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Biden, l’agenda dei primi 100 giorni e le implicazioni sui mercati

1/20/2021 | Daniele Riosa

Somel di M&G Investments e Benkendorf di Vontobel prefigurano le ricadute che le politiche del neo presidente degli USA potrebbero avere sugli investimenti


Il mandato di Biden inizia nel bel mezzo di una profonda contrazione economica e di una pandemia che ha colpito gli Stati Uniti in maniera particolarmente grave. Come spiega Randeep Somel, gestore del fondo M&G (Lux) climate solutions di M&G Investments, “Biden è consapevole che la gestione del virus sarà fondamentale per il successo del suo mandato e ha quindi annunciato di voler somministrare 100 milioni di vaccinazioni nei suoi primi 100 giorni”.

“I suoi interventi – prevede l’esperto - punteranno poi a confermare le misure economiche intraprese dal governo federale per sostenere l'economia fino al superamento della pandemia. L'amministrazione entrante ha proposto un ulteriore pacchetto economico di 1900 miliardi di dollari per aiutare la distribuzione dei vaccini, sostenere i governi locali e garantire un assegno di 1400 dollari per i cittadini. Solo quando queste misure urgenti saranno implementate, il nuovo governo cercherà di mettere in atto la sua più ampia agenda, che include la riduzione delle disuguaglianze e la lotta al cambiamento climatico”.

“In campagna elettorale – ricorda l’analista - Biden ha proposto di aumentare la tassazione delle imprese dal 21% al 28% e di incrementare le imposte sul reddito i redditi superiori ai 400.000 dollari. Pur trattandosi di un aumento rilevante per le aziende, le aliquote rimarranno comunque al di sotto della soglia del 35% in vigore sotto Obama. I membri conservatori del Congresso si stanno già preoccupando per il deficit statunitense, che ha superato i 27.000 miliardi di dollari. Un aumento di queste tasse dimostrerà che il nuovo gruppo di lavoro è preoccupato per le enormi quantità di debito che gli Stati Uniti stanno accumulando e si sta concentrando su temi quali le aziende e i cittadini benestanti, che sono stati meno colpiti nel 2020. Il continuo stimolo e il crescente onere del debito, tuttavia, hanno implicazioni più ampie per l'inflazione e i rendimenti dei Treasury, la salita di entrambi potrebbe portare a una riduzione della ripresa economica a lungo termine".

Per Somel la scelta del segretario del Tesoro è cruciale. “Biden – argomenta - ha nominato Janet Yellen, l'ex Presidente della Federal Reserve. Amministratrice molto competente e qualificata, Yellen avrà un ruolo essenziale sia nello stimolare l'economia a breve termine, sia nel garantire che le prospettive non siano ostacolate sul lungo periodo. Yellen è nota per sostenere la tesi di Biden secondo cui bassi costi di finanziamento sono un'opportunità per la spesa pubblica di rilanciare l'economia. Questo sosterrà un pacchetto di misure relative alle infrastrutture del quale il Presidente Trump ha parlato nei suoi 4 anni di mandato, ma che non è stato in grado di realizzare. Il pacchetto contribuirà anche a mantenere la promessa di Biden del ‘Build Back Better’, che prevede di orientare la spesa green, incrementando l’uso delle energie rinnovabili per la produzione di elettricità, obiettivo: una produzione di energia a zero emissioni entro il 2035, e riqualificando quattro milioni di edifici per soddisfare i più alti standard di efficienza energetica”.

“La terza parte del piano – conclude il gestore di M&G - incoraggerà l'adozione di veicoli elettrici: il governo americano offrirà incentivi fiscali per sostituire veicoli ormai datati e finanzierà l'installazione di oltre 500.000 stazioni di ricarica per veicoli elettrici”.

Matthew Benkendorf, cio della boutique quality growth di Vontobel Asset Management, ricorda che “il mercato ha bisogno di stabilità e trasparenza. Proprio come un meccanismo d'asta efficiente, si basa sulla visibilità dei prezzi delle azioni e dell'attività economica. Solitamente, il mercato, e più in generale la gente, non ama il cambiamento, ma questa volta, mentre ci troviamo sull'orlo di un enorme cambiamento, quello che stiamo vedendo è in realtà un potenziale ritorno alla stabilità reale, alla normalità e alla trasparenza. Mentre la giornata di oggi segna un trasferimento ufficiale della leadership alla Casa Bianca, mentre Joe Biden viene nominato come 59° presidente degli Stati Uniti, i tipi di politiche che possiamo aspettarci di vedere non sono radicalmente diversi da quelli che abbiamo visto storicamente. Tuttavia, è probabile che la crescita dei profitti aziendali, che contribuisce a guidare la performance azionaria, sarà rafforzata nel breve termine se verranno approvati nuovi stimoli fiscali”.

“Negli Stati Uniti – rileva il manager - esiste una significativa dicotomia, in cui molte grandi società quotate in borsa sembrano andare bene e, per certi versi, le grandi imprese non quotate, le piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte dell'occupazione in questo Paese, sono in difficoltà ogni giorno. Le politiche che abbiamo visto affrontare questo problema hanno maggiori probabilità di funzionare dal basso verso l’alto, con iniziative a sostegno dei salari dei lavoratori prima, e delle imprese poi, con un focus sulle aziende più piccole. In quanto economia orientata al consumo, ha senso ‘spartirsi la torta’ vedendo più popolazione con più potere d'acquisto per alimentare l'economia. In quanto tale, le imprese orientate al consumo potrebbero essere beneficiarie nei prossimi quattro anni”.

“Ma – mette in guardia l’economista di Vontobel AM - non è così semplice. Lo sviluppo di vaccini efficaci ci ha dato la speranza di avere visibilità sul ciclo di vita rimanente della pandemia di Covid e la distribuzione, sebbene inizialmente deludente, dovrebbe essere perfezionata man mano che andiamo avanti. Ad un certo punto, che sia tra sei o nove mesi, saremo in grado di guardare al Covid come ad un momento nel passato”.

“Tuttavia, nonostante la retorica positiva che potremmo vedere, il rischio maggiore che ci attende potrebbe essere una sorpresa economica negativa. Finché non togliamo di mezzo il Covid, non è chiaro quanto sia profondo il‘buco’ economico, e ancor meno chiaro quanto velocemente riusciremo ad uscirne”, conclude Benkendorf.

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