Tempo di lettura: 3min

Gestore della settimana: occhi puntati sugli emergenti

2/1/2021 | Lorenza Roma

Franchi (Gemway Assets): “Siamo in un ciclo economico favorevole per i paesi emergenti e questo può offrire buone opportunità di investimento”


Il 2020 è stato un anno che ha messo a dura prova l’economia globale. I mercati emergenti hanno saputo reagire alla crisi causata dal Covid-19 e le opportunità per gli investitori non sono mancate. Ma cosa dobbiamo aspettarci in futuro da questi mercati? A rispondere alle nostre domande, Stefano Franchi (nella foto), head of business development Italy di Gemway Assets.

 

Il mondo emergente e l’Asia in particolare hanno prospettive di crescita interessanti. Quali sono i settori che traineranno la ripresa? Tra i paesi emergenti, la zona dell’Asia è quella che offre le migliori prospettive di crescita. Alla fine del 2020 è stato firmato un “Partenariato Economico Globale Regionale”(RCEP), che fa dell'Asia la zona di libero scambio più importante del mondo (30% del PIL mondiale). La Cina, su iniziativa di questo accordo, ha saputo consolidare il suo dominio. La grande potenza orientale, che è la seconda economia mondiale, è l’unico paese ad aver avuto un PIL positivo nel 2020 del 2,3% e una prospettiva di PIL tra l'8-10% per l'anno 2021. Livello mai visto negli ultimi 5-6 anni. I principali settori che beneficeranno di questa crescita sono: la tecnologia e l’e-commerce. Con lo sviluppo del 5G, degli smartphone di nuova generazione, del cloud, dei veicoli elettrici, la tecnologia e soprattutto i semi-conduttori sono i driver di crescita più importanti del prossimo decennio. In Cina, Corea e Taiwan il ciclo dei semiconduttori è aumentato. Infine, per quanto riguarda l’e-commerce, il Covid-19 ha accelerato la digitalizzazione delle nostre abitudini di consumo. Con la legge "anti-trust" siamo più prudenti sui giganti come Tencent e Alibaba a causa del rischio normativo e preferiamo privilegiare i "numeri due" come JD.com o Pin Duo Duo in Cina.

 

L’insediamento di Joe Biden negli Stati Uniti potrebbe condizionare l’andamento dei mercati emergenti? Non ci si aspetta un grande cambiamento nei confronti della Cina con l'arrivo di Joe Biden. In compenso, con la firma del trattato Paris Climate Change fin dalle prime ore dell'investitura di Biden ci si potrebbe aspettare una migliore relazione e più scambi futuri con l'Europa. Inoltre, la Cina ha recentemente concluso una serie di scambi economici e commerciali con l'Europa. L'obiettivo è consolidare la sua posizione internazionale e fare un fronte comune con l'UE. Si dovrebbe invece prestare attenzione all'atteggiamento di Biden nei confronti della Russia. La ripresa della domanda interna negli Stati Uniti potrebbe portare a un maggiore deficit commerciale per il paese, soprattutto nei confronti della Cina. I vari pacchetti di stimolo fiscale porteranno a un dollaro più debole. Questo darebbe una spinta alle azioni emergenti. Infatti, c'è una correlazione negativa tra il dollaro e la performance dei mercati emergenti.

 

Quali sono le vostre previsioni per i mercati emergenti nel 2021 e come vi posizionate?Storicamente, ogni decennio è stato segnato da un tema. Per esempio, gli anni 1990-2000 sono stati segnati dalla tecnologia americana; gli anni 2000-2010 dai "BRIC" (Brasile, Russia, India, Cina); gli anni 2010-2020 delle mega-capitalizzazioni americane. Il prossimo decennio potrebbe essere segnato dai paesi emergenti. Siamo in un ciclo economico favorevole per questi paesi e questo può offrire buone opportunità di investimento. Alla luce di queste considerazioni, il nostro fondo GemEquity - Global Emerging Equities, investe il 33% nel settore tecnologico in Asia del Nord; il 25% in e-commerce, un settore che sta accelerando rapidamente; il 9% nelle compagnie private di assicurazione sulla vita in Cina. Questo settore, che ha sofferto molto del Covid-19 potrebbe vedere un rimbalzo significativo nel 2021. Infine, il fondo investe il 5% nelle banche private in India e Brasile. Durante l'anno 2020, hanno aumentato i loro accantonamenti per far fronte al rischio d'insolvenza. Questo accantonamento in eccedenza sarà restituito al bilancio della banca, il che le permetterà di sviluppare le sue attività.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?