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Gestori, scommessa all-in sull’equity

2/17/2021

La liquidità nei portafogli scende ai minimi da otto anni e solo il 13% degli investitori è preoccupato per una bolla sul mercato azionario statunitense. Il sondaggio mensile di BofA


La componente di liquidità all’interno dei portafogli di investimento dei gestori è scesa a livelli che non si vedevano dal 2013, poco prima dell’annuncio del cosiddetto taper tantrum da parte dell’allora presidente della Fed Ben Bernanke. E’ quanto emerge dalla consueta Global Fund Manager Survey mensile condotta da Bank of America Merrill Lynch, ripresa da Thomson Reuters.

 

Il sondaggio rileva che gli investitori sono estremamente rialzisti riguardo alle prospettive economiche, e hanno in questo momento una percentuale di azioni e materie prime nei loro portafogli che è la più elevata da dieci anni a questa parte. Il 91% di loro si aspetta un'economia più forte, il miglior dato mai registrato dal sondaggio di BofA, che ha riguardato 225 gestori di fondi con 645 miliardi di dollari asset in gestione.

 

Come antiicipato in apertura gli investitori professionali hanno ridotto la percentuale di liquidità al 3,8%, il livello più basso da marzo 2013, appena prima che la Federal Reserve statunitense scatenasse l’ira dei mercati con il suo annuncio di voler iniziare a ridurre il piano di acquisti di obbligazioni avviato durante la crisi del 2008. Memori di quanto accaduto all’epoca, i gestori considerano un altro taper tantrum come il secondo più grande "rischio di coda" dopo i ritardi nell'introduzione dei vaccini contro il coronavirus, che è considerato il rischio principale

 

Nonostante sullo sfondo di profilino questi timori, e nonostante gli enormi guadagni sui mercati, il sondaggio di BofA, condotto tra il 5 e l'11 febbraio scorsi, ha rilevato che solo il 13% degli intervistati è preoccupato per una bolla del mercato azionario statunitense. Circa il 53% ha affermato che i mercati azionari statunitensi si trovino in una fase rialzista avanzata, mentre il 27% la vede nelle fasi iniziali.

In particolare, il 25% degli investitori intervistati ha dichiarato che sta assumendo rischi "superiori al normale", la percentuale più alta mai vista. L’investimento in titoli tech è ancora il “trade più affollato” secondo i gestori, seguito dall’investimento nei bitcoin e dalle posizioni al ribasso sul dollaro Usa.

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