesse nel 2021, cosa che favorirà il calo surplus commerciale, spingendo il renminbi in alto. Come primo segnale, il governo cinese ha già iniziato a far raffreddare il settore immobiliare surriscaldato, costringendo i costruttori con maggiore leva finanziaria a ridurre gl’impegni.

 

Perché la politica fiscale degli Stati Uniti è importante? "Perché le politiche di sinistra che Joe Biden intende attuare incentrate sulla lotta al cambiamento climatico e sul miglioramento del welfare aggraveranno il deficit fiscale degli USA e potrebbero essere negative per il dollaro, provocando il rialzo del renminbi. Il successo di Biden dipenderà in larga misura dal fatto che assuma o meno il controllo del Senato e la risposta arriverà dalla Georgia il 5 gennaio 2021. Se ci riuscirà, possiamo aspettarci che il renminbi salga ancora di più nel 2021 e che Pechino attiri ancora più capitali, soprattutto perché la Cina resta massicciamente sotto-rappresentata nella gran parte dei portafogli d'investimento", conclude il CEO.

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