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Engagement. Una parola, mille significati

6/7/2021 | Redazione Advisor

Coinvolgimento, relazione, impegno: sono le direttrici per definire il ruolo di questo concetto fondamentale nell’ambito degli investimenti responsabili.


Sono dieci lettere che compongono un’unica parola che però assume significati e valori diversi in base al contesto all’interno del quale viene utilizzata. Stiamo parlando del termine “engagement”. Che cos’è l’engagement? Quali sono i suoi benefici? Come si ottiene? Se parliamo di investimenti responsabili la risposta più immediata potrebbe essere: “fare engagement vuol dire condividere le competenze, trovare un terreno comune e incoraggiare il cambiamento”, ovvero stabilire un dialogo costruttivo e regolare sui fattori ESG con le società partecipate al fine di aiutarle ad affrontare un’ampia gamma di problematiche.

 

Ma immaginiamo per un istante di avere di fronte soggetti che non hanno mai sentito parlare di sostenibilità e/o di criteri ESG. Questa definizione, apparentemente così chiara, perde di valore. Per questo è importante fare un passo indietro.

 

Secondo il Chartered Institute of Personnel and Development (CIPD), organizzazione professionale senza scopo di lucro per la gestione delle risorse umane, il concetto di Engagement è la combinazione di impegno e dedizione verso un’organizzazione e i suoi valori. Si tratta di un elemento fondamentale: molte ricerche hanno dimostrato che esiste un forte legame tra il modo in cui le risorse umane vengono gestite, i loro atteggiamenti e i risultati dell’azienda per la quale lavorano. I dipendenti opportunamente ingaggiati (questo di solito il termine italiano utilizzato per tradurre letteralmente la parola engagement, ndr.) possono migliorare i fattori chiave di rendimento quali produttività, frequenza, attenzione nei confronti dei clienti, soddisfazione e fidelizzazione anche da parte dei colleghi.

 

Se cambiamo ambito, e ci spostiamo nel mondo dei Social Network, l’engagement è la capacità di coinvolgere e generare l’interesse (e la reazione) dei follower nei confronti dei contenuti pubblicati. Un significato in parte analogo a quello che la parola engagement assume se accompagnata dal termine “customer”: con il termine di Customer engagement, si fa riferimento al processo con il quale un’azienda crea una relazione con la propria base di clienti per cercare di incrementare la fedeltà al marchio e la sua consapevolezza.

 

A questo punto cosa c’entra l’engagement quando si parla di prodotti finanziari? E che ruolo ha quando si parla di investimenti responsabili? La risposta è compresa in qualche modo in tutte e tre le definizioni che abbiamo visto e risiede in tre parole: coinvolgimento, relazione, impegno. 

 

“Spesso il management è consapevole dell’esigenza di cambiamento ed è disposto ad attuarlo, ma il supporto degli azionisti e dei debitori permette loro di giustificare l’adozione di misure concrete” spiegano gli esperti di NN Investment Partners. “Il supporto e, in alcuni casi, la pressione degli investitori è spesso il fattore chiave che porta al cambiamento. Spinge le aziende ad adattare le proprie strategie commerciali per migliorare le performance ambientali, sociali e di governance (ESG). Ci impegniamo per conto dei nostri clienti a mettere il loro denaro al servizio della creazione di un mondo migliore e a massimizzare il valore dei loro investimenti, poiché crediamo che un comportamento aziendale sostenibile migliori anche i rendimenti corretti per il rischio”.

 

Ma se non si riesce a instaurare il giusto dialogo con le aziende e, di conseguenza a “coinvolgerle” nel cambiamento auspicato, quali sono le conseguenze? Quando l’engagement diventa esclusione? “Escludere un’azienda a seguito della sua condotta o delle sue attività è per noi l’ultima spiaggia, ma in alcuni casi è inevitabile” rispondono da NN IP. “L’esclusione di un’azienda dal nostro universo d’investimento significa smettere di influenzare il modo in cui vengono affrontate le problematiche ESG. È per questa ragione che adottiamo un approccio di disinvestimento sulla base dell’engagement. Escludiamo le aziende soltanto quando riteniamo che l’engagement non sia (più) attuabile o che difficilmente possa modificare la condotta dell’azienda o il suo coinvolgimento in attività specifiche”.

 

Insomma se si supera lo scoglio del coinvolgimento si inizia il dialogo che porta a una relazione, ma come si traduce tutto questo in impegno? L’engagement a livello finanziario come si ottiene concretamente?

 

“Il nostro approccio di engagement è personalizzato per ogni tema specifico e ogni singola azienda. Per garantire il massimo impatto, analizziamo innanzitutto il problema nel dettaglio, per definire il nostro tema di engagement” spiegano da NN IP. “Successivamente, identifichiamo la catena del valore collegata al tema in questione, in modo da poter selezionare le aziende per le quali l’engagement possa risultare necessario ed efficace. Prima di contattare i possibili candidati per l’engagement, creiamo una metodologia specifica per il tema, con obiettivi e traguardi per ogni azienda. Per alcuni temi, come il salario dignitoso, è necessario un approccio a livello settoriale, e potrebbero essere necessari anni per cambiare radicalmente un sistema che si intreccia nel tessuto della società e in cui è difficile misurare i risultati raggiunti. In altri settori, come quello dell’oil & gas, un approccio diretto su specifici obiettivi dell’azienda può generare un impatto maggiormente quantificabile”.

 

Ovviamente non sono obiettivi e risultati che si ottengono in breve tempo: l’engagement di NN IP, ad esempio, ha generalmente una durata triennale e si basa sull’applicazione di un’analisi a cinque pilastri per tenere traccia dei progressi. “Supportiamo l’azienda attraverso riunioni e raccolta di informazioni, monitoriamo i progressi compiuti e valutiamo se i risultati siano in linea con i piani. Se i progressi sono insoddisfacenti o se l’azienda non è disposta a collaborare, valutiamo se adottare eventuali misure aggiuntive, ad esempio restringendo un investimento” spiegano i gestori che chiariscono: “per massimizzare la nostra influenza e mettere in comune risorse e competenze, collaboriamo con esperti interni ed esterni. Ci impegniamo con responsabili politici, legislatori e autorità di regolamentazione per lavorare allo sviluppo di politiche pubbliche e sistemi finanziari sostenibili. Il nostro team per l’Investimento responsabile funge da coordinatore principale per garantire omogeneità e coerenza, nonché per evitare la duplicazione delle attività”. Gli obiettivi di engagement, devono essere quindi Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti e devono poter essere raggiunti entro un periodo di tempo definibile, che normalmente non supera, appunto, i 3 anni. 

 

Tutto questo come si traduce? La risposta arriva da un esempio concreto di un’attività di engagement firmata NN IP e che ha riguardato la realtà Shell. Durante il 2020, NN IP ha avuto diverse discussioni con Shell sulla corporate governance e la sua ambizione di diventare un’azienda energetica leader a emissioni zero. Il cambiamento di strategia annunciato da Shell ha portato a una maggiore attenzione alle azioni intraprese dall’azienda per raggiungere il suo obiettivo. Da qui la scelta di NN IP di affrontare, tra l’altro, il modo in cui l’azienda punta a mantenere la sua accettazione sociale, come concentra le spese di capitale su fonti di energia rinnovabili e come la remunerazione sia legata agli obiettivi strategici aziendali. “Per sostenere ulteriormente le ambizioni di Shell e sollecitare la società ad assumersi le proprie responsabilità nella transizione energetica, abbiamo votato nuovamente per la delibera degli azionisti sugli obiettivi di riduzione delle emissioni” spiegano da NN IP. “In qualità di azionisti attivi, continueremo a fornire all’azienda un feedback su come migliorare le sue pratiche e mantenere le sue promesse. Insomma, continueranno a condividere gli obiettivi e mantenere viva la relazione in maniera costruttiva per ottenere il massimo impegno verso il cambiamento”.

Un cambiamento che, però, deve anche portare risultati positivi agli investitori? “Quando parliamo di dialogo con le aziende nelle quali investiamo, intendiamo un engagement costruttivo e regolare dei nostri gestori su questioni ESG che riteniamo avere un impatto finanziario sul valore di quella azienda” spiegano da NN IP. “Questa attività ha una ricaduta immediata e concreta sulle nostre scelte di investimento perché permette di identificare questioni che spesso non sono rese pubbliche”. 

 

D’altro canto, le aziende che accettano di avere un dialogo con i gestori beneficiano di competenze, di informazioni sulle best practice di mercato, di analisi metodologiche che gli investitori utilizzano per valutare la potenzialità dell’azienda. Ecco perché e come l’attività di engagament con le aziende si traduce in qualcosa di fondamentale per gli investitori ad impatto: sugli investimenti obbligazionari verdi, per mitigare il rischio di green washing; per le gestioni azionarie, invece, per definire i KPI, gli obiettivi concreti e significativi sui quali misurare l’azione della società.

 

“Una società con la quale abbiamo avviato da anni attività di engagement è Bakkafrost, un produttore di salmone premium alimentato con prodotti naturali, che vive nelle acque pure delle isole Faroe tra la Gran Bretagna e la Norvegia” spiegano gli esperti di NN IP. “Anni fa la società non rientrava nell’universo di una delle maggiori società di rating sostenibile perché la società non comunicava efficacemente le proprie politiche di sostenibilità, mentre per un’altra società risultava debole e soggetta a rischio idrico poiché Bakkafrost, nel compilare il questionario non aveva esplicitato una politica dedicata al rischio di siccità. Entrambi i casi dimostrano quanto sia importante aiutare le società a comunicare efficacemente le informazioni che hanno una rilevanza materiale per gli investitori, e coinvolgerle nelle metodologie di valutazione. Da parte nostra, per decidere come approcciare l’azienda siamo partiti da alcune certezze: primo, nelle isole Faroe piovono più di 1,3 m di acqua l’anno; secondo, Bakkafrost ha il controllo totale della sua catena del valore dalla produzione al trasporto; terzo, dispone di un impianto di biogas per la trasformazione dei rifiuti biologi in energia e fertilizzante.

 

Fatte queste considerazioni, abbiamo sviluppato con la società obiettivi concreti e misurabili sull’impatto positivo dell’azienda, tralasciando metriche standard che hanno poco significato. Il titolo oramai è riconosciuto tra gli investitori sostenibili e noi siamo passati dall’essere pionieri a investitori di lungo periodo”. 

 

Un altro esempio di engagement, ancora più dirompente, riguarda invece l’attività che una realtà come NN IP svolge verso i governi stessi. “In qualità di grande investitore di debito sovrano, continueremo a impegnarci con i governi nazionali sull’emissione (potenziale) di obbligazioni per valutare meglio i rischi e le opportunità di investimento” spiegano i gestori di NN IP. “Riteniamo che l’impegno sovrano sia un’opportunità per utilizzare la nostra influenza per guidare il cambiamento e modellare i risultati ESG. Ad esempio, nel 2020, NN IP ha firmato una lettera aperta alle ambasciate brasiliane chiedendo la fine della deforestazione in Brasile. Ciò ha innescato un dialogo con i membri del congresso brasiliano per discutere della conservazione delle foreste tropicali del paese. Siamo incoraggiati dalla risposta iniziale e dal dialogo e continueremo a monitorare l’applicazione del codice forestale brasiliano e di altre normative ambientali e in materia di diritti umani”.

 

NN IP ha inoltre approvato una lettera degli investitori alle autorità indonesiane in cui si esprimevano preoccupazioni per l’allentamento delle normative sulla protezione ambientale e l’aumento della deforestazione. L’iniziativa mira ad avviare un dialogo con gli ambasciatori indonesiani e i ministeri competenti al fine di delineare meglio le nostre aspettative per una legislazione che sostenga la conservazione delle foreste e delle torbiere e rispetti i diritti umani e i diritti fondiari abituali delle popolazioni indigene.

 

Insomma, l’attività di engagement, nel suo significato più completo, permette di riconoscere e di assegnare degli obiettivi di crescita ESG a società con un forte potenziale, ma che spesso sono fuori dai radar screen delle agenzie di rating o considerate per metriche standard che non riconoscono il loro potenziale. In conclusione, il vero engagement non può affidarsi solo alla ricerca delle agenzie di rating, che per quanto valida, non sempre comprende a fondo le specificità di un’azienda. Il valore dell’engagement sta nell’identificare il valore intrinseco (momentum) di un investimento prima del mercato per poter godere di un vantaggio competitivo. 

 

E al contempo nel dialogo costruttivo con le aziende grazie al quale si crea del valore per l’azienda stessa che può beneficiare di nuovi capitali per sostenere un modello di business resiliente e sostenibile. Engagement è prima di tutto coinvolgimento, che si traduce in relazione e di conseguenza in impegno verso comuni obiettivi. Quali obiettivi? Gli ormai noti 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’ONU, ed è qui che si chiude il cerchio tra quella parola a dieci lettere così tanto usata e la nostra vita di tutti i giorni.



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