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FED, cresce il partito a favore del rialzo dei tassi

3/18/2021 | Daniele Riosa

Vediamo come i gestori commentano le decisioni prese dalla Federal Reserve e le possibili ricadute su mercati e investimenti


Tutto come previsto. La Federal Reserve decide di mantenere i tassi di interesse fermi fra lo 0 e lo 0,25% almeno fino al 2023. Allo stesso modo, qualsiasi valutazione sul tapering rimane prematura e ogni cambiamento di direzione si baserà su dati effettivi, non su aspettative. Vediamo come i gestori commentano le risoluzioni prese dalla FED e le possibile ricadute su mercati e investimenti.

Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments rileva che la linea della politica monetaria non cambia. La decisione di mantenere i tassi a zero fino alla fine del 2023 è stata definita consensuale. Eppure alcuni membri del FOMC stanno avvicinandosi ad una linea più dura: 4 membri su 18 pensano che almeno un rialzo sia necessario già nel 2022, il numero sale a sette per il 2023. Ma questo, secondo Powel, riflette solo la diversità delle previsioni (circondata da un'incertezza senza precedenti), non divergenze nell'approccio alla politica monetaria. Sugli acquisti di asset, il ritmo e la composizione non cambiano. Non è ancora il momento di pensare a pensare al tapering, ma qualsiasi cambiamento sarà comunicato con il maggior preavviso possibile".


David Riley, chief investment strategist di BlueBay AM sottolinea che “il meeting del FOMC era molto atteso dagli investitori, dato il contesto caratterizzato dalla recente impennata dei rendimenti dei Treasury. La Fed e Powell avevano il compito difficile di trovare il giusto equilibrio, prendendo atto del miglioramento dell’outlook economico senza però instillare nei mercati finanziari i timori di una possibile ritirata degli stimoli monetari. Dalla reazione iniziale dei mercati sembra che Fed e Powell abbiano avuto successo, con i rendimenti dei Treasury in lieve calo insieme al dollaro e l’azionario in rialzo”.

“Powell – prosegue Riley - ha ribadito in modo molto chiaro che la Fed manterrà basso il costo del denaro per il tempo necessario a una piena ripresa economica e non inizierà a inasprire la politica prima di non essere certa di centrare il target sull’inflazione e prima che i posti di lavoro persi a causa della pandemia sia stati recuperati. La Fed sarà paziente anche solo nel prendere in considerazione il tapering delle misure straordinarie di supporto all’economia, inclusi i 120 miliardi di dollari di acquisti di asset mensili, ma resta il punto di domanda sul fatto che il mercato obbligazionario sarà altrettanto paziente”.

Silvia Dall’Angelo, senior economist per la divisione internazionale di Federated Hermes prevede che “in futuro la Fed dovrà affrontare tensioni crescenti e di natura opposta. Da un lato, il cammino di ripresa continuerà ad avere bisogno del sostegno di politiche accomodanti, mentre il mercato del lavoro si ristabilirà gradualmente e l'inflazione tornerà in linea con la soglia-obiettivo in modo sostenibile. Dall'altro lato, c'è una preoccupazione sotto traccia che il massiccio stimolo fiscale iniettato finora conduca ad un surriscaldamento dell'economia e ad un'inflazione fuori controllo. La prima forza prevarrà per ora, sostenuta anche da considerazioni legate alla gestione del rischio, in questa fase è considerato più rischioso intervenire meno che troppo. Qualora poi si concretizzasse un'inflazione fuori controllo, la Fed è convinta di avere a disposizione molti strumenti in grado di contenerla con successo. Sempre che riesca a conservare la propria indipendenza in questo scenario”.

Secondo Rikkert Scholten, strategist del global fixed income macro team di Robeco, “le aspettative ottimistiche tra i membri del FOMC non sono sufficienti. La Fed vuole vedere progressi sostanziali nei dati reali sull'occupazione e sull'inflazione prima di segnalare una riduzione degli acquisti di asset. Con l'inflazione che quasi certamente supererà il 2% nei prossimi mesi, l'attenzione sarà sui dati dell'occupazione. Powell ha lasciato intendere che un solido rapporto sull'occupazione probabilmente non sarà sufficiente per convincere il FOMC di tali progressi. Questo suggerisce che qualsiasi segnale di tapering dovrebbe essere atteso al più presto solo dopo due solidi rapporti sull'occupazione (quindi verso inizio maggio). Ha comunque lasciato intendere che la Fed segnalerà qualsiasi cambiamento 'con largo anticipo, con largo anticipo'. Powell non ha segnalato alcuna intenzione di cambiare la struttura delle scadenze degli acquisti di asset. Powell ha specificamente menzionato che la decisione sull'estensione dell'esenzione SLR dei Treasuries USA sarà annunciata nei prossimi giorni e ha rifiutato di rilasciare ulteriori commenti. Non è una grande sorpresa, dato che l'estensione dovrebbe terminare il 31 marzo e il mercato è in attesa di una decisione. Il consenso propende per un'estensione di sei mesi”.

In conclusione “la Fed è disposta a tollerare un'inflazione più alta, non interverrà sui mercati per calmare l'aumento dei tassi e controllerà i prossimi rapporti sull'occupazione per segnalare qualsiasi cambiamento nei suoi acquisti di asset. Il mercato ha risposto con un irripidimento della curva. In termini di posizionamento abbiamo un sottopeso nei Treasury USA a 2-10 anni e un sovrappeso sulla parte trentennale della curva”.

Mark Holman, ceo di TwentyFour AM, rileva che “per noi forse abbastanza eloquente, è stata l'opinione della Fed che i picchi di inflazione che arriveranno come conseguenza della crescita nettamente più alta che l'economia statunitense è destinata a sperimentare saranno anche transitori. Su quest'ultimo punto, mentre sappiamo che l'inflazione transitoria da effetti di base o movimenti di valuta non tende a causare un problema per l'economia, non siamo del tutto convinti che un picco di inflazione da un periodo di rapida crescita dovrebbe essere classificato nello stesso modo benigno. Tutto sommato vediamo tutto questo come una Fed molto dovish e mentre nel lungo periodo potrebbe essere corretto, nel breve termine sembra che il mercato non creda a questa storia e veda la necessità di rialzi dei tassi prima, il che lascerà la curva dei Treasury vulnerabile ad un ulteriore irripidimento”.

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