Tempo di lettura: 3min

Dividendi, primi segnali di ripresa in Italia

2/22/2021 | Redazione Advisor

Pons (Janus Henderson): “Da aprile dovremmo assistere ad una ripresa, complice un miglioramento dell’economia globale in concomitanza con il proseguire dei programmi di vaccinazione e con l’allentamento delle restrizioni”


“Nei primi tre mesi del 2021 le distribuzioni diminuiranno, anche se il calo sarà probabilmente inferiore a quello registrato tra il secondo e il quarto trimestre 2020”. Secondo l'ultimo Global Dividend Index di Janus Henderson, “le prospettive per l'intero anno rimangono estremamente incerte. La pandemia si è acutizzata in diverse parti del mondo, anche se l'avvio delle vaccinazioni è fonte di speranza”.

Nel report si legge che “i dividendi bancari saranno ripristinati nei Paesi in cui sono stati ridotti, ma non si avvicineranno ai livelli del 2019 in Europa e nel Regno Unito, il che limiterà il potenziale di crescita. Le parti del mondo che hanno evidenziato una buona tenuta nel 2020 dovrebbero seguire lo stesso andamento nel 2021, ma alcuni settori continueranno probabilmente a incontrare difficoltà fino alla completa riapertura delle economie. Con il lento superamento della pandemia e la battuta d'arresto causata dal primo trimestre, nello scenario più sfavorevole i dividendi potrebbero diminuire del 2% (su base complessiva) per l'intero anno (-3% sottostante). Al momento lo scenario più favorevole prevede un aumento dei dividendi del 2% su base sottostante, ossia un rialzo complessivo del 5%, per un totale di 1.320 mld di USD.

Federico Pons, country head per l’Italia di Janus Henderson, spiega che “in Italia nel 2020 i dividendi hanno subito un calo del 41%, in linea con altri Paesi europei, con circa la metà delle società che hanno tagliato o sospeso l’erogazione della cedola, principalmente nel settore bancario a causa del divieto imposto dalle autorità di vigilanza. In calo anche il settore delle infrastrutture per i trasporti e il comparto petrolifero. Le prospettive per il 2021 rimangono incerte, data la pandemia in corso, ma stiamo intravedendo i primi segnali positivi a partire dall'andamento dello spread. Dal mese di aprile dovremmo assistere ad una ripresa dei dividendi, complice un atteso miglioramento dell’economia globale in concomitanza con il proseguire dei programmi di vaccinazione e con l’allentamento delle restrizioni. Per i prossimi mesi ci attendiamo una progressiva crescita trainata dal nuovo corso di Biden, destinato ad avere ripercussioni positive anche al di là dei confini americani, e dal Recovery fund, che vede l'Italia come principale Paese beneficiario delle risorse insieme alla Spagna”.

Jane Shoemake, client portfolio manager per il global equity income team in Janus Henderson, sottolinea che “anche se la pandemia ha cambiato la vita di miliardi di persone in modi in precedenza inimmaginabili, il suo impatto sui dividendi è stato in linea con quello di una normale recessione, anche se grave. I settori che dipendono dalla spesa discrezionale sono stati colpiti più duramente, mentre quelli difensivi hanno continuato a pagare i dividendi. A livello geografico, nel Regno Unito, in Australia e in alcune parti dell'Europa il declino è stato più pronunciato per via delle distribuzioni eccessive probabilmente effettuate da alcune aziende prima della crisi e degli interventi delle autorità di regolamentazione nel settore bancario. Tuttavia, a livello globale la contrazione sottostante del 15% su base annua tra il secondo e il quarto trimestre è stata meno grave rispetto al periodo successivo alla crisi finanziaria globale. In alcuni Paesi e settori lo sconvolgimento è stato estremo, ma grazie a un approccio globale all'investimento orientato al reddito i vantaggi della diversificazione hanno contribuito ad attenuare alcuni di questi effetti. In particolare, le banche globali (che di norma distribuiscono gran parte dei dividendi mondiali) hanno affrontato la crisi perlopiù con bilanci solidi. Sebbene le autorità di vigilanza di alcune parti del mondo abbiano limitato i dividendi degli istituti di credito, il sistema bancario ha continuato a funzionare, sostenuto da ottimi livelli di capitale, il che è essenziale per il corretto funzionamento delle economie”.

“Infine, come è normale in contesti economici difficili, i dividendi appaiono stabili rispetto agli utili. Questo è uno dei motivi per cui i dividendi sono una questione così importante per gli investitori", conclude Shoemake.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?