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Indici tematici, i bocciati allo stress test

5/25/2021

Secondo MSCI il sovraffollamento nei titoli del comparto delle energie rinnovabili ha raggiunto livelli simili a quelli visti durante il periodo del boom delle dotcom


Da inizio 2021 gli investimenti tematici hanno continuato ad attrarre investimenti robusti, proseguendo in un trend ben delineato nel corso del 2020. In tale contesto, il provider di servizi finanziari e indici MSCI ha effettuato delle analisi per identificare i temi che possono essere considerati “sovraffollati”, utilizzando il suo modello di stock-crowding, e ha poi sottoposto questi temi a stress test al fine di stabilire come potrebbero reagire nel caso di un sell off innescato da venti contrari macroeconomici.

 

MSCI ha misurato il peso dei titoli all’interno di ciascuno dei suoi indici azionari tematici a marzo 2021, utilizzando un modello che incorpora valutazioni, volumi di scambio, volatilità, momentum e short interest, e ha verificato che la maggior parte degli indici tematici non sono particolarmente affollati rispetto ad altri indici più allargati, con un’eccezione: il MSCI ACWI IMI Efficient Energy Index. All’interno di questo indice infatti, il peso dei titoli considerati affollati secondo i parametri di MSCI a fine marzo era di oltre l’8%, distanziando di molto il settore della sicurezza informatica, che lo segue con una percentuale inferiore al 3%. Per fare un paragone, questo dato è simile a quello rilevato nell’indice delle small cap tecnologiche statunitensi al picco della bolla delle dotcom nel 1999, e sappiamo cosa è successo dopo: nei successivi due anni e mezzo il Nsdaq Composite ha perso il 78%.

 

L’impatto potenziale di questo dato secondo MSCI è molto ampio. “L'Efficient Energy Index è composto da aziende che offrono prodotti e servizi che promuovono la generazione di energia utilizzando fonti rinnovabili” spiega infatti Anil Rao, executive director, equity solutions research dell’index provider. “Abbiamo scoperto che i cinque più grandi ETF tematici focalizzati sulle energie rinnovabili per patrimonio in gestione avevano pesi simili se non leggermente più elevati per quanto riguarda i titoli più affollati. Inoltre, molti di questi titoli sono detenuti da numerosi fondi d’investimento”

 

Tracciando la storia dell'affollamento dell'Indice Efficient Energy, a partire dal 2017, MSCI osserva  che l'indice è diventato progressivamente più affollato durante il 2020, a partire dal rimbalzo dei  mercati azionari dai minimi di marzo, e ha proseguito la sua traiettoria ascendente fino alla fine dell'anno e nel primo trimestre del 2021.

 

Sottoponendo il tema dell’energia pulita a stress test, i modelli di MSCI hanno dato come risultato che in caso di uno scenario macro particolarmente negativo, come l'esplosione della stagflazione, a causa dell’elevato peso dei titoli più affollati il settore potrebbe arrivare a perdere oltre il 40%, contro un calo previsto del 31% per l’indice azionario globale MSCI ACWI Investable Market Growth, e del 20% per l’indice azionario globale tradizionale MSCI ACWI Investable Market. Sicuramente quello delle energie rinnovabili è un tema di lungo termine, ma gli investitori devono prestare attenzione al fatto che nelle fasi di turbolenza di mercato il settore potrebbe registrare una volatilità particolarmente elevata.

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