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Investimenti ESG, raggiunta la massa critica

4/26/2021

L’integrazione dei criteri ESG ormai risulta strumentale per ottimizzare la gestione del rischio di portafoglio, per la ricerca della performance e per produrre impatto positivo sul mondo reale. Il sondaggio sui gestori di Natixis IM


L’investimento socialmente responsabile ha raggiunto una massa critica, e l’integrazione dei criteri ESG ormai risulta strumentale per ottimizzare la gestione del rischio di portafoglio, per la ricerca della performance e per produrre impatto positivo sul mondo reale. Secondo l’ultimo sondaggio sui gestori condotto da Natixis IM, circa tre quarti degli investitori professionali intervistati, tra cui il 72% degli investitori istituzionali e il 77% dei gatekeeper che selezionano fondi per la piattaforma di consulenza sugli investimenti della propria società, stanno implementando strategie ESG, in crescita rispettivamente dal 61% e 65% dal 2018.  

 

Il sondaggio evidenzia che il ritmo di crescita ha accelerato nel 2020, tra afflussi record nei fondi ESG e un numero senza precedenti di lanci di prodotti ESG. Quest'anno, il 68% dei fund selector professionali prevede di espandere ulteriormente le offerte ESG della propria società. La ragione principale è la domanda degli investitori, che i fund selector ritengono derivi dalla maggiore consapevolezza sociale degli investitori (75%) e dal fatto che l'investimento ESG ha ora raggiunto la massa critica tra gli investitori tradizionali (50%). Alcuni degli altri fattori indicati come motivo della domanda di ESG sono il desiderio degli investitori di essere parte della green economy (42%) e le preoccupazioni per il cambiamento climatico (36%). 

 

"La rapida adozione globale degli investimenti ESG ha sollevato dubbi sul fatto che questo slancio continuerà oppure si rivelerà una bolla", ha detto Harald Walkate, head of ESG per Natixis Investment Managers. "La risposta sta in una maggiore chiarezza su ciò che gli investitori vogliono ottenere in ultima analisi, non solo per implementare strategie ESG in linea con i propri valori, ma anche per impostare aspettative realistiche, sia per i risultati finanziari sia per l'impatto sociale".

 

Dall’indagine è emerso che per il 77% dei fund selector professionali e per il 75% degli investitori istituzionali i fattori ESG sono ormai parte integrante di un investimento solido. E anche i consulenti finanziari sono sulla stessa lunghezza d’onda: quasi sei consulenti finanziari su dieci (59%) si aspettano che nel giro di cinque anni l'investimento ESG diventi una pratica standard.

 

Sebbene la mancanza di un consenso per quanto riguarda le metriche di misurazione ESG abbia rappresentato una sfida per gli investitori, l'83% dei fund selector e il 79% degli investitori istituzionali riscontrano una maggior semplicità nella valutazione della performance. Con la disponibilità di dati ESG migliori e la standardizzazione del reporting, Natixis vede emergere una narrazione più forte sui meriti finanziari degli investimenti ESG.

 

Per quanto riguarda i rendimenti, più della metà degli investitori professionali intervistati, tra cui il 53% degli istituzionali e il 55% dei fund selector, concorda ora sul fatto che le società con un track record ESG migliore generino migliori ritorni sugli investimenti. Sette fund selector su dieci e il 62% degli investitori istituzionali ritengono si possa trovare alfa incorporando i fattori ESG nell'analisi degli investimenti. Infine, il 63% dei consulenti concorda sul potenziale che le strategie ESG possono offrire per sovraperformare i mercati.

 

Quando si tratta di valutare una società o un settore, quasi la metà (48%) dei fund selector professionali considera i fattori ESG, quindi di natura non strettamente finanziaria, importanti quanto i criteri finanziari fondamentali. Il 67% dei fund selector e il 74% degli investitori istituzionali riconoscono tuttavia come sia ancora difficile sapere quali siano le misure non finanziarie realmente importanti per l'analisi degli investimenti.

 

“L’integrazione dei criteri ESG ormai risulta strumentale per ottimizzare la gestione del rischio di portafoglio, per la ricerca della performance e per produrre impatto positivo sul mondo reale. Non esiste un’unica definizione del concetto di investimento responsabile e diverse sono le metodologie che vengono utilizzate” ha commentato Antonio Bottillo, country head ed executive managing director per l’Italia di Natixis Investment Managers, che aggiunge: “Le nuove normative nazionali ed europee vanno nella giusta direzione per fare chiarezza e concedere trasparenza agli investitori.

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