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Quanto durerà la corsa dei ciclici?

6/23/2021 | Redazione Advisor

Il settore continua a registrare un buon andamento e tratta ancora a buon mercato rispetto al growth. L’analisi di Natixis IM


Fino a quando potrà proseguire il buon andamento dei ciclici? E quali elementi saranno in grado di modificare le attuali condizioni? Esty Dwek, head of global market strategy di Natixis Investment Managers analizza le prospettive del settore.

 

 “In un quadro d’insieme caratterizzato da solidità della ripresa e indirizzo accomodante da parte delle Banche centrali, i principali indici azionari sono riusciti a crescere ancora dopo alcune settimane di consolidamento. I settori ciclici continuano a registrare un buon andamento e dovrebbero continuare a trarre vantaggio della riapertura degli scambi che sembra stia travasando in maniera trasversale in tutti i settori” spiega Dwek. “Anche dinanzi ad un aumento delle valutazioni, su base relativa i ciclici dal nostro punto di vista continuano a trattare ancora a buon mercato rispetto ai settori growth. Continuiamo quindi a preferire i settori ciclici quali i finanziari, l'energia e i materiali”.

 

Per quanto riguarda l’obbligazionario governativo, Esty Dwek osserva che nonostante l'aumento dell'inflazione, il rendimento del decennale statunitense si è ulteriormente contratto, ben al di sotto dei massimi registrati a marzo per esempio. “Inoltre, i rendimenti sovrani core all’interno dell'Eurozona si sono stabilizzati dopo il picco raggiunto a maggio, in parte sulla scia dei maggiori acquisti della BCE. Dato che molto è già stato prezzato in termini di aspettative d’inflazione e data la nostra view in base alla quale le principali Banche centrali non si muoveranno in maniera molto forte, crediamo che la maggior parte del movimento verso l'alto dei rendimenti sia alle nostre spalle. Conserviamo comunque un certo grado di prudenza per quanto riguarda il debito sovrano, soprattutto nel Vecchio Continente”.

 

“Nonostante gli spread siano nel complesso già stretti, il credito continua a mostrarsi resiliente, in parte perché il carry rimane attraente rispetto ai sovrani. Gli spread – sia lato investment grade che high yield - si sono ridotti sia negli Stati Uniti che in Europa che negli Emergenti. La maggior duration degli indici investment grade e i loro spread molto ridotti suggeriscono meno spazio per assorbire tassi più elevati rispetto agli high yield, segmento questo su cui conserviamo la nostra selettività” conclude Dwek.

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