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Tre domande chiave sui mercati

6/4/2021

Ritorno dell’inflazione, rischi della volatilità sulle criptovalute e futuro dei mercati americani. Sulle risposte a questi tre interrogativi si focalizza l’analisi di Natixis IM


Ritorno dell’inflazione, rischi della volatilità sulle criptovalute e futuro dei mercati americani. Jack Janasiewicz, portfolio strategist, Natixis Investment Managers, si interroga su questi tre temi centrali e prova a dare delle risposte.

 

Troppo rumore intorno all’inflazione? “Potremmo dire il focus dei mercati oggi si stia concentrando sulla paura della paura. L’elemento più importante è ciò che è attualmente già scontato ai livelli attuali” osserva lo strategist. “Quando guardiamo i dati sull’inflazione di qualche settimana fa negli Stati Uniti, notiamo che i Treasuries hanno avuto una reazione piuttosto contenuta”.  E se guardiamo ai mercati meno core, come ad esempio al segmento delle materie prime, “stiamo registrando flessioni tra i principali metalli industriali e di base”. 

“Tutto ciò ci porta a interrogarci su quanto della corsa al rialzo delle materie prime nel complesso, che ha contribuito ad alimentare la narrazione della paura della paura, discendeva da una domanda reale rispetto ad una speculazione che ruota intorno al trend stesso dell’inflazione. Se registriamo un po' di debolezza in quel segmento, ciò indica certamente che parte di quella narrativa sull'inflazione si stia sgonfiando.  Combinando la debolezza delle materie prime con un rendimento del Treasury all’interno del range di riferimento si può certamente affermare che la paura dell'inflazione può essere scontata ai livelli attuali e che sarà quindi necessario un peggioramento del contesto di inflazione per spostare l'ago della bilancia”.

 

L'incremento della volatilità che viene dal mondo delle criptovalute può essere un rischio per il mercato in senso lato? “Sembra che il Bitcoin si stia comportando negli ultimi tempi come un vero e proprio indicatore della propensione al rischio” prosegue Janasiewicz. “La volatilità all'interno dello spazio cripto non è certamente sorprendente data la leva che viene offerta a molti investitori attraverso le loro piattaforme di trading. Queste mini correzioni a cui stiamo assistendo portano sicuramente a margin call che vedono le vendite incrementare a loro volta ulteriori vendite, portando ad un incremento della volatilità. Ma il punto chiave è che la leva finanziaria incorporata nel mercato delle criptovalute non è pervasiva e sistemica. Da un lato gli investitori retail possono aver sovraccaricato questi investimenti, ma la loro leva non è al centro del sistema bancario. Quindi, ci aspettiamo che la volatilità all'interno di questo spazio rimanga in qualche modo confinata, non rappresentando di fatto un rischio più ampio per i mercati globali né per il sistema bancario”.

 

Qual è la prospettiva per il mercato USA e quali i principali rischi? “Continuiamo ad essere ottimisti per la seconda metà dell'anno”. Nonostante le correzioni registrate nel primo trimestre in diversi segmenti e in alcune aree più speculative del mercato, l'S&P500 continua a mantenersi ai massimi di sempre o quasi.  Le rotazioni sono la linfa vitale delle fasi bullish di un mercato e questo è esattamente ciò che stiamo vedendo”.

Siamo prossimi ad un picco di crescita?  “Si tratta più che altro di picco di slancio: non dovremmo confondere le due cose” osserva ancora lo strategist.  “Il livello assoluto di crescita rimarrà comunque robusto”. Certo, l'inflazione potrebbe certamente rivelarsi più forte e persistente di quanto ci si attende. “Tuttavia, continuiamo a concentrarci sulla forward guidance della FED come principale rischio. Il mercato è in disaccordo con la Fed e non vuole credere o dare per assodato il nuovo schema dell'Average Inflation Targeting.  Per questo motivo, la comunicazione della Fed rimane cruciale in quanto dovrà gestire le aspettative del mercato per quanto riguarda tempistica e ritmo della rimozione degli allentamenti in futuro. In caso di errore, è probabile che il mercato reagisca in modo eccessivo al ribasso creando un rischio che continuiamo a monitorare attentamente” conclude Janasiewicz.   

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