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Draghi: un governo che rinnova la fiducia nelle banche italiane

2/24/2021 | Redazione Advisor

Spread a 10 anni tra BTP e Bund tedeschi sotto i 100 punti base, al livello più basso dal 2015 dopo la nomina dell'ex numero uno della BCE. L'analisi di WisdomTree


Spread a 10 anni tra BTP e Bund tedeschi sotto i 100 punti base, al livello più basso dal 2015 dopo la nomina di Mario Draghi a presidente del Consiglio italiano.

Secondo l'analisi di Piergiacomo Braganti, director, research di WisdomTree agli investitori è tornato l'interesse per le banche italiane. 

 

"I mercati finanziari hanno un chiaro ricordo del ruolo decisivo che ha avuto, come presidente della BCE, nell'autunno 2011, quando il Quantitative Easing ha immediatamente spento l'allarme sui titoli di Stato italiani. Il successivo lancio, a partire dal 2012, di politiche monetarie innovative come il rifinanziamento a lungo termine e i tassi zero o negativi (es. TLTRO) ha aiutato Roma a sostenere il suo debito e le banche italiane a smaltire più facilmente i loro crediti deteriorati. Mario Draghi dovrà lavorare per un uso efficace e tempestivo del Recovery Fund e attuare diverse riforme strutturali. Gli investitori ritengono che abbia l'esperienza, la credibilità e l'autorità per gestire al meglio l'implementazione di questo processo che, direttamente e indirettamente, avrà un effetto positivo sulle banche italiane" spiega l'esperto.

 

I motivi sono in questo caso diversi.  Da una parte secondo Braganti c'è la progettazione e l'implementazione del Ricovery Plan che dovrebbe avvenire con il coinvolgimento delle banche e dei risparmi delle famiglie, che sono cresciuti ulteriormente durante la pandemia.

"Se a breve termine è ragionevole pensare ad un'estensione delle attuali garanzie statali, a medio termine il governo potrebbe favorire la trasformazione dei debiti in capitale sociale, con il coinvolgimento primario delle banche commerciali" ma non solo "L'esperienza di Draghi nel settore del credito dovrebbe inoltre indurre il nuovo Governo ad attuare misure che facilitino la trasmissione della politica monetaria alle imprese e alle famiglie e lo smaltimento dei crediti deteriorati" prosegue ancora lo specialista di WisdomTree.

"Il Governo Draghi dovrebbe spingere alle fusioni per aumentare la concentrazione nel settore, come ha fatto dai tempi della BCE. La credibilità del nuovo esecutivo potrebbe migliorare la capacità di dialogo e negoziazione dell'Italia con i partner europei, soprattutto quando le regole fiscali e di stabilità del settore creditizio, oggi in qualche modo attenuate o sospese, dovranno essere riattivate e riformulate".

 

Infine Braganti conclude spiegando che: "Alcune banche italiane sono pronte a pagare i vecchi dividendi, approvati e non pagati, quando saranno rimosse le restrizioni stabilite dalla BCE, valide fino al 30 settembre 2021. Questo potrebbe accadere nel 4° trimestre di quest'anno".

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