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Obbligazionario asiatico: le opportunità in Cina, Indonesia e India

2/10/2021 | Daniele Riosa

Chang (PIMCO): “I bond di Giacarta in valuta locale prive di copertura offrono una discreta opportunità di generazione di reddito”


“Nel contesto di una graduale ripresa globale, siamo costruttivi sul quadro macroeconomico in Asia”. Questa è la premessa di Stephen Chang, portfolio manager e gestore del PIMCO GIS Asia Strategic Interest Bond Fund di PIMCO, nel suo commento sulle opportunità dell’obbligazionario asiatico.

“Certo – mette in guardia il gestore - i mercati prezzano già in buona parte la ripresa e potrebbero verificarsi nuove ondate di volatilità sui mercati finanziari, ma siamo pronti a cogliere le opportunità che si presenteranno. Per il 2021, ci concentriamo sull'identificazione di opportunità specifiche per Paese e selezioniamo attentamente le posizioni di credito dove vediamo valore e un remoto rischio di default”.

Per quanto riguarda la Cina “il rimbalzo del PIL cinese nel 2021 sarà probabilmente guidato dai consumi e dai servizi. Il 2021 è il primo anno del 14° piano quinquennale della Cina (2021-2025), che a nostro avviso dovrebbe implicare una prospettiva economica stabile. Ci aspettiamo che il governo continui a enfatizzare la crescita di qualità e la mitigazione dei rischi. Mentre le riforme dal lato della domanda stimoleranno ulteriormente i consumi cinesi rafforzando la rete di sicurezza sociale e promuovendo l'accesso ai servizi e ai beni, creeranno anche nuove opportunità di investimento per la produzione e le infrastrutture ad alta tecnologia, di alta qualità e più rispettose dell'ambiente".

"Con i nuovi ambiziosi obiettivi climatici della Cina, non solo il governo fornirà supporto politico all'economia verde, ma è probabile che il capitale privato fluisca nelle industrie ad essa legate. Ci sono notevoli opportunità potenziali nel settore delle nuove energie in Cina, tra cui l'energia eolica e solare, le auto elettriche, i sistemi di stoccaggio dell'energia, le infrastrutture verdi e le attrezzature e i servizi legati all'ambiente”.

Venendo all’Indonesia, il manager si aspetta che “l'economia rimbalzi a circa il 4,8% nel 2021 dalla contrazione del -2% del PIL nel 2020, la sua più profonda recessione dalla crisi finanziaria asiatica del 1998. Anche se c'è un certo rischio per il rating del credito sovrano a causa dei deficit più elevati, riteniamo che il cambio della rupia indonesiana (IDR), i titoli di stato in valuta locale e le obbligazioni sovrane denominate in dollari statunitensi siano abbastanza ben ancorati”.  

“I buoni livelli di debito e di leva finanziaria dell'Indonesia – ricorda l’economista - garantivano al Paese una solida base investment grade prima dell'inizio della pandemia. Durante l'ultimo decennio, il livello del debito pubblico in rapporto al PIL è diminuito dal 57% nel 2004 al 41% nel 2020. Allo stesso modo, il debito estero è diminuito dal 55% al 36% del PIL. La riserva internazionale ufficiale della BI, pari a 135 miliardi di dollari, fornisce un forte cuscinetto sia per la rupia indoneisana che per i titoli di stato. Le obbligazioni indonesiane in valuta locale prive di copertura offrono una discreta opportunità di generazione di reddito grazie al sostegno della banca centrale e ai rendimenti più elevati rispetto ai mercati comparabili”.

Capitolo India. Il gestore si aspetta “che l'economia indiana rimbalzi a circa l'8,5% nel 2021 dal -9,7% del 2020. C'è anche una continua pressione per il deleveraging nel sistema finanziario e nelle imprese, che potrebbe indebolire la trasmissione dei finanziamenti di stimolo al settore privato. Inoltre, le agenzie di rating Moody's e Fitch hanno assegnato un outlook negativo al rating sovrano BBB- dell'India a causa dell'elevato debito pubblico, del deficit significativo e dello stress nel sistema finanziario. Anche se l'India non ha obbligazioni esterne sovrane, perdere il suo rating sovrano investment grade metterebbe comunque sotto pressione il credito assimilabile al sovrano e il corporate”.

Il manager vede “delle opportunità nel potenziale apprezzamento della sua valuta. La bilancia delle partite correnti dell'India è in surplus, con un livello previsto di 39 miliardi di dollari o l'1,5% del PIL quest'anno, per la prima volta dal 2007, date le deboli importazioni e i prezzi del petrolio. Insieme ai forti investimenti diretti esteri e ai flussi azionari, il surplus della bilancia dei pagamenti ha superato il 3% del PIL nel 2020”.

“A nostro avviso – conclude Chang - la banca centrale indiana continuerà probabilmente ad accumulare riserve di valuta e a permettere un maggior grado di apprezzamento della rupia indiana”.

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