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Tentori (AXA IM): quattro pilastri per il futuro italiano

2/24/2021 | Marcella Persola

Sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica sono i principi che dovrebbero guidare le riforme e gli investimenti nel Bel Paese


Sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità economica sono i quattro principi fondamentali che, secondo Alessandro Tentori, cio di AXA IM Italia, dovrebbero guidare le riforme e gli investimenti in Italia da finanziare con il Recovery Fund.

Vediamo nel dettaglio come dovrebbero essere declinati secondo la visione di Tentori.

 

Sostenibilità ambientale: L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite valuta ogni paese in base a 17 criteri di sviluppo sostenibile. Nella classifica dei paesi Europei, l’Italia si posiziona al ventitreesimo posto, in evidente ritardo rispetto a Germania (sesta) e Francia (nona). Inoltre, in Italia risultano diverse criticità in tema di politiche ambientali, in particolare la biodiversità marina e terrestre, come anche l’impatto climatico e il/la consumo/produzione responsabile.

 

Produttività: Senza investimenti in ricerca e sviluppo non si può aumentare la produttività di una economia. Senza un aumento di produttività non si può aumentare la crescita potenziale di una economia. Questo è il riassunto degli studi del premio Nobel Bob Solow, lezione fondamentale che ancora oggi viene ritenuta valida da economisti e politici. Purtroppo, l’Italia ha perso più di dieci punti percentuali di produttività negli ultimi venti anni. Non così la Germania, gli Stati Uniti e il Giappone, la cui produttività ha continuato a crescere in linea con il trend di lungo periodo. 

 

Equità: Tema spinoso quello della giustizia, ma la definizione di equità va allargata anche a altre dimensioni. Per esempio, il diritto all’informazione, la partecipazione dei cittadini alla politica, la trasparenza delle leggi e dei database dell’amministrazione pubblica, per finire con l’efficienza dei tribunali. Secondo l’indice “Open Government”, che misura i governi sulla base delle dimensioni elencate sopra, l’Italia occupa il ventottesimo posto. Inutile dirlo, questa speciale classifica di equità vede primeggiare i paesi Scandinavi.

 

Stabilità macroeconomica: Il rapporto sulla competitività delle economie dell’Unione, stilato dalla Commissione Europea, misura la resilienza e la stabilità di ogni paese membro sulla base di indicatori strutturali. Nell’ultimo rapporto del 2019, l’Italia mostrava una debolezza rispetto alla Germania e alla media Europea in generale. I punti critici sono le istituzioni, l’educazione, il mercato del lavoro e lo standard tecnologico. La sanità e la dimensione del mercato vengono invece reputati punti forti dell’Italia.

 

In conclusione Tentori sottolinea la speranza "che il nuovo esecutivo Italiano riesca nel complesso esercizio di sintesi del Recovery Plan e concentri gli investimenti e le riforme nei settori che hanno oggi e (soprattutto) avranno in futuro una “alta marginalità” sul PIL". 

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