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Sostenibilità, tassonomia e SDGs non bastano

2/27/2021

Servono esempi e risultati concreti. Serve una governance chiara. Servono indicatori che siano in grado di mettere in secondo piano le etichette. Facile da avere, ma poco utili ai fini degli investimenti.


Ai Soci del Forum per la Finanza Sostenibile (FFS - sia operatori finanziari, sia organizzazioni che non investono direttamente) non hanno dubbi: nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)*, gli elementi che potrebbero facilitare l’ingresso di investitori attivi nell’ambito della finanza sostenibile sono l’identificazione di indicatori e strumenti di valutazione/misurazione dell’efficacia degli interventi (menzionati, rispettivamente, dal 70% e dal 68% degli operatori finanziari e delle organizzazioni che non investono direttamente) e la governance trasparente nella gestione delle iniziative (prioritaria, rispettivamente, per il 62% e per il 68% delle due categorie di rispondenti). 

 

A seguire, il sondaggio evidenzia l’importanza degli indicatori relativi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) delle Nazioni Unite (citati dal 60% degli operatori finanziari e dal 53% delle organizzazioni che non investono direttamente). E la famosa tassonomia europea delle attività eco-compatibili è considerata centrale per l’ingresso di investitori attivi nell’ambito della finanza sostenibile solo dal 50% degli operatori finanziari e dal 44% delle organizzazioni che non investono direttamente. 

 

Una conferma della necessità di concentrare ogni investimento e riflessione sulla sostenibilità, prima ancora che sulle “etichette” (sicuramente utili per “smascherare” chi segue solamente una moda ma senza nessuna sostanza), sui risultati concreti: senza una governance chiara e trasparente e senza risultati (misurati da indicatori adeguati) non c’è sostenibilità. 

 

Il sondaggio del Forum per la Finanza Sostenibile è una conferma che non si può più limitare il dibattito sulla sostenibilità alle semplici dichiarazioni di intenti. Oggi se vuoi parlare di ESG devi poter presentare esempi e risultati concreti. Altrimenti non sei credibile.

 

 

*(ricordiamo che in seguito all’emergenza sanitaria e alla crisi economica generate dalla pandemia di COVID-19, l’Unione Europea ha lanciato Next Generation EU, un ambizioso piano di investimenti per rilanciare l’economia e costruire un modello di crescita più sostenibile, più resiliente e più giusto per le future generazioni. L’Italia avrà a disposizione €209 miliardi per avviare progetti funzionali alla ripresa. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il documento che delinea le priorità per il rilancio socio-economico e dettaglia l’impiego delle risorse europee nell’ambito di Next Generation EU (in particolare, nel quadro del Recovery and Resilience Facility e di ReactEU). Nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 20211, il PNRR fa riferimento a tre assi strategici (1. digitalizzazione e innovazione; 2. transizione ecologica; 3. inclusione sociale) e a tre priorità trasversali (1. empowerment femminile e contrasto alle discriminazioni di genere; 2. accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani; 3. riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno).

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