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I rendimenti USA toccheranno i nuovi massimi ad aprile

3/26/2021 | Redazione Advisor

Dowding, cio di BlueBay, prevede che “ciò attirerà i compratori e limiterà la rapidità e la portata delle oscillazioni”


“In una settimana più tranquilla per i mercati sviluppati, gli eventi in Turchia hanno rubato la scena, in seguito alla decisione a sorpresa del Presidente Erdogan di sostituire il capo della Banca Centrale”. Come ricorda Mark Dowding, cio di BlueBay, “sotto la guida di Agbal, la Banca centrale della Repubblica di Turchia aveva alzato i tassi di più di 800 punti base negli ultimi sei mesi, mostrando determinazione nel voler mettere l’inflazione sotto controllo, cosa che aveva innescato un rally degli asset turchi. Tuttavia, Erdogan non aveva mai gradito l’idea dei tassi di interesse più elevati, visti i vincoli che essi pongono sull’outlook economico. In effetti lui e i suoi seguaci hanno sposato l’idea che l’inflazione elevata è anzi il risultato proprio dei tassi di interesse alti, una teoria che certamente non si trova in molti manuali di economia”.

Di conseguenza, “la decisione di rimuovere Agbal e di nominare come nuovo Governatore Kavcioglu ha spinto gli investitori a cercare di abbandonare gli asset turchi, nel timore che la traiettoria da qui in avanti porti maggiore inflazione, fuga dei depositi e una potenziale crisi nella bilancia dei pagamenti e nei finanziamenti. I tassi di cambio ‘forward’ della Turchia hanno perso non meno del 20% lunedì, mentre gli spread sul credito sovrano si sono allargati di circa 150 punti base per via della corsa a vendere”.

“Questi eventi – sottolinea il gestore - hanno provocato un leggero effetto contagio negli altri mercati emergenti e hanno spinto i rendimenti dei Treasury leggermente al ribasso, per via dei flussi di tipo ‘flight-to-quality’. Tuttavia, trattandosi di uno shock di natura intrinsecamente turca, vi sono relativamente pochi parallelismi o ramificazioni che possano coinvolgere altri mercati, con un’esposizione diretta del settore bancario oltreoceano tutto sommato limitata. Gli spread sul credito corporate investment grade si sono ampliati leggermente a livello di indice, mentre i rendimenti dei bond governativi sono rimasti stabili, ma con gli indici azionari non lontani da massimi da record, sembra che non vi siano stati elementi in grado di generare ulteriore debolezza”.

Guardndo al futuro, l’analista spiega che “la prossima settimana sarà più corta per via delle vacanze di Pasqua. Venerdì prossimo verranno diffusi i payroll e vediamo spazio per una sostanziale sorpresa in positivo, con il mercato del lavoro che ha ingranato la marcia. Stimiamo che il tasso di disoccupazione scenderà al 4% entro la fine dell’anno. Crediamo che i rendimenti USA toccheranno i nuovi massimi ad aprile, ma con il tasso d’inflazione forward 5y-5y già sopra il 2,5%. Ciò attirerà i compratori e limiterà la rapidità e la portata delle oscillazioni, almeno fino a quando tra qualche mese non verrà messa nuovamente in discussione la compiacenza del mercati nei confronti dei bassi futuri tassi di inflazione”.

Inoltre “l’avvio del nuovo trimestre potrebbe incentivare la domanda per gli asset rischiosi. Tuttavia, in generale crediamo che gli spread sul credito corporate e sovrano resteranno ampiamente in un range limitato. I mercati valutari potrebbero registrare ampie oscillazioni, soprattutto se avremo ragione e questo si dimostrerà l’ambito in cui le valutazioni avranno maggiori chance di normalizzarsi. Gli eventi degli ultimi giorni fungono da reminder dei rischi che persistono e anche delle opportunità negli asset emergenti”.

“In Turchia, potrebbe sembrare che siamo andati alle terme, ci siamo immersi nell’acqua, il bagno turco ci ha ‘stesi’ e ora stiamo aspettando che il vapore si diradi. Tuttavia, in un mondo dove i tassi nei mercati avanzati sono sostanzialmente depressi e le valutazioni di molte asset class appaiono piuttosto piene, crediamo che continui a essere attraente identificare delle opportunità, soprattutto quando i prezzi rischiano di scendere per ragioni non legate ai fondamentali, ma a un re-pricing dovuto ai timori di un effetto contagio tra mercati. Un bagno turco lascia sempre una sensazione di pulito e lo stesso può valere anche per i mercati finanziari”, conclude Dowding.

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