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Azionario cinese, venti favorevoli spingono le A-Shares

4/12/2021 | Lorenza Roma

L’analisi di Fineco Asset Management evidenzia come la solidità dell’economia cinese nel 2020 abbia rappresentato un fattore positivo per il settore azionario del paese e per il Renminbi


La solidità dell’economia cinese nel 2020 abbia rappresentato un fattore positivo per il settore azionario del paese e per il Renminbi. Il governo ha risposto efficacemente alla crisi del Covid-19 e la Cina è stata l’unica fra le maggiori economie ad avere una crescita positiva durante l’anno, una fase che continua nel 2021. I mercati azionari cinesi offrono molte opportunità; dai giganti di internet e dell’e-commerce come Alibaba e Tencent, quotate alla borsa di Hong Kong, ad una vasta gamma di società nazionali quotate in Cina continentale. Queste ultime in particolare, note come A-shares, rappresentano una buona opportunità d’investimento nel lungo termine. E' quanto emerge dall'analisi di Fineco Asset Management sull'azionario cinese.

 

Le azioni del mercato domestico (“A-shares”) sono poco rappresentate negli indici globali. Infatti mentre le azioni cinesi costituiscono attualmente il 40% degli indici MSCI Emerging Market, le A-shares ne rappresentano meno del 5%. Ciò è dovuto a un basso fattore di inclusione che probabilmente aumenterà nel tempo e attirerà grandi flussi di capitale. Si tratta infatti di un punto chiave nella politica del governo cinese, che continua a sviluppare i mercati finanziari e a favorire la transizione verso un’economia guidata dai consumi. Allo stesso modo, i gestori attivi tendono ad avere posizioni sottopesate in A-shares – scenario che dovrebbe esaurirsi visto il miglioramento della copertura del mercato cinese e delle relative competenze. Si tratta quindi di due fattori che nel lungo termine rappresentano elementi positivi strutturali per le A-shares cinesi.

 

Il mercato cinese delle A-shares offre agli investitori un'esposizione a una serie diversificata di settori e temi focalizzati a livello nazionale che includono: consumo interno e “premiumisation”, intesa come capacità di offrire prodotti d’eccellenza a prezzi accessibili; Economia digitale e tecnologia, in quanto il lancio del 5G dovrebbe accelerare le trasformazioni digitali e lo sviluppo del business online e l'ESG, perchè la Cina si è impegnata a raggiungere le zero emissioni nette di carbonio entro il 2060.

 

Come dimostrato durante febbraio e marzo, quando dopo un lungo periodo di guadagni, il CSI 300 è sceso di circa il 15%, i rischi sulle azioni cinesi rimangono. Tuttavia, secondo il team di analisti, questo potrebbe rappresentare un interessante punto di ingresso a lungo termine. Le valutazioni, anche se ancora un po' costose, sembrano ora più ragionevoli rispetto alle medie a lungo termine, con valori di scambio che attualmente si attestano a 13 volte gli utili futuri, rispetto alle 15,2 volte del picco di mercato di febbraio. Le tensioni politiche con gli Stati Uniti e l'UE permangono nonostante l'assenza di Donald Trump. La riduzione dei diritti a Hong Kong e il trattamento degli Uiguri nel nord-ovest del paese sono questioni chiave. Le sanzioni hanno avuto impatti negativi significativi su alcuni titoli, ma presentano anche opportunità per altre industrie nazionali. Sebbene ci siano opportunità significative per un ulteriore apprezzamento, la volatilità rimarrà probabilmente elevata, e un approccio a lungo termine consapevole del rischio è importante per investire in Cina.

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