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Cina sempre più locomotiva della crescita globale

4/20/2021 | Daniele Riosa

Inbona (La Financiere de l’Echiquier) rileva che “le prime stime relative alla crescita del PIL sono in rialzo del 18,3% nel primo trimestre del 2021”


“La Cina conferma la sua posizione di propulsore della crescita globale con la pubblicazione delle prime stime relative alla crescita del PIL, in rialzo del 18,3% nel primo trimestre del 2021”. Come spiega Clément Inbona, gestore di La Financiere de l’Echiquier, “i dati, certamente, approfittano di un effetto base favorevole dato che il paragone è fatto con il primo trimestre del 2020, periodo in cui l'economia cinese si era confrontata con il fermo improvviso delle sue attività per combattere l'epidemia di Covid, nata proprio lì. Ma il Regno di Mezzo già nell’ultimo trimestre del 2020 recuperava il suo livello di PIL precrisi, con grande anticipo rispetto alle altre potenze economiche”.

“Dietro il locomotore cinese – prosegue il manager - troviamo il vagone degli Stati Uniti. Alla luce del dinamismo riportato dai recenti dati economici e dai sondaggi sulla fiducia, gli USA dovrebbero tornare al PIL pre-crisi già nel corso di questo semestre. Ne sono una perfetta illustrazione i dati pubblicati a marzo riferiti alle vendite al dettaglio, in crescita del 10% circa nel mese, ben oltre le aspettative, e attestate su uno dei massimi livelli raggiunti dall’istituzione della statistica. Il livello più alto, del resto, era stato toccato nel maggio del 2020 al termine della prima ondata dei contagi. Oggi, i consumi USA stanno indubbiamente beneficiando della riapertura delle economie, elettrizzati dagli assegni che l’amministrazione Biden ha recapitato alle famiglie”.

In coda al convoglio Cina/USA “segue l’Eurozona, ancora impantanata nelle restrizioni della terza ondata, che stenta a implementare il suo piano di ripresa in attesa di una sentenza della Corte costituzionale tedesca di Karlsruhe. La Germania, una volta la forza trainante della zona euro, sta lottando per riprendere velocità, un segno evidente dello stallo del Vecchio Continente. I cinque principali istituti economici del Paese hanno appena tagliato di un punto le previsioni di crescita per il 2021, stimate solo al 3,7% dopo il -4,9% del 2020. Il PIL tornerà probabilmente ai livelli precrisi soltanto nel 2022”.

“Per gli investitori desiderosi di saltare sul treno della ripresa economica sarebbe auspicabile andare a cercare delle opportunità in Oriente, attraverso aziende con sede locale oppure quelle del Vecchio Continente che vi svolgono una parte sostanziale della loro attività... pena correre il rischio di perdersi la partenza dell'Orient Express”, conclude Inbona.

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