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Non c’è futuro senza Prosperity

4/8/2021 | Redazione Advisor

Il terzo pilastro degli investimenti ESG passa attraverso una maggiore produttività, infrastrutture resilienti, migliore conoscenza e più sicurezza.


“Dal dicembre scorso e fino alla fine del 2021, l’Italia esercita per la prima volta la Presidenza del G20. Il programma, che coinvolgerà l’intera compagine governativa, ruota intorno a tre pilastri: People, Planet, Prosperity. L’Italia avrà la responsabilità di guidare il Gruppo verso l’uscita dalla pandemia, e di rilanciare una crescita verde e sostenibile a beneficio di tutti. Si tratterà di ricostruire e di ricostruire meglio. Insieme al Regno Unito – con cui quest’anno abbiamo le Presidenze parallele del G7 e del G20 – punteremo sulla sostenibilità e la «transizione verde» nella prospettiva della prossima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (Cop 26), con una particolare attenzione a coinvolgere attivamente le giovani generazioni, attraverso l’evento «Youth4Climate»”. A pronunciare questa parole, il 17 febbraio 2021, è stato Mario Draghi in occasione del primo discorso da Primo Ministro del Paese al Senato per chiedere la fiducia. 

Parole che confermano quanto abbiamo sottolineato nel primo numero 2021 di questo Focus ESG, ovvero che ormai siamo di fronte ad un “punto di svolta”, un “turning point” che non possiamo più ignorare. Anzi che dobbiamo “scrivere”. E per farlo siamo chiamati ad azioni concrete in tutti e tre i pilastri citati da Mario Draghi: People, Planet e Prosperity. Abbiamo già visto sul numero di fine 2020 cosa concretamente l’industria del risparmio gestito può fare per migliorare il pilastro People. Abbiamo visto nel primo numero di quest’anno come si può agire per il pilastro Planet. Ora vediamo quali sono le vie per migliorare il pilastro Prosperity.

 

Innovazione

Come è possibile creare una società sostenibile attraverso l’innovazione e la connettività? È questa la domanda principale che deve accompagnare ogni investimento che punta agli obiettivi sostenibili che rientrano sotto il cappello della P di Prosperity. Un cappello che comprende quattro grandi insiemi, secondo i gestori del fondo NN (L) Smart Connectivity di NN Investment Partners: maggiore produttività, infrastrutture resilienti, migliore conoscenza, maggiore sicurezza.

“Quando parliamo di produttività non possiamo non considerare la tecnologia e l’innovazione che oggi sono driver fondamentali per la crescita economica” spiegano gli esperti di NN IP. “il settore manifatturiero (in particolare le PMI) sono la spina dorsale dello sviluppo industriale e sono una grande fonte di creazione di posti di lavoro. Tuttavia, il ritmo dell’industrializzazione e la crescita del valore aggiunto manifatturiero e della produttività del lavoro sono attualmente inadeguati per soddisfare l’agenda SDG 2030. Ad esempio ci sono ancora 3,5 miliardi di persone che non hanno accesso a internet. Per questo serve individuare imprese capaci di contribuire ad un incremento della produttività di queste realtà e di conseguenza in grado di favorire una rapida crescita economica globale. Parliamo di aziende che sono operative nell’ambito della produzione di software, nel settore della robotica e della consulenza industriale”.

Un esempio? Non i soliti grandi nomi ma realtà meno note come Intuit, società basata in California che produce software per le PMI e che come “mission” afferma di voler “accrescere la prosperità in tutto il mondo”. Come: individuando soluzioni tecnologiche a supporto dei consumatori, dei piccoli imprenditori e dei lavoratori autonomi. Un’attività che li ha portati ad avere utili superiori ai 6 miliardi di euro alla fine del 2020.

 

Infrastrutture resilienti

Altro tema centrale per lo sviluppo del pilastro della Prosperity è l’efficienza delle infrastrutture in un mondo dove l’urbanizzazione porta ad un maggiore inquinamento: 4 miliardi di persone che generano il 60% del PIL mondiale emettono il 70% di GHG (gas serra). Nello stesso tempo, però, 7 miliardi di persone vivono in aree dove è disponibile una connessione 3G, ma solo il 60% di loro può permettersi un accesso a internet con queste caratteristiche. Questa assenza di connessione ha numerose conseguenze, non solo in termini di informazione, ma anche in termini di transazioni finanziarie o normali pagamenti: ci sono zone in Africa dove queste ultime operazioni non sono possibili. Queste difficoltà possono essere superate grazie al contributo di aziende che lavorano per migliorare le reti fisiche, digitali e finanziarie con l’obiettivo di favorire una più efficace comunicazione, ma anche una più efficace connettività e mobilità. “Per questo” spiegano i gestori di NN IP “investiamo su diversi operatori di telecomunicazione che svolgono oggi un ruolo chiave nella costruzione di reti nei paesi meno sviluppati. Avere una connessione internet mobile, economica e affidabile, aiuta le persone, ad esempio, a costruire una propria stabilità finanziaria”. Da qui il ruolo in termini di prosperity della popolazione. 

Un esempio a riguardo è la società Helios Tower, leader nel mercato delle infrastrutture nel mondo delle telecomunicazioni e che possiede e gestisce torri e infrastrutture in cinque mercati africani ad alta crescita. “Helios Tower” continuano i gestori di NN IP “consente agli operatori di telefonia mobile di implementare e migliorare la copertura di queste zone in forte crescita”. Con sede nel Regno Unito, la società oggi vanta ricavi annuali intorno ai 350 milioni di euro e raggiunge aree dove i dati mobili sono l’unico modo per accedere a internet e garantire una nuova autonomia finanziaria alle famiglie.

 

 

Conoscenza

Un altro elemento centrale per la crescita della qualità della vita dei singoli individui è la conoscenza. Oggi si stima che circa 600 milioni di persone non siano sufficientemente competenti nelle abilità base come la lettura e la matematica. E questo le rende inadeguate al mondo del lavoro. Per queste persone diventa necessario fornire un’istruzione di qualità ed equa. Ma questo richiede investimenti significativi in risorse umane. “In questo ambito diventano fondamentali le aziende che contribuiscono alla democratizzazione delle competenze e delle informazioni creando così mercati del lavoro più efficaci” spiegano gli esperti di NN IP che indicano come esempio Arco Platform. “Questa realtà ha come obiettivo quello di offrire soluzioni educative di alta qualità per i bambini fino a 12 anni in Brasile” continuano i gestori. Con la propria piattaforma di formazione Arco ha consentito a centinaia di migliaia di studenti di riscrivere il proprio futuro attraverso una adeguata istruzione. Oggi conta una rete di 5.400 scuole partner e raggiunge più di 1,4 milioni di studenti.

 

Sicurezza e protezione

L’ultimo ingrediente necessario per garantire una adeguata qualità della vita alle famiglie riguarda la sicurezza e la protezione: il costo economico annuale della violenza è stimato in 15 trilioni di dollari e la criminalità informatica e le frodi rappresentano il 25% del totale di questo costo. Il numero di violazioni della sicurezza informatica sta aumentando notevolmente, sia in termini di numero degli incidenti, sia in termini di gravità della violazione. Da qui la ricerca di aziende che siano in grado di contribuire alla prevenzione di frodi e alla cyber-protezione. “Questo è uno degli obiettivi, ad esempio, di GB Group, società anglosassone specializzata nelle gestione delle identità e nella prevenzione delle frodi” affermano i gestori di NN IP che ricordano i numeri di questa realtà: “oggi è in grado di convalidare oltre 4.000 tipi di documenti differenti, di offrire soluzioni antifrode in 47 Paesi diversi, e può contrare su oltre 200 partnership con società di fornitura dati.

Sia che si parli di People, sia che si tratti di Planet, o che si tratti di Prosperity c’è però un elemento che è fondamentale quando si parla di impact investing: il vero “impatto” non si ottiene attraverso esercizi di spunta delle caselle. Piuttosto, richiede uno sforzo e un impegno sostenuti. Questo significa analizzare in maniera approfondita i reali effetti di ogni investimento. E, soprattutto, essere consapevoli, come investitori, che una strategia di investimento sostenibile non si chiude con la selezione delle società sulle quali investire. Il rischio di greenwashing si evita se la SGR che si dichiara “ESG” mantiene un costante monitoraggio sui titoli individuati e classificati come sostenibili



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